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Servizio pubblico (programma televisivo)

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Servizio pubblico, programma televisivo e radiofonico trasmesso dal 2011 al 2015.

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Inferno atomico

La7, 29 dicembre 2013; visibile su ServizioPubblico.it.

  • Sandro Ruotolo: Mi dice perché quelle sue dichiarazioni del 1997 sono state tenute nei cassetti, segrete?.
    Carmine Schiavone: Perché mi risposero all'epoca che non avevano i soldi né per poter fare le bonifiche, che all'epoca ci volevano circa 26.000 miliardi, 13 miliardi di euro di ora, né dove portare tutto quel materiale che era stato scaricato in tutte queste zone.
    Sandro Ruotolo: Perché lei nel '97 parla con i parlamentari però nel '93 parla con i magistrati.
    Carmine Schiavone: Sì. La prima dichiarazione è stata quella su questo fatto dell'immondizia.
    Sandro Ruotolo: Possiamo dire che lei era il capo mafioso?
    Carmine Schiavone: Sì io ero il capo della cupola, servizio amministrativo Cosa Nostra campana. Era Cosa Nostra perché io sono stato battezzato da Luciano Liggio con pungitina e bruciatura del santino. Come Bardellino ed altri, mafioso. Erano tutti mafiosi.
    Sandro Ruotolo: Quante persone ha ucciso?
    Carmine Schiavone: Io una cinquantina più trecento o quattrocento e altri che ho ordinato. Perché abbiamo dovuto fare delle guerre: una contro i cutoliani, una contro i Nuvoletta, contro i Bardellino, contro i De Falco.
    Sandro Ruotolo: Perché lei lo sa che i veleni che sono stati interrati nelle camopagne hanno provocato più vittime?
    Carmine Schiavone: Sì, lo so. Ma io lo sapevo quando li ho fermati nel 1990. Nel 1991 mi hanno fatto arrestare. Quando io ho fermato questo scempio, che me ne sono accorto, mi hanno fatto arrestare. Perché io avevo ordinato delle armi, con tradimento della famiglia mia, per poterli ammazzare tutti.
  • Carmine Schiavone: Da Casal di Principe manco dal 1991, dopo che sono stato arrestato.
    Sandro Ruotolo: Paura?
    Carmine Schiavone: No. Senti: per la vita che ho fatto io, nessuno è arrivato a 70 anni. Perché o muori ammazzato o muori in galera. Hanno cercato di darmi la stricnina. Hanno cercato di farmi fuori con un lanciamissili. I miei verbali sono 6200 pagine, 1200 pagine ancora coperte da Segreto di Stato.
    Sandro Ruotolo: "Abbiamo riempito le campagne di rifiuti"
    Carmine Schiavone: Non noi, loro.
    Sandro Ruotolo: Loro, il clan?
    Carmine Schiavone: Neanche il clan. Sono stati l'avvocato Chianese, Cerci Gaetano, Francesco Bidognetti, e mio cugino Sandokan che fu corrotto per 600 milioni al mese.
  • [Alla Baschi Calcestruzzi a Casal di Principe]
    Carmine Schiavone: Questa è la Baschi Calcestruzzi, di mia proprieta tutt'oggi. Io facevo il miglior cemento della zona. Questa era un'azienda che produceva un miliardo e mezzo al mese più 300 milioni in nero.
    Sandro Ruotolo: Che c'è dietro?
    Carmine Schiavone: Andiamo e vediamo cosa c'è dietro.
    Sandro Ruotolo: Questa era sua?
    Carmine Schiavone: È tutto mio, pure i terreni qui dietro. Vedi hanno spaccato le porte. Qui avevo un appartamento e sotto erano tutti uffici e mensa per gli operai.
    Sandro Ruotolo: Ma scusi, Schiavone, questa non è finita in mano allo Stato?
    Carmine Schiavone: Questa non è sequestrata perché fu dissequestrata. Faceva parte dell'eredità della buon anima di mio padre. Anche questo terreno è mio, vedi. Qui non c'era niente fino al '93 qui non ci stava niente. Là è tutta munnizza per ecoballe, anche là ci sta del tossico, cosa pensi che là non ci sia? Quelli sono rifiuti solo che non è scavato! Lo sai cosa mi hanno detto sempre? "Tu parli troppo. Tu devi arrivare solo a quelli che sparano." Gli stava bene che gli facevo prendere solo gli ergastoli e i boss.
