Legge

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Libri di legge

Citazioni sulla legge.

Citazioni[modifica]

  • – Anche il demonio è protetto dalla legge?
    – E che vorresti fare? Una scorciatoia attraverso la legge per rincorrerlo?
    – Sì, abolirei tutte le leggi per fare questo.
    – Oh, e se a questo punto il demonio si mettesse a rincorrere te, dove ti nasconderesti una volta abbattute le leggi? (Un uomo per tutte le stagioni)
  • Aumentò il degrado dello Stato quanto più furono numerose le leggi. (Publio Cornelio Tacito)
  • [Dall'arringa pronunciata in difesa di Danilo Dolci] Che cosa sono le leggi, illustre rappresentante del P.M. se non, esse stesse, correnti di pensiero? Se non fossero questo, non sarebbero che carta morta: se lo lascio andare, questo libro dei codici che ho in mano, cade sul banco come un peso inerte. (Piero Calamandrei)
  • Che possono le leggi, là dove solo il denaro ha potere, | o dove la povertà non ha mezzi per vincere? | Persino quei filosofi, che passano i giorni gravati dalla cinica bisaccia, | finiscono anch'essi col vendere a fior di quattrini i loro assiomi. | Pertanto anche un procedimento legale è merce da mettere a mercato, | e anche il cavaliere che siede in giudizio non sdegna di farsi comperare. (Petronio Arbitro)
  • Ci sono leggi per la società delle formiche e per quella delle api; come si è potuto pensare che non ve ne fossero per la società degli uomini, e che essa fosse abbandonata all'azzardo delle loro invenzioni? Queste leggi, quando sono dimenticate dalla società pubblica, si ritrovano nella costituzione della società domestica. (Louis de Bonald)
  • Come i dottori di rado pigliano le loro ricette, e i sacerdoti non sempre praticano ciò che predicano, così gli avvocati sono restii a ricorrere alla legge per conto proprio, sapendo bene che essa è un affilatissimo strumento d'incerta applicazione, dispendiosissimo a mettere in moto, e adatto più a tosare perfettamente, che a tosare la persona che bisogna tosare. (Charles Dickens)
  • Con l'inserimento – avvenuto nel corso della modernità – del diritto nell'apparato di potere più perfezionato, ossia nello Stato, dietro l'incubo parossistico dell'ordine pubblico, il diritto si è visto sostanzialmente stravolto nella sua natura e funzione originarie e chiamato a svolgere il ruolo di apparecchio ortopedico del potere politico, di controllo sociale. Da qui la sua riduzione tutta moderna […] in un complesso di leggi, cioè di comandi sovrani, in una gerarchia di manifestazioni (fonti) con al sommo – ovviamente – la legge, con un progressivo isterilimento della consuetudine. (Paolo Grossi)
  • È aurea la regola di far poche leggi e di prevedere se il popolo osserverà o no volentieri. Orazio ridusse tutte le leggi a tre ne quis fur esset, neu latro, ne quis adulter[1]; al più si può arrivare al [...] Decalogo. Nel resto convien la libertà; convien educare il popolo ad avere per passione quello che sia utile alla società e tenere per fermo che contro la sua passione l'uomo regolarmente non opera, onde son le leggi inutili, e talora dannose, perché seminan liti, dispendi, mali umori ed amarezze. Sperar nelle leggi è cosa giovanile; il proporle è talvolta trappola di curiali, o di ecclesiastici, gente nemica della società e dell'uomo. (Bernardo Tanucci)
  • E così, a quanto pare, c'è una ragione in tutto, perfino nella legge. (Herman Melville)
  • È la forza che fa la legge. (Louis Antoine de Saint-Just)
  • È vero che talvolta occorre cambiare qualche legge. Ma il caso è raro; e quando avviene, bisogna ritoccarle con mano tremante: con tanta solennità e con tante precauzioni che il popolo debba concluderne che le leggi sono veramente sante; e soprattutto con tanta chiarezza che nessuno possa dire di non averle capite. (Montesquieu)
