P2
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Citazioni sulla P2 e sul Piano di rinascita democratica.
Citazioni
[modifica]- Anche la P2 voleva la morte di Moro perché apriva al Pci. E Cossiga fu impotente. (Gherardo Colombo)
- – Ci sono tutti i vertici dei servizi in questa P2. Non manca nessuno...
– Proprio tutti non direi! E comunque la lista è incompleta: qualcuno ha sottratto dei fogli, qualcuno tanto potente da far sparire i propri nomi! (Romanzo criminale - La serie) - Da quindici anni un gruppo di persone utilizza le funzioni pubbliche per risolvere i propri problemi di giustizia; andate a rileggervi le proposte della P2, andate a rileggervi tutte quelle proposte, sono esattamente quelle di una giustizia asservita al potere, sono esattamente quelle di uno stato antidemocratico dove una casta comanda su un popolo che non è più cittadino ma è suddito. (Antonio Di Pietro)
- Esisteva davvero quell'"organizzazione eversiva capace di porsi come centrale operativa del terrorismo di destra" che perseguiva "un progetto di condizionamento politico della democrazia in Italia" ipotizzata dai primi inquirenti? Storicamente, ci sono pochi dubbi che un simile progetto sia esistito e la P2 ne sia stata una punta di diamante. (Benedetta Tobagi)
- Essere stato piduista vuol dire aver partecipato a un'organizzazione, a una setta segreta, che tramava contro lo Stato, e questo è sancito dal Parlamento. E condivido quest'opinione che si è formata dopo l'inchiesta della Commissione Anselmi. (Massimo D'Alema)
- Ho pensato di iscrivermi a quella loggia come ci si iscrive al Rotary, ai Lions. Così, quando è scoppiato lo scandalo P2, non mi restava che il suicidio. (Fabrizio Cicchitto)
- I mandanti [della strage di Bologna] non si sono mai seduti sul banco degli imputati. Negli anni dello stragismo abbiamo compreso che all'interno dello Stato c'è un Anti Stato: alti ufficiali piduisti che hanno agito per deviare il corso della giustizia usando anche Gladio o l'Anello, implicati nelle più torbide vicende della nostra storia. Prove distrutte, testimoni morti ad orologeria. Un depistaggio che dura ancora oggi. (Paolo Bolognesi)
- Il Palazzo ha avuto le sue implicazioni occulte e trasversali. La P2 insegna. La P2 ha percorso trasversalmente tutte le istituzioni dello Stato. È un fatto, non sono io a dirlo, e non sto accusando nessuno perché non sono in grado di farlo. [...] Quindi la trasversalità di un presunto mio atteggiamento all'interno delle Brigate Rosse è pretestuoso, quindi non mi sento minimamente toccato. (Mario Moretti)
- Nessuno può negare che la P2 sia un'associazione a delinquere. (Sandro Pertini)
- Non voglio attaccare Andreotti, per carità, ma come dimenticare che consegnò lo Stato alla P2 nominando nel 1978 Grassini, Santovito e Pelosi capi dei servizi segreti? Tutti della P2. I tre che poi fecero le indagini sul delitto Moro. (Mirko Tremaglia)
- L'elenco degli affiliati alla P2 comprende, dicono, 953 nomi, cui corrispondono i più alti gradi della politica, della magistratura, delle forze armate, della burocrazia, dell'industria, della finanza. Tutti «fratelli». È la riprova che, in questo Paese, guai ai figli unici. (Indro Montanelli)
- Non è ancora definitivamente chiaro quanto sia ramificata questa struttura [ Fethullah Gülen ] che somiglia alla vostra loggia P2, un'entità criminale che si autodefinisce religiosa. (Recep Tayyip Erdoğan)
- Senti, caro Andreotti, la verità è che nelle accuse siamo tutti un po' autobiografici. [...] Dobbiamo assistere a un Paese nel quale abbiamo avuto Moro assassinato, in cui capitano le cose più incredibili: ci vorrà pure un'autocritica, forse ci saranno alcune responsabilità un po' grandi. Per esempio questa P2 avrà pure avuto dei burattinai, io son sette anni che vi chiedo chi è il burattinaio, e voi niente. (Marco Pannella)
- [Nel 2005] Quello che gli amici di Gelli facevano in maniera occulta adesso si fa alla luce del sole. Interessi e poteri convergono. (Riccardo Barenghi)