  • [a Casal di Principe]
    Sandro Ruotolo: Questa è Casal di Principe. Che effetto le fa stare qui?
    Carmine Schiavone: Mi sento emozionato, te lo giuro. A vivere non ci vivrei più perché c'è mio figlio che la odia ormai Casale. Quella è casa mia, vedi? Hanno bombardato, hanno sparato. Questa era la più bella casa di Casale.
    Sandro Ruotolo: Non la riconosce più Casale, vero?
    Carmine Schiavone: Guarda è tremendo. Qui stanno sopra i rifiuti le case. Qua pure c'è una discarica, vedi? Ma che cazzo hanno fatto? Hanno lasciato costruire sopra i fusti tossici! Qua sono tutti rifiuti. Rifiuti ospedalieri, case demolite, fusti di vernici, i diluenti, i solventi. Qua ci sono tutti frutteti, piante di mele. Qui troviamo roba atomica.
    Sandro Ruotolo: Qui sotto che c'è?
    Carmine Schiavone: Fanghi nucleari.
    Sandro Ruotolo: Questi fusti nucleari transitavano da?
    Carmine Schiavone: Da questa società di Milano. Che erano collegati tutti quanti, ex P2 con Licio Gelli e arrivarono qui. Mi confermò mio cugino Cicciariello e l'autista, che si chiamava Leone Salvatore, che aveva cominciato a scaricare spazzatura. "Questi ci stanno uccidendo tutti quanti" mi disse Cicciariello. "Mica solo il tossico ma anche le scorie nucleari."
  • Qui erano tutti frutteti. Qua c'erano pere, mele annurche, pesche. Ci stavano certi alberi che erano alti 30 metri, li ho trovati come scheletri. Tutti secchi. (Carmine Schiavone)
  • Sandro Ruotolo: Quanti ne ha fatti arrestare?
    Carmine Schiavone: 1500-1600. Ho fatto 85 processi.
  • Carmine Schiavone: Gli dissi: "Non vi permettete, nel modo più assoluto." Venne mio genero di corsa dalla Calcestruzzi e mi disse: "Tu non sai niente, ho fatto scavare e sono usciti tre fusti di materiale tossico. Sì, si spartiscono 600 milioni di lire al mese ciascuno."
    Sandro Ruotolo: Per i rifiuti?.
    Carmine Schiavone: Sì. "Stanno facendo il tossico e l'atomica." Corro subito a Casale, chiamo gli altri: "Oh... che cazzo è successo? Ma insomma... adesso state facendo questo, ma che volete uccidere a tutti quanti?", risposero: "Ma che te ne importa, tanto anche te, bevi l'acqua minerale." In quel momento ho detto: "amici cari, qua si chiude questa situazione." Dissero: "Ma tu sei ancora un vecchio uomo d'onore, si fa per soldi. Perché se no come facciamo i soldi?" Io, ti giuro, in quell'attimo portavo solo la pistola addosso se avessi avuto la mitraglietta avrei ucciso anche mio cugino. Gli mettevo la testa nel piatto che stavano mangiando a tavola. Per togliermi dalle palle mettono le armi là, chiamano i carabinieri e mi fanno arrestare. Un giorno mandai mia figlia Rosaria a casa di mio cugino Walterino [Walter Schiavone] "Se esce papà vi uccide tutti, stavolta. Per quello che state facendo.", le disse: "Tu sei mia nipote e sei femmina se no ti tiravo il collo. Di' a tuo padre che ora il boss è tuo fratello Mattia!" Si erano inventati mio figlio Mattia, uno scemo immatricolato che non sapeva un cavolo della vita. "Se esce, se esce, con il bastone e senza neanche una lira."
    Sandro Ruotolo: Però se lei era contrario, come ha fatto a dire ai magistrati, 20 anni fa, che qui c'erano le scorie radioattive, qui c'erano i fanghi industriali. Se lei era contrario come ha fatto?
    Carmine Schiavone: Non è che non lo sapevo, perché poi mi sono informato quando sono stato solo là.
    Sandro Ruotolo: Senta, lei ha avuto rapporti con i servizi segreti, quando faceva il mafioso?
    Carmine Schiavone: Tutti quanti tenevano i rapporti con i servizi.