  • Governare lo Stato con la legge significa lodare il bene e biasimare il male. (Han Fei)
  • I codici, le leggi, gli ordinamenti nascono per tutelare i più deboli, le vittime, contro i prepotenti. (Edmondo Cirielli)
  • I deboli vogliono le leggi; i potenti le ricusano; gli ambiziosi, per farsi séguito, le promuovono; i principi, per uguagliar i potenti co' deboli, le proteggono. (Giambattista Vico)
  • Il caso ci protegge più di qualunque Legge. (Trilussa)
  • Il fine delle leggi non è tanto di cercar la verità delle cose e speculazioni, quanto la bontà de' costumi, profitto della civilità, convitto di popoli e prattica per la commodità della umana conversazione, mantenimento di pace e aumento di republiche. (Giordano Bruno)
  • Il gran legislator babbo Mosè | della Legge le tavole ci diè. | Ma i nostri bei legislator che fanno?... | La legge delle tavole ci danno. (Francesco Proto)
  • Il Parlamento non deve solo fare leggi nuove, deve anche verificare che quelle vecchie vengano applicate. (Luigi Berlinguer)
  • Il popolo deve combattere per la sua legge come per le mura della città. (Eraclito)
  • Il pretesto è bello, la Patria, la Legge, la prima è una puttana, la seconda peggio ancora. E Patria e Legge hanno diritti e non doveri e vogliono il sangue dei figli della miseria. Ma vi è forse una legge eguale per tutti? Non dirmi ciò, non parlare di questo gigante mostruoso, poiché conosco che la legge leale non è mai esistita, né esisterà fin tanto che Iddio non ci sterminerà tutti. (Carmine Crocco)
  • Il punto centrale, a cui da gran tempo tende la società civile, egli è quello di una perfetta legislazione. E quantunque lento ne sia il cammino, pur non di meno chi da filosofo rivolge gli annali del genio umano, si avvisa che già appianate ne sono le vie, svaniti sono i sistemi dei conquistatori, le macchine più portentose sopra di loro fondate sono in fine crollate, e frante a segno che con pena se ne possono discernere i frammenti: da giorno in giorno si rischiarano quelle teorie politiche, dove il bene generale trionfa delle prepotenze, delle ricchezze, e dello eccessivo vantaggio di pochi sopra il più della nazione. Né dovea altrimenti avvenire, poiché quei sistemi non essendo confacenti né alla natura dell'uomo, né alla sua destinazione e felicità, facea perciò d'uopo ch'eglino cedessero all'irrepugnabile ordine del mondo. (Giuliana Giovane)
  • In una repubblica molto corrotta, moltissime sono le leggi. (Publio Cornelio Tacito)
  • – Io non ho mai conosciuto un giudice. Dev'essere stupendo far trionfare la giustizia.
    – Si tratta di applicare la legge, che magari è un'altra cosa. (La grande abbuffata)
  • L'abuso e la disubbidienza alla legge, non può essere impedita da nessuna legge. (Giacomo Leopardi)
  • L'haver buone leggi è nato, come dice il proverbio, da cattivi costumi. (Giovanni Francesco Lottini)
  • L'ignoranza della legge non esime da responsabilità. Ma la conoscenza spesso sì. (Stanisław Jerzy Lec)
  • Là dove le leggi non sono state che la volontà dei più forti, tutte le volontà degli uomini potenti possono divenire leggi. (Louis de Bonald)
  • La legge è l'espressione della volontà generale, avendo tutti i cittadini diritto di concorrere alla sua formazione, personalmente o per rappresentanti; e debb'essere per tutti la stessa, o protegga o punisca. (Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino)
  • La legge degli uomini è come la banderuola di un vecchio campanile che varia e si muove secondo come spirano i venti. (Lev Tolstoj)
  • La legge è potente, ma più potente è la necessità. (Johann Wolfgang von Goethe)
  • La legge è stata creata dagli uomini, per gli uomini e solitamente contro le donne. (Eliette Abécassis)
