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'''Alessandro Varaldo''' (1878
==''Il chiodo rosso''==
*La [[società]], legiferando, finge di tutelar l'individuo ed invece tra le pieghe non pensa che a se stessa. (p. 94)
*La ''roulette'' è come la donna: non si può pretendere da lei che quanto può dare. (p. 105)
*[...] c'è un rito del fumo come c'è quello del tè. Le due cose di cielo
==''Nuove penne dell'aquila''==
===[[Incipit]]===
Una bella mattina di primavera dell'anno di grazia 1771: nel bosco di Vincennes, che somigliava a una forestas vergine, di quelle che vedeva, sognandole come una terra promessa, dall'alta poppa del suo vascello, il capitano La Perouse
==Citazioni==
*L'uno {{NDR|[[Fernando Galiani]]}} era un piccolo magro, quasi gobbo a prima vista, contraffatto a giudicarlo così ad occhio e croce, più scimmia che uomo in apparenza, gli occhi vivissimi, le mani irrequiete, e saltava più che non camminasse. Vestiva di buon panno, portava parrucca, inforcava l'occhialino e gli stivaloni con la risvolta rossa rivelavano un piede quasi femminile. (p. 9-10)
*L'altro {{NDR|[[Jean-Jacques Rousseau]]}} era un borghese, in apparenza, non grasso, a prima vista goffo: una giacca marrone, delle grosse calze di lana, un farsetto di picchè, delle informe scarpe a punta rotonda e ben difesa da un cerchietto di metallo. Non portava parrucca e i capegli scarmigliati d'uno sperso grigio non vantavano certo parentela col pettine. Rispose, strizzando un rotolo di carte, che agitava come fosse la bacchetta del direttore d'orchestra:<br>
*La Senna faceva un gomito e non si scorgeva nemmeno un tetto: gli alberi, alti, fronzuti e nodosi, circondavano uno spiazzo, donde giungevano grida fanciullesche, in tono gaio, frammiste a proteste e fischi: una specie di sommossa in miniatura.<br>
*Gian Giacomo Rousseau fissava il rossore del tramonto che accendeva le torri di Notre Dame, e non parlava. Ad un tratto starnutì.<br>
*Benché poi si sia data una grande ampiezza alla gloria militare nascente del [[Napoleone Bonaparte|Bonaparte]], da Tolone all'attacco di Oneglia, si può dire che il primo suo vero fatto d'armi di qualche conto e respiro sia stato Vendemmiaio {{NDR|22 settembre ~ 21 ottobre}}. Ma nessuno credeva nel suo genio guerresco, neanche [[Paul Barras|Barras]], che poi se ne vantava. (p. 35)
*[[Jules Michelet|Michelet]], osserva che, oltre il busto di [[Jean-Antoine Houdon|Houdon]], l'unico ritratto rassomigliante del Bonaparte è quello di [[Jacques-Louis David|David]], del 1810: l'Imperatore non vi ha né ciglia, né sopraciglia, pochi capegli castani e gli occhi grigi. (p. 39)
*Fu in quel giorno, undici di giugno, verso il tramonto, che arrivò Desaix all'accampamento di Stradella. Appena avvistato, il Bonaparte gli uscì incontro felice. L'aveva lasciato in [[Egitto]] a malincuore. Lo amava anche perché sentiva di essere amato, d'essere centro nel cuore di Colui, che fu nobile figlio della Rivoluzione, d'una folla di sentimenti, tutta una gamma, dalla simpatia alla fraternità, dalla intuizione all'ammirazione. Il rude [[Jean Baptiste Kléber|Kléber]] aveva detto una volta:<br>
==Bibliografia==
*Alessandro Varaldo, ''Il chiodo rosso'', A. Mondadori Editore, Milano 1943.
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