Śatapatha Brāhmaṇa: differenze tra le versioni

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*Una mattina portarono a Manu dell'acqua per le sue abluzioni, come anche oggi si porta dell'acqua per lavarsi le mani. Mentre si stava lavando, gli venne tra le mani un pesce.<br />[Il pesce] così gli parlò:<br />«Accudiscimi bene e io ti salverò!»<br />«Da che cosa mi salverai?» [domandò Manu.]<br />«Un'inondazione sommergerà tutti gli esseri viventi. Io ti salverò da essa!»<br />«Come posso aver buona cura di te?»<br />[Il pesce] disse:<br />«Fintantoché noi siamo piccoli c'è per noi un grande pericolo, poiché pesce mangia pesce. Tu mi devi teneri dapprima in un vaso. Quando non ci starò più, tu scaverai un fosso e mi terrai in esso. Quando non ci starò più, tu mi porterai al mare, poiché allora avrò superato il pericolo di essere divorato».<br />Presto esso divenne un ''jhasa'' [un grosso pesce], poiché questo è il pesce che diventa più grosso. Il pesce disse ancora: «Nel tal anno verrà l'inondazione e tu dovrai costruire un'imbarcazione e stare vicino a me. Quando arriverà l'inondazione tu dovrai salire sulla nave e io ti salverò da essa [l'inondazione]».<br />Dopo che egli lo ebbe accudito così, lo portò al mare. E proprio nell'anno predetto dal pesce costruì un'imbarcazione e restò vicino al pesce. Quando fu giunta l'inondazione, salì sulla nave. Allora il pesce nuotò verso di lui ed egli legò la fune della sua nave al suo corno e in questo modo raggiunse la montagna settentrionale.<br />Allora il pesce gli disse: «Io ti ho salvato. Lega la nave a un albero, ma non lasciare che l'acqua ti trascini via mentre sei sulla montagna. Tu puoi scendere a poco a poco mentre le acque si ritirano!» E infatti egli discese a poco a poco e così arrivò vicino a quel fianco della montagna settentrionale che si chiama «discesa di Manu». Il diluvio aveva spazzato via tutti gli esseri viventi e qui rimaneva solo Manu. (''I, 8, 1, 1-6''; 2001)
*Una mattina portarono a Manu dell'acqua per le sue abluzioni, come anche oggi si porta dell'acqua per lavarsi le mani. Mentre si stava lavando, gli venne tra le mani un pesce.<br />[Il pesce] così gli parlò:<br />«Accudiscimi bene e io ti salverò!»<br />«Da che cosa mi salverai?» [domandò Manu.]<br />«Un'inondazione sommergerà tutti gli esseri viventi. Io ti salverò da essa!»<br />«Come posso aver buona cura di te?»<br />[Il pesce] disse:<br />«Fintantoché noi siamo piccoli c'è per noi un grande pericolo, poiché pesce mangia pesce. Tu mi devi teneri dapprima in un vaso. Quando non ci starò più, tu scaverai un fosso e mi terrai in esso. Quando non ci starò più, tu mi porterai al mare, poiché allora avrò superato il pericolo di essere divorato».<br />Presto esso divenne un ''jhasa'' [un grosso pesce], poiché questo è il pesce che diventa più grosso. Il pesce disse ancora: «Nel tal anno verrà l'inondazione e tu dovrai costruire un'imbarcazione e stare vicino a me. Quando arriverà l'inondazione tu dovrai salire sulla nave e io ti salverò da essa [l'inondazione]».<br />Dopo che egli lo ebbe accudito così, lo portò al mare. E proprio nell'anno predetto dal pesce costruì un'imbarcazione e restò vicino al pesce. Quando fu giunta l'inondazione, salì sulla nave. Allora il pesce nuotò verso di lui ed egli legò la fune della sua nave al suo corno e in questo modo raggiunse la montagna settentrionale.<br />Allora il pesce gli disse: «Io ti ho salvato. Lega la nave a un albero, ma non lasciare che l'acqua ti trascini via mentre sei sulla montagna. Tu puoi scendere a poco a poco mentre le acque si ritirano!» E infatti egli discese a poco a poco e così arrivò vicino a quel fianco della montagna settentrionale che si chiama «discesa di Manu». Il diluvio aveva spazzato via tutti gli esseri viventi e qui rimaneva solo Manu. (''I, 8, 1, 1-6''; 2001)
*O bagno purificatore, che purifichi mentre scorri, possa io con l'aiuto degli [[Dei]] lavar via i [[peccato|peccati]] che ho commesso contro gli Dei e con l'aiuto degli uomini i peccati che ho commesso contro i miei compagni. (''IV, 4, 5, 22''; 2001)
*O bagno purificatore, che purifichi mentre scorri, possa io con l'aiuto degli [[Dei]] lavar via i [[peccato|peccati]] che ho commesso contro gli Dei e con l'aiuto degli uomini i peccati che ho commesso contro i miei compagni. (''IV, 4, 5, 22''; 2001)
*E quegli uomini che tu hai visto a ovest seduti in silenzio divorati da uomini seduti in silenzio, erano erbe. Quando si accende il fuoco sacro con [fasci d'] erba, si vincono le erbe e si conquista il mondo delle erbe.<br />E quegli uomini che tu hai visto a nord, che gridavano divorati da uomini che gridavano, erano le acque. Quando si versa l'acqua [nel latte], si vincono le acque e si conquista il mondo delle acque.<br />E quelle due donne che tu hai visto, una bella e una brutta – la bella è la fede. Quando si offre la prima libagione, si vince la fede e si conquista la fede. La brutta è la non-fede. Quando si offre la seconda libagione, si supera la non-fede e si conquista la non-fede. (''XI, 6, 10-12''; 2001)