- Se uno scrivesse la storia d'Italia dovrebbe prima leggersi i 124 volumi della commissione P2. C'è tutto il degrado d'Italia. [...] Non voglio attaccare Andreotti, per carità, ma come dimenticare che consegnò lo Stato alla P2 nominando nel 1978 [Giulio] Grassini, Santovito e [Walter] Pelosi capi dei servizi segreti? Tutti della P2. I tre che poi fecero le indagini sul delitto Moro. (Mirko Tremaglia)
- Si parla molto della banda [della Magliana] ancora oggi, quando all'epoca c'erano altre organizzazioni come ON o la P2 che ora sembra che stanno nel dimenticatoio. Sembra che la banda della Magliana sia diventata una discarica per tutto quello che non si riesce o non si vuole capire. (Maurizio Abbatino)
- Stavo istruendo con Vittorio Occorsio alcuni sequestri di persona per scopo di estorsione, tra cui il sequestro Danesi, il sequestro Ortolani, il sequestro Andreuzzi, [il sequestro] Francisci, e ricordo perfettamente che egli, pochi giorni prima, mi aveva fatto una istanza di emissione di alcuni mandati di cattura contro imputati; uno di questi imputati era iscritto alla Loggia P2. Egli aveva anche individuato dei collegamenti tra sequestratori di persona, terroristi neri, appartenenti alla Loggia P2, e aveva anche manifestato delle preoccupazioni. Egli aveva una grande esperienza perché aveva già istruito in parte il processo per la strage di piazza Fontana. All'inizio era stato depistato, purtroppo dai servizi segreti, e poi aveva imboccato la strada giusta. Ricordo anche che la mattina in cui fu ucciso, io, mezz'ora prima dell'assassinio, gli telefonai per chiedergli qual era il suo parere su un'istanza di libertà provvisoria che era stata presentata da un imputato iscritto alla P2, ed egli mi disse che avrebbe espresso parere contrario.(Ferdinando Imposimato)
- [Sulla P2] Quello che gli amici di Gelli facevano in maniera occulta adesso si fa alla luce del sole. Interessi e poteri convergono. Riccardo Barenghi)
- [Sulla P2] Tre anni dopo emerse con tutta evidenza che quel gruppo di potere vedeva nella mia presenza all'Eni un ostacolo insormontabile alla continuazione del sistema affaristico che esisteva prima della mia nomina nel 1992 e cercava in tutti i modi di eliminarmi. (Franco Bernabè)
- [Sulle inchieste giudiziarie da cui fu allontanato] Mi ha turbato di più la fine di un'altra inchiesta, quella sui fondi neri dell'Iri. Nel caso della P2 era la prima volta, e ho creduto fosse un infortunio che potesse succedere. Ma la volta successiva ero sul punto di dimettermi. (Gherardo Colombo)
- Vivo in una famiglia massonica, | che in confronto i membri della P2 di Gelli | sembrano quelli dell'Azione Cattolica. (Caparezza, da The Auditels Family)
- Le indagini sulla massoneria e sui rapporti tra logge e mafia debbono portare alla responsabilità politica dell'on. Anselmi e della sua commissione sulla P2. Quanto emerge era già noto allora, ma la Anselmi, per conto del sistema dei partiti, non volle fare chiarezza sulla massoneria.
- [Ci aiuti allora a ricordare questo giudizio sulla P2, quanto scaturì dai lavori della Commissione Anselmi ] Sostanzialmente quello che si può dire di quei lavori è che dei nomi che vennero fuori nell'ambito dell'inchiesta, circa un migliaio, la stragrande maggioranza è risultata estranea a qualunque coinvolgimento di tipo eversivo o di corruzione a fini politici. Ne rimasero una cinquantina, quelli che possiamo definire dei filibustieri tra cui diversi esponenti dell’esercito italiano, ma della stessa loggia massonica P2 risulta una presenza assai minoritaria. [...] Pensare oggi che lo Stato italiano abbia avuto paura di uno come lui [ Gelli ] fa quasi sorridere. Come ho detto, era un personaggio strano, un personaggio curioso che mentre faceva il partigiano era contro i partigiani.
- La P2 è insostituibile e non duplicabile, perché quello era un momento storico particolare in cui c'era uno scontro tra due mondi.
- La P2 è un'organizzazione, una forma anche più compiuta, completa ed istituzionalizzata, comparabilmente più presente e forte rispetto ai periodi successivi; però è nello stesso tempo anche una costante della storia italiana: il nostro paese ha, più di qualunque altro paese industrializzato al mondo, una forte presenza di livello occulto sotterraneo del potere.
- Si istituzionalizzava con la P2, ai tempi della guerra fredda, lo scontro dell'anticomunismo, dei circoli atlantici.
- Se fino a che punto i piduisti – a parte il manipolatore Gelli, e forse qualche altro – fossero un branco di delinquenti golpisti, non siamo riusciti a capirlo. Abbiamo capito soltanto che gran parte di essi occupavano, forse grazie alla P2, posizioni di rilievo, e quindi parecchio ambite, ma ambite anche da molte persone che, per il fatto di non appartenere alla P2, avevano ora, grazie anch'esse alla P2, la possibilità di occuparle. Di fatti accertati e meno ancora di crimini provati, siamo andati invano alla ricerca delle 34.847 pagine della commissione. Vi abbiamo trovato soltanto ipotesi, illazioni, accostamenti di nomi e di episodi. Tutta roba che in mano a Le Carré poteva fruttare chissà quali affascinanti trame. In mano alla signorina Anselmi, resta cicaleccio di portineria. Ma questa è un'altra storia. (19 marzo 1985)
- Non abbiamo mai «coperto», come si usa dire, questo nostro socio (che ha il 37, non il 36% del Giornale), anche perché non vediamo da cosa dovremmo coprirlo. Berlusconi non è né un politico né un gerarca civile o militare, e non svolge nessuna pubblica funzione incompatibile con l'appartenenza alla massoneria. È un privato imprenditore e cittadino che quando fa una balordaggine (e l'iscrizione alla P2 lo è) la fa a proprio rischio e pericolo. Come lei avrà visto, il suo coinvolgimento nella P2 non ci ha impedito di dire, di Gelli e della sua banda, tutto il male che ne pensiamo. (31 maggio 1981)
- Per istinto, e per come avevo visto e conosciuto Gelli, io sono convinto che [la Loggia P2] era una cricca di affaristi e basta. Era una cricca di affaristi condotta da un uomo che, evidentemente, come intrallazzatore doveva essere geniale. Era un pataccaro, indiscutibilmente era un pataccaro, ma che a tutto pensava fuorché a un golpe. Non ci pensava nemmeno. Lui procurava affari e soprattutto fomentava carriere. Lui aveva capito qual è la struttura del potere in Italia, sempre, non soltanto allora, sempre: è una struttura mafiosa. Bisogna far parte di una cricca, di una conventicola in cui ognuno aiuta l'altro, e questo era la P2. [...] Ma che interesse poteva avere Gelli a rovesciare un sistema che gli consentiva di influire sino a quel punto? Quale interesse poteva avere? E poi, Gelli era un farabolano ma non doveva essere del tutto sprovveduto, doveva sapere che l'Italia non è terra da golpe. Ma chi lo fa il golpe? E anche se qualcuno lo fa, come fa a resistere? Che cos'ha dalla sua per fare il golpe? Non ho mai creduto al golpismo di Gelli. (da Il caso Sindona e la P2)
- Essere un piduista non è un titolo di demerito.
- La P2 raccoglieva gli uomini migliori del Paese, iscriversi non fu un errore ma un incidente senza colpa.
- Quando ricevetti la tessera c'era scritto che ero apprendista muratore e io, che allora ero un grande costruttore di case, non potei fare a meno di farmi una grande risata.
- Con la P2 avevamo l'Italia in mano. Con noi c'era l'Esercito, la Guardia di Finanza, la Polizia, tutte nettamente comandate da appartenenti alla Loggia.
- Giulio Andreotti sarebbe stato il vero "padrone" della Loggia P2? Per carità... io avevo la P2, Cossiga la Gladio e Andreotti l'Anello.
- Il mio Piano di rinascita? Vedo che vent'anni dopo questa Bicamerale [la Bicamerale D'Alema] lo sta copiando pezzo per pezzo, con la bozza Boato. Meglio tardi che mai. Mi dovrebbero almeno dare il copyright...