  • La legge è stata lo strumento principe di cui lo stato dirigista si è servito nel nostro secolo. E ciò ha provocato una proliferazione esponenziale di provvedimenti legislativi, ma soprattutto ne ha causato una trasformazione intrinseca radicale. Da criterio per la risoluzione di confini la legge diventa strumento di organizzazione. (Massimo Corsale)
  • La legge è uguale per tutti, il favore è per gli amici. (Agostino Depretis, citato da Alberto Maria Ghisalberti)
  • La legge ha da essere morale e moralizzante, non solo per giustizia, ma per utilità, per conseguire quella prevenzione, che non si consegue senza buoni esempi. (Pietro Ellero)
  • La legge naturale non dà il diritto alla felicità, ma anzi prescrive la miseria e il dolore. Quando viene esposto il commestibile, vi accorrono da tutte le parti i parassiti e, se mancano, s'affrettano di nascere. (Italo Svevo)
  • La legge non ha mai reso gli uomini più giusti, neppure di poco; anzi, a causa del rispetto della legge, perfino le persone oneste sono quotidianamente trasformate in agenti dell'ingiustizia. (Henry David Thoreau)
  • La legge proibisce solo ciò che gli uomini farebbero sotto l'influsso di alcuni loro istinti. Ciò che la natura stessa proibisce e punisce non ha bisogno di essere proibito e punito dalla legge. (Sigmund Freud)
  • La legge scritta vale, ai miei occhi, solo se essa non è strumento di oppressione e di fame! (Giorgio La Pira)
  • La lingua della filosofia parla soltanto agli animi elevati, la voce delle leggi deve intuonar benanche l'orecchio della feccia del popolo. Quindi i filosofi colla bilancia dell'orafo, i legislatori con quella del mugnajo, come i Toscani dicono, pesano le azioni degli uomini. (Francesco Mario Pagano)
  • La moltitudine delle leggi produce nuovi vizi, e nuovi vizi provocano nuove restrizioni. (Oliver Goldsmith)
  • La Natura ha strane leggi, ma lei, almeno le rispetta. (Leo Longanesi)
  • La profonda identificazione che "tiene insieme" i membri della comunità non è tanto l'identificazione con la legge che domina il corso quotidiano, "normale" della sua vita, quanto l'identificazione alla forma comune, specifica della trasgressione della Legge (in termini psicanalitici, con la forma di godimento caratteristica della comunità). (Slavoj Žižek)
  • "Le leggi cambiano," disse, "ma le cose giuste restano uguali. Ognuno ha il diritto di fare quello ch'è giusto." (John Steinbeck)
  • Le leggi criminali fissando le convenevoli pene ai diversi delitti che turbano l'ordine sociale, producono quella tranquillità, ch'è il principale oggetto della società. (Francesco Mario Pagano)
  • Le leggi, i legali, e tutto quello ch'è foro ha da servire per la felicità dell'uomo; se non si ottiene questo, tutto è degno di biasimo e tutto deve essere abolito e scacciato. Fino ad ora qui non si termina mai mai una difficoltà delle più chiare e facili. Non sarebbe un grandissimo abuso, un veleno detestabile, se inconveniente sì pernicioso [non] nascesse da un'empia idea resa già comune ne' magistrati intieri, doversi badare a sostenere ogni picciol comodo e utile di qualsivoglia particella della Curia, a costo della total distruzione di tutto il resto del corpo della Repubblica. (Bartolomeo Intieri)
  • Le leggi non vegliano sulla verità delle opinioni ma sulla sicurezza e l'integrità di ciascuno e dello Stato. (John Locke)
  • Le leggi o sono accompagnate da strumenti economici adeguati, da una struttura di personale coerente con la missione che chiamiamo a svolgere, oppure praticamente non sono leggi, perché è la realtà stessa che ci insegna e ci ammonisce, ad esempio, sul fatto che è inutile pretendere di voler accelerare le procedure e inasprire le pene se poi non si investe adeguatamente negli organici. (Alessia Ambrosi)
  • Le leggi si applicano ai nemici e si interpretano per gli amici. (attribuita a Giovanni Giolitti)
  • Le leggi son, ma chi pon mano ad esse? | Nullo, però che 'l pastor che procede, | rugumar può, ma non ha l'unghie fesse; | per che la gente, che sua guida vede | pur a quel ben fedire ond'ella è ghiotta, | di quel si pasce, e più oltre non chiede. | Ben puoi veder che la mala condotta | è la cagion che 'l mondo ha fatto reo, | e non natura che 'n voi sia corrotta. (Dante Alighieri, Divina Commedia)
  • Le leggi son pochissime, tutte scritte in una tavola di rame alla porta del tempio, cioè nelle colonne, nelle quali ci sono scritte tutte le quiddità delle cose in breve. (Tommaso Campanella)
  • Le leggi sono come ragnatele, che rimangono salde quando vi urta qualcosa di molle e leggero, mentre una cosa più grossa le sfonda e sfugge. (attribuita a Solone)
  • Le leggi sono fatte prima di tutto per quelli che hanno il potere o i soldi. (Jim Jarmusch)
  • Le leggi sono le condizioni, colle quali uomini indipendenti e isolati si unirono in società, stanchi di vivere in un continuo stato di guerra e di godere una libertà resa inutile dall'incertezza di conservarla. (Cesare Beccaria)
  • Ma che cosa sono le leggi, illustre rappresentante del P.M. se non, esse stesse, correnti di pensiero? Se non fossero questo, non sarebbero che carta morta: se lo lascio andare, questo libro dei codici che ho in mano, cade sul banco come un peso inerte.
    E invece le leggi sono vive perché dentro queste formule bisogna far circolare il pensiero del nostro tempo, lasciarvi entrare l'aria che respiriamo, mettervi dentro i nostri propositi, le nostre speranze, il nostro sangue e il nostro pianto.
    Altrimenti le leggi non restano che formule vuote, pregevoli giochi da legulei; affinché diventino sante, vanno riempite con la nostra volontà. (Piero Calamandrei)
  • Ma le leggi, buone per la società, sono deleterie per l'individuo che ne fa parte. (Donatien Alphonse François de Sade)
  • Nel rispetto dei diritti e delle leggi ogni debole trova la sua difesa e la sua protezione, e l'egoismo di ciascuno viene a creare questo grande egoismo sociale che si chiama la legge. (Emilio De Marchi)
  • Nessuna legge può essere sacra per me se non quella della mia natura. (Ralph Waldo Emerson)
  • Non è animale piú cattivo dell'uomo che è senza legge. (Girolamo Savonarola)
  • Non è già dalla utilità o magnificenza di qualche pubblico stabilimento innalzato nelle capitali che si dee misurare la floridezza di un popolo: sono le provincie, sono i luoghi più discosti dal centro del governo che voglionsi interrogare sull'esecuzione delle leggi, sulla sicurezza individuale, sul comodo, sull'onesta indipendenza dell'agricoltore, dell'artigiano. (Santorre di Santarosa)
  • Non è la legge che deve proteggere la gente, ma la gente che deve proteggere la legge. Le persone hanno sempre cercato e voluto un modo di vivere civile, che rifiutasse l'idea del male, e la legge incarna questo sentimento. (Psycho-Pass)
  • O dei e dee, come va tutto a rovina per quanti vivono fuori della legge! non fanno altro che aspettarsi quello che sanno di meritarsi. (Petronio Arbitro)
  • Occorre che la legge sia breve, perché più facilmente i mal pratici la ricordino. (Seneca)
  • Per assicurarsi che la legge venga rispettata dobbiamo rendere la legge rispettabile. (Louis Brandeis)
  • Per noi le leggi sono simili alle sottili | ragnatele che il ragno tesse sui muri. (Platone, comico)
  • Ricordate le parole immortali di Socrate nel carcere di Atene? Parla delle leggi come di persone vive, come di persone di conoscenza. «le nostre leggi, sono le nostre leggi che parlano». Perché le leggi della città possano parlare alle nostre coscienze, bisogna che siano come quelle di Socrate, le «nostre» leggi.
    Nelle più perfette democrazie europee, in Inghilterra, in Svizzera, in Scandinavia, il popolo rispetta le leggi perché ne è partecipe e fiero; ogni cittadino le osserva perché sa che tutti le osservano: non c'è una doppia interpretazione della legge, una per i ricchi e una per i poveri!
    Ma questa è, appunto, la maledizione secolare che grava sull'Italia: il popolo non ha fiducia nelle leggi perché non è convinto che queste siano le sue leggi. Ha sempre sentito lo Stato come un nemico. Lo Stato rappresenta agli occhi della povera gente la dominazione. Può cambiare il signore che domina, ma la signoria resta: dello straniero, della nobiltà, dei grandi capitalisti, della burocrazia. Finora lo Stato non è mai apparso alla povera gente come lo Stato del popolo.
    Da secoli i poveri hanno il sentimento che le leggi siano per loro una beffa dei ricchi: hanno della legalità e della giustizia un'idea terrificante, come di un mostruoso meccanismo ostile fatto per schiacciarli, come di un labirinto di tranelli burocratici predisposti per gabbare il povero e per soffocare sotto le carte incomprensibili tutti i suoi giusti reclami. (Piero Calamandrei)
  • Se gli uomini fossero sì felici, che regolarsi volessero colle pure massime della religione, non avrebbero più bisogno di leggi: il dovere servirebbe di freno alla colpa, e alla virtù di motivo: ma per loro disavventura si lascian essi regolare dalle passioni; nel qual caso il legislatore null'altro dee cercare se non di renderle vantaggiose alla società. L'uom militare è soltanto valoroso per ambizione; e il negoziante non fatica che per cupidigia: bene spesso l'uno e l'altro il fanno per poter menar voluttuosamente la vita: e il Lusso divien per essi un nuovo motivo di fatica e di applicazione. (Jean-François Melon)
  • Si può definire la legge come l'unione di chi comprendere e vede lontano contro chi vede solo ciò che ha vicino. I primi devono costringere i secondi a compiere ciò che è nel loro interesse. Ma non è nell'interesse dei miopi, per farli felici contro la loro volontà, bensì nell'interesse della comunità. La legge è l'arma indispensabile dell'intelligenza contro la stupidità. (Rudolf von Jhering)
  • Siamo schiavi delle leggi per poter essere liberi. (Marco Tullio Cicerone)
  • Signori Giudici, che cosa vuol dire libertà, che cosa vuol dire democrazia? Vuol dire prima di tutto fiducia del popolo nelle sue leggi: che il popolo senta le leggi dello Stato come le sue leggi, come scaturite dalla sua coscienza, non come imposte dall'alto. Affinché la legalità discenda dai codici nel costume, bisogna che le leggi vengano dal di dentro non dal di fuori: le leggi che il popolo rispetta, perché esso stesso le ha volute così. (Piero Calamandrei)
  • Sono le leggi che devono governare gli uomini, non gli uomini le leggi. (Pausania)
  • Spesso una cosa stupida si regge perché viene approvata dalla Legge. (Trilussa)
  • Tutto il mondo vuol far Codici di Legislazione, ma poco è il profitto delle nazioni; pessima republica plurimae leges. Le scienze e le arti che muovano per piacere gli animi ... alla verità son più utili delle leggi, che forzano senza persuadere, onde son inutili nella maggior parte del tempo e del popolo, il quale procura di evitar la forza, e il più delle volte lo conseguisce. (Bernardo Tanucci)
  • Una legge non è che una regola scritta, sta alla discrezione del singolo rispettarla o meno, perciò siamo libere di scegliere: possiamo rispettare la legge oppure possiamo infrangerla... e lasciarci giustiziare dalle altre. (Claymore)
  • Vi sono molte amene fantasie della legge in continuo svolgimento, ma non ve n'è una più amena o più volgarmente faceta di quella che suppone che tutti gli uomini siano dello stesso valore innanzi al suo occhio parziale, e che i benefici di tutte le leggi siano egualmente raggiungibili da tutti, senza tenere il minimo conto del contenuto del borsellino di ciascuno. (Charles Dickens)

Nicolás Gómez Dávila[modifica]

  • La legge è forma giuridica del costume oppure sopraffazione della libertà.
  • La legge è l'embrione del terrore.
  • La tirannia di un individuo è preferibile al dispotismo della legge, perché il tiranno è vulnerabile mentre la legge è incorporea.
  • Riformare la società per mezzo di leggi è il sogno del cittadino incauto e il preambolo discreto di ogni tirannia.

James Harrington[modifica]

  • Il picciolo numero delle leggi fa nascere la necessità dell'arbitrio nella loro applicazione. La moltiplicità ne suppone altrettante per conciliarle, quante se ne richieggono per applicarle.
  • La moltiplicità delle leggi non essendo, che una moltiplicità d'insidie tese al popolo, è perciò causa della corruzione del governo.
  • Ogni legge, che lascia il meno d'arbitrio ai giudici, e ai tribunali, è la più perfetta.

Tito Livio[modifica]

  • In un popolo libero hanno più potenza i comandi delle leggi che non quelli degli uomini.
  • Le leggi non stanno ad ascoltare, non si lasciano commuovere dalle preghiere, recano al povero vantaggi maggiori che al ricco, e, se si sgarra, non concedono indulgenza o perdono.
  • Nessuna legge è ugualmente vantaggiosa per tutti: bisogna piuttosto chiedersi se fa gli interessi della maggioranza e da un punto di vista generale. (attribuita a Marco Porcio Catone)
  • Sopprimere una legge equivale a far vacillare tutte le altre. (attribuita a Marco Porcio Catone)

Michel de Montaigne[modifica]

  • Che cosa hanno guadagnato i nostri legislatori a trascegliere centomila specie e fatti particolari e applicarvi centomila leggi? Questo numero non ha alcuna proporzione con l'infinita diversità delle azioni umane.
  • È regola delle regole e legge generale delle leggi che ognuno osservi quelle del luogo in cui si trova.
  • Le leggi mantengono il loro credito non perché sono giuste, ma perché sono leggi. È il fondamento misterioso della loro autorità. Non ne hanno altri. E torna loro a vantaggio. Sono fatte spesso da gente sciocca. Più spesso da persone che, per odio dell'eguaglianza, mancano di equità. Ma sempre da uomini: autori vani e incerti. Non c'è nulla così gravemente e largamente né così frequentemente fallace come le leggi. Chiunque obbedisca loro perché sono giuste, non obbedisce loro giustamente come deve.
  • Non c'è uomo così dabbene che, sottoponendo all'esame delle leggi tutte le sue azioni e i suoi pensieri, non sia degno della forca dieci volte nella vita.
  • Sarebbe meglio far valere alle leggi quello che possono, poiché non possono quello che vogliono.
  • Sarebbe meglio non averne affatto che averle in tal numero come le abbiamo noi.

Proverbi[modifica]

  • La legge è come il timone, va dove la giri. (russo)

Italiani[modifica]

  • Chi teme le leggi, non le infrange; e chi teme il castigo, sfugge da esso.
  • Con le leggi si fa torto alle leggi.
  • Dai mali costumi nascono le buone leggi.
  • Delle cose incerte non si fa legge.
  • Dove parlano i tamburi tacciono le leggi.
  • E meglio non aver legge, che non farla osservare.
  • Fatta la legge, trovato l'inganno.
  • I patti rompon le leggi.
  • Il buono a nulla è assistito dalle leggi di tutti.
  • Il cambiamento delle leggi non migliora nessuno.
  • In cento libbre di legge, non v'è un'oncia di amore.
  • La legge deve cedere alle usanze e alle circostanze.
  • La legge è uguale per tutti.
  • La legge nasce dal peccato.
  • Le buone leggi e l'ordine legano le mani ai tristi.
  • Le leggi parlano, quand'anche si spezzino le tavole.
  • Le leggi son come le tele di ragno.
  • Le leggi sono fatte pei birbanti.
  • Leggi senza pene, campane senza battaglio.
  • L'usanza è legge.
  • Non c'è legge così generale che non abbia la sua eccezione.
  • Non tutte le leggi sono valide per tutti.
  • Osserva la legge, non la violare, custodiscila, che essa è la tua vita.
  • Per il galantuomo non ci sono leggi.
  • Si può imporre la legge, ma non la prudenza.
  • Sono più i casi che le leggi.
  • Tre cose fanno le leggi larghe e strette: necessità, persona e tempo.
  • Una legge sulla pietra è pietra, una legge nel petto è vita.
  • Una nuova legge è presto fatta, il difficile è farla bene.

Napoletani[modifