Simonetta Matone

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Simonetta Matone nel 2022

Simonetta Matone (1953 – vivente), politica italiana.

Citazioni di Simonetta Matone[modifica]

Citazioni in ordine temporale.

  • Il passaggio fondamentale di questo percorso storico, politico e giuridico è l'essere arrivati a capire che la violazione della integrità fisica, psichica, morale ed economica delle donne è un attentato ai diritti umani.[1]
  • Siamo arrivati a capire che l'estensione della violenza di genere arriva fino alla violenza riproduttiva sulla quale dovremmo riflettere per tutte le battaglie che hanno attraversato il Paese sui temi legati alla riproduzione e siamo arrivati a concepire una convenzione sulla violenza sui luoghi di lavoro, violenza che attiene non soltanto alla sfera meramente lavorativa ma anche agli attentati all'integrità sessuale.[1]
  • Noi in tema di violenza di genere dovremmo anche riflettere sul problema che grava sul nostro Paese nell'aver accettato, giustamente, il permanere sul nostro territorio di cittadini che ne hanno pieno titolo, perché sono dotati di permesso di soggiorno, perché lavorano e sono forza lavoro di cui abbiamo necessità; al tempo stesso, tuttavia, non abbiamo necessità di recepire nel nostro Paese modelli culturali inaccettabili e contrari al nostro ordine pubblico.[1]
  • [...] c'è secondo me, dal punto di vista proprio dello specifico tema della violenza contro le donne, un problema di ordine pubblico di cui nessuno si accorge, vale a dire quello di introdurre modelli familiari inaccettabili all'interno di un sistema democratico come il nostro. Io dico sempre che la democrazia non si ferma sulla porta di casa, ma deve continuare anche all'interno delle mura domestiche. La vicenda di Saman [Abbas] non è - attenzione - emblematica di una problematica pachistana, come rozzamente è stata definita, ma emblematica di una cultura che non può essere recepita dal nostro ordinamento e su questo forse è arrivato il momento di fare il punto.[1]
  • [...] gli insegnanti sono i primi terminali del disagio di un minore che vive una situazione di violenza; quindi, gli insegnanti devono essere preparati e formati a recepire quel tipo di segnale, devono saper decrittare un disegno, un tema, un atteggiamento psicologico che non va. L'interrogativo è: oggi come oggi sono capaci di farlo?
    Per esperienza personale, purtroppo, devo dire di no, anche perché la farraginosità delle procedure, la complessità di far arrivare una segnalazione a destinazione è tale da rendere il sistema praticamente bloccato.[1]
  • Il Governo, presieduto dall'onorevole Meloni, fin dall'inizio, dal primo momento del suo insediamento, ha reso chiara la collocazione internazionale del nostro Paese, con una scelta di solidarietà nei confronti dell'Ucraina e in perfetta continuità, senza ambiguità e senza dubbi, rispetto al Governo precedente.[2]
  • [...] mai sono stati spesi così tanti soldi per armarsi. La guerra peggiora le cose, ovviamente, incoraggiando tutti a destinare a quel comparto risorse ancora maggiori. Perché succede? Succede perché c'è più paura, una paura che, invece, dovrebbe spingere a rinnovare gli sforzi per indurre le parti in lotta ad avviarsi ad una conclusione negoziale del conflitto [...] [2]
  • La guerra in corso in Ucraina e le sue conseguenze sul piano economico, alimentare ed energetico hanno posto in luce le nostre vulnerabilità condivise. Abbiamo scoperto tutti di essere più deboli, quando, intorno a noi, infuria la guerra, anche perché, di fronte alla paura e ai costi imposti dal conflitto, non tutti riescono a respingere la tentazione di fare da soli per proteggersi meglio e per proteggersi anche a discapito degli altri.[2]


Note[modifica]

  1. a b c d e Dall'intervento alla Camera dei Deputati, Resoconto stenografico dell'Assemblea Seduta n. 13, 23 novembre 2022.
  2. a b c Dall'intervento alla Camera dei Deputati, Resoconto stenografico dell'Assemblea Seduta n. 15, 29 novembre 2022.

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