    Sandro Ruotolo: Perché ci sono tracce recenti, lei era già pentito, di rapporti tra Michele Zagaria, quando era latitante, e i servizi segreti, ma parliamo degli anni 2000.
    Carmine Schiavone: Non ti posso dire più niente. Lo saprai al momento opportuno.
  • [Rivolto alle mamme della Terra dei Fuochi Marzia Cacioppoli e Tina Zaccaria] Io ho le mie responsabilità ma non sulla roba tossica perché quando me ne sono accorto li volevo ammazzare, mi hanno fatto arrestare, hanno messo le armi... sai la storia. Sono stato latitante, poi con il 416bis definitivo, mi hanno fatto ri-arrestare a Maglie quando io ho cercato di armarmi per ammazzarli tutti, perché avevano continuato. Nel periodo in cui ci sono stato solo io al potere, dal 1990 che ho saputo i fatti, ho chiuso il traffico di rifiuti, però nella zona mia. Perché nella zona napoletana ci stavano i vari capi-zona, quindi nella zona di Afragola lo facevano i Moccia, non c'entravamo noi, in nessuna maniera, a Casale c'era il gruppo Schiavone-Bidognetti, però l'avvocato Chianese era l'artefice di tutto il giro, lui con Gaetano Cerci e Licio Gelli che era la P2. Non ho parlato della zona di Afragola perché là c'erano altri capi-zona che rappresentavano, che facevano questo, che erano i Moccia. Quindi noi siamo responsabili, di cui una parte la prendo anche io. Perché veramente quando l'ho saputo li dovevo ammazzare, non li ho potuti ammazzare perché erano in 5 o 6 ed ero armato solo di pistola se portavo la mitraglietta li ammazzavo. Poi sono stati arrestati il giorno di Santa Lucia mentre stavo a Reggio, sono arrivato in ritardo, se no quel giorno doveva essere ammazzato De Falco, Mario Iovine e Bidognetti, che ammazzavo io. Quindi si doveva chiudere quel giro, sono andati in carcere, sono rimasto io. Ho fermato i camion, gli ho tolto i soldi. E loro cosa hanno fatto?! Sono andati sullo stabilimento mio, hanno messo delle armi, mi hanno fatto arrestare e hanno ri-iniziato a fare i fanghi tossici. Quando io sono venuto ancora in carcere al 41bis mi sono pentito e ho detto le cose come stavano, sperando che l'avessero fatto prima e presto. Mentre per la zona di Afragola, la zona napoletana, là dove state voi i responsabili sono i Moccia ed è il popolo stesso che non è che non vedevano i camion. Lei è giovane però suo padre o suo zio o suo cugino più vecchio... io sto facendo un esempio, non è che dico di lei nello specifico. Io non è che parlo di lei a livello personale ma a livello generale. Come è capitato anche a noi: tanta gente che ha preso i soldi per far scavare le buche e fare le sopraelevate ma anche da voi che pensi? Che non prendevano i soldi? (Carmine Schiavone)
  • [Alle Mamme della Terra dei Fuochi Marzia Cacioppoli e Tina Zaccaria] Io non sono entrato in questo sistema. Io quando mi sono pentito ho detto ai miei magistrati voi state all'altezza di potermi gestire? Questo è il momento buono e invece sono stati minacciati anche loro. A me mi hanno avvelenato, un maresciallo della DIA, che si chiamava Giovanni Russo, che è stato condannato, mi hanno aspettato con il lanciamissili per fermare le mie dichiarazioni di cui ci stanno ancora verbali coperti da Segreto di Stato. Perché io volevo che questo stato di cose questa situazione che era diventata così virulenta finisse. (Carmine Schiavone)
  • [In risposta alla domanda se fosse diventato un collaboratore di giustizia perché più conveniente.] No. Io dovevo fare due anni e mezzo per 416bis. L'ho fatto perché a un certo punto la coscienza si è ribellata. Non avevo alcun interesse a farlo. Innocenti nella nostra zona non ne sono morti, abbiamo fatto quattro guerre: contro i cutoliani, contro i Nuvoletta, contro i Bardellino stessi e contro i De Falco. A Casale era vietato vendere la droga, vietato fare rapine. Lascia perdete il gruppo di Giuseppe Setola, l'ho battezzato alla nascita, Setola è una cosa che è venuta negli anni 2000, dopo il mio pentimento. Se lo sono presi, l'hanno drogato, perché hanno rovinato un sacco di gente ma fino a luglio del 1991 che io stavo là, poi mi hanno fatto arrestare, le situazioni erano diverse. Io dicevo che il popolo a noi ci doveva amare per amore non per terrore, quindi veniva aiutato. (Carmine Schiavone)
  • [Alle Mamme della Terra dei Fuochi] Vorrei dire una cosa perché mi è molto piaciuto il suo intervento, lei ha centrato la situazione. Come è capitato in tanti anni lo Stato lo sai che fa? Farà tutte perizie. Il popolo mio di Casale, perché di là posso parlare dove so con precisione, di loro ho detto che stavano inquinati perché c'erano altri capi-zona, poi sono stati gli altri. Quei soldi là li mangeranno tutti a perizie perché i 600 milioni di euro che gli ha dato l'europa serviranno solo da "stuzzicadente". Non serviranno a niente. Le bonifiche non le potranno mai fare perché se è come penso io, come da noi la roba nucleare sta anche da loro. Con Don Patriciello abbiamo pianto. Non voglio essere crudo. La collusione esiste da secoli tra il potere politico e mafioso. (Carmine Schiavone)
  • Ma tu puoi pensare che possa esistere mafia, camorra, 'Ndrangheta senza l'appoggio delle istituzioni dello Stato? Rimarrebbero banditi di strada. (Carmine Schiavone)
  • Sono trecento anni che esiste l'organizzazione del libro dei Beati Paoli. (Carmine Schiavone)
  • L'unica arma che oggi ha il popolo italiano lo sai qual è? Di non votarli a questi. Di non votarli. Perché questi li lasceranno morire e gliel'ho detto venti anni fa in commissione e ci stava pure Mancini. (Carmine Schiavone)
  • Io ho fatto quattro voli lì sopra. Li ho portati sui siti, hanno i verbali e mancano. Mancano i verbali di Milano di una società di cui era Paolo Berlusconi il socio, va bene? Dopo tre giorni l'hanno fatto sparire. (Carmine Schiavone)
  • Io a loro [Mamme della Terra dei Fuochi] posso anche chiedere perdono, ai bambini. Loro mi ritengono responsabile di Afragola, io non c'entro perché non lo sapevo nemmeno della zona sua perché la loro zona era amministrata da un altro clan. [...] Nella vostra zona c'erano parecchi che ci mangiavano assieme ai Moccia, c'erano affiliate centinaia di persone, assieme a Pasquale Scotta. Tutti quanti hanno taciuto: i stabilimenti che facevano scarpe, pitture ecc della zona vostra dove sono andati a finire? Perché il popolo vostro non ha mai controllato, come anche il nostro? Io mi sento responsabile della zona mia di Casale ma della vostra no. Ho fatto omicidi, li ho fatti fare ma non 'a munnizza. Perché io mi sono pentito per 'a munnizza per cercare di salvare il salvabile. Lo Stato non ha fatto un tubo, un cavolo e né lo sta facendo né lo farà perché i soldi che arrivano dall'Europa se li mangeranno per le perizie e voi siete destinati tutti a morire in quella zona. Ecco, ve lo dico chiaro e tondo. Voi non riuscite a capire e ancora andate a votare questi partiti che per 20 anni e più vi hanno tenuto all'oscuro, vi hanno ammazzato. (Carmine Schiavone)
  • Quando io sento che la televisione pure si permette di dire che io mi debba assumere delle responsabilità che non ho; ho ammazzato gente, io ho sparato, ho fatto delle guerre, tutto! Ma non mi assumo la responsabilità delle morti dei piccoli. Perché io ho pianto più di voi, ho i morti miei. Perché io quando ho scoperto questo fatto e mi sono ribellato e li volevo ammazzare mi hanno mandato in galera, al 41 bis, mentre gli altri stavano fuori. Rimanemmo in quattro: io, Bardellino, Mario Iovine e Francesco Schiavone. Bardellino l'avevamo ammazzato a Buzios in Brasile. Mario Iovine a Cascais in Portogallo e rimanemmo solo io e mio cugino. Lui tranquillo e io al 41 bis, lui fuori. E fece lo scaricabarile addosso a me. E io a dire "Fermatevi, fermatevi." Lo volevo fermare questo scempio e lo continuarono ancora. (Carmine Schiavone)

Voci correlate

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