==Bibliografia==
==Bibliografia==

Versione delle 21:38, 8 apr 2011

Satapatha Brahmana, Brahmana delle cento strade.

Citazioni

  • Una mattina portarono a Manu dell'acqua per le sue abluzioni, come anche oggi si porta dell'acqua per lavarsi le mani. Mentre si stava lavando, gli venne tra le mani un pesce.
    [Il pesce] così gli parlò:
    «Accudiscimi bene e io ti salverò!»
    «Da che cosa mi salverai?» [domandò Manu.]
    «Un'inondazione sommergerà tutti gli esseri viventi. Io ti salverò da essa!»
    «Come posso aver buona cura di te?»
    [Il pesce] disse:
    «Fintantoché noi siamo piccoli c'è per noi un grande pericolo, poiché pesce mangia pesce. Tu mi devi teneri dapprima in un vaso. Quando non ci starò più, tu scaverai un fosso e mi terrai in esso. Quando non ci starò più, tu mi porterai al mare, poiché allora avrò superato il pericolo di essere divorato».
    Presto esso divenne un jhasa [un grosso pesce], poiché questo è il pesce che diventa più grosso. Il pesce disse ancora: «Nel tal anno verrà l'inondazione e tu dovrai costruire un'imbarcazione e stare vicino a me. Quando arriverà l'inondazione tu dovrai salire sulla nave e io ti salverò da essa [l'inondazione]».
    Dopo che egli lo ebbe accudito così, lo portò al mare. E proprio nell'anno predetto dal pesce costruì un'imbarcazione e restò vicino al pesce. Quando fu giunta l'inondazione, salì sulla nave. Allora il pesce nuotò verso di lui ed egli legò la fune della sua nave al suo corno e in questo modo raggiunse la montagna settentrionale.
    Allora il pesce gli disse: «Io ti ho salvato. Lega la nave a un albero, ma non lasciare che l'acqua ti trascini via mentre sei sulla montagna. Tu puoi scendere a poco a poco mentre le acque si ritirano!» E infatti egli discese a poco a poco e così arrivò vicino a quel fianco della montagna settentrionale che si chiama «discesa di Manu». Il diluvio aveva spazzato via tutti gli esseri viventi e qui rimaneva solo Manu. (I, 8, 1, 1-6; 2001)
  • O bagno purificatore, che purifichi mentre scorri, possa io con l'aiuto degli Dei lavar via i peccati che ho commesso contro gli Dei e con l'aiuto degli uomini i peccati che ho commesso contro i miei compagni. (IV, 4, 5, 22; 2001)
  • E quegli uomini che tu hai visto a ovest seduti in silenzio divorati da uomini seduti in silenzio, erano erbe. Quando si accende il fuoco sacro con [fasci d'] erba, si vincono le erbe e si conquista il mondo delle erbe.
    E quegli uomini che tu hai visto a nord, che gridavano divorati da uomini che gridavano, erano le acque. Quando si versa l'acqua [nel latte], si vincono le acque e si conquista il mondo delle acque.
    E quelle due donne che tu hai visto, una bella e una brutta – la bella è la fede. Quando si offre la prima libagione, si vince la fede e si conquista la fede. La brutta è la non-fede. Quando si offre la seconda libagione, si supera la non-fede e si conquista la non-fede. (XI, 6, 10-12; 2001)

Bibliografia

  • Raimon Panikkar, I Veda. Mantramañjarī, a cura di Milena Carrara Pavan, traduzioni di Alessandra Consolaro, Jolanda Guardi, Milena Carrara Pavan, BUR, Milano, 2001.

Voci correlate

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