Slavoj Žižek: differenze tra le versioni

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'''Slavoj Žižek''' (1949 – vivente), filosofo e psicoanalista sloveno.
'''Slavoj Žižek''' (1949 – vivente), filosofo e psicoanalista sloveno.


*[Occorre] inventare nuove forme di pratica [[politica]] contenenti una dimensione di universalità al di là del capitale. (citato in [[Tommaso Giartosio]], ''Perché non possiamo non dirci'', Feltrinelli, 2004, p. 67)
*[Occorre] inventare nuove forme di pratica [[politica]] contenenti una dimensione di universalità al di là del capitale. (da ''Il Grande Altro'')
*Ciò che più profondamente "tiene unita" una comunità non è tanto l'identificazione con la [[legge]] che regola il quotidiano circuito della vita "normale", quanto l'''identificazione con una specifica forma di trasgressione della legge, di sospensione della legge'' (in termini psicanalitici, con una forma speciale di godimento). (da ''Il Grande Altro'', a cura di Marco Senaldi, Feltrinelli)
*Ciò che più profondamente "tiene unita" una comunità non è tanto l'identificazione con la [[legge]] che regola il quotidiano circuito della vita "normale", quanto l'''identificazione con una specifica forma di trasgressione della legge, di sospensione della legge'' (in termini psicanalitici, con una forma speciale di godimento). (da ''Il Grande Altro'', a cura di Marco Senaldi, Feltrinelli)
*Contro la concezione orientale dell'Assoluto come Vuoto-Sostanza-Fondamento, nascosto sotto i fragili e sfuggenti fenomeni della realtà quotidiana, dovremmo contrapporre la concezione che è la nostra realtà quotidiana quella fissa, inerte, stupidamente presente e che è l'Assoluto quello fragile, perituro e sempre sfuggente. Per dirla diversamente, che cos'è l'Assoluto? Qualcosa che troviamo nelle fugaci esperienze, come il sorriso di una bella donna o persino il sorriso di una persona che fino a poco tempo fa ci era sembrata bruta e repellente. È in questi miracolosi, ma estremamente fragili momenti che viene alla luce, attraverso la nostra realtà, un'altra dimensione. L'Assoluto come tale può facilmente disgregarsi, può troppo facilmente sfuggirci tra le mani, dobbiamo maneggiarlo con cautela, come una fragile farfalla. (da ''Il fragile assoluto'': "Krhki absolut: enajst tez o krščanstvu in marksizmu danes. Med psihoanalizo in religijo", Analecta, Lubiana 2000, p. 132)
*Contro la concezione orientale dell'Assoluto come Vuoto-Sostanza-Fondamento, nascosto sotto i fragili e sfuggenti fenomeni della realtà quotidiana, dovremmo contrapporre la concezione che è la nostra realtà quotidiana quella fissa, inerte, stupidamente presente e che è l'Assoluto quello fragile, perituro e sempre sfuggente. Per dirla diversamente, che cos'è l'Assoluto? Qualcosa che troviamo nelle fugaci esperienze, come il sorriso di una bella donna o persino il sorriso di una persona che fino a poco tempo fa ci era sembrata bruta e repellente. È in questi miracolosi, ma estremamente fragili momenti che viene alla luce, attraverso la nostra realtà, un'altra dimensione. L'Assoluto come tale può facilmente disgregarsi, può troppo facilmente sfuggirci tra le mani, dobbiamo maneggiarlo con cautela, come una fragile farfalla. (da ''Il fragile assoluto'': "Krhki absolut: enajst tez o krščanstvu in marksizmu danes. Med psihoanalizo in religijo", Analecta, Lubiana 2000, p. 132)

Versione delle 12:51, 2 ago 2012

Slavoj Žižek (1949 – vivente), filosofo e psicoanalista sloveno.

  • [Occorre] inventare nuove forme di pratica politica contenenti una dimensione di universalità al di là del capitale. (da Il Grande Altro)
  • Ciò che più profondamente "tiene unita" una comunità non è tanto l'identificazione con la legge che regola il quotidiano circuito della vita "normale", quanto l'identificazione con una specifica forma di trasgressione della legge, di sospensione della legge (in termini psicanalitici, con una forma speciale di godimento). (da Il Grande Altro, a cura di Marco Senaldi, Feltrinelli)
  • Contro la concezione orientale dell'Assoluto come Vuoto-Sostanza-Fondamento, nascosto sotto i fragili e sfuggenti fenomeni della realtà quotidiana, dovremmo contrapporre la concezione che è la nostra realtà quotidiana quella fissa, inerte, stupidamente presente e che è l'Assoluto quello fragile, perituro e sempre sfuggente. Per dirla diversamente, che cos'è l'Assoluto? Qualcosa che troviamo nelle fugaci esperienze, come il sorriso di una bella donna o persino il sorriso di una persona che fino a poco tempo fa ci era sembrata bruta e repellente. È in questi miracolosi, ma estremamente fragili momenti che viene alla luce, attraverso la nostra realtà, un'altra dimensione. L'Assoluto come tale può facilmente disgregarsi, può troppo facilmente sfuggirci tra le mani, dobbiamo maneggiarlo con cautela, come una fragile farfalla. (da Il fragile assoluto: "Krhki absolut: enajst tez o krščanstvu in marksizmu danes. Med psihoanalizo in religijo", Analecta, Lubiana 2000, p. 132)
  • Il nome «Patricia Highsmith» indica per me un territorio sacro, colei il cui posto tra gli scrittori è paragonabile al posto che Spinoza occupa per Deleuze (il «Cristo tra i filosofi»). Chi parla di lei deve fare attenzione, perché cammina sui miei sogni. (da Distanza di sicurezza, traduzione di Marina Impallomeni e Daniele Francesconi, Manifestolibri, Roma 2005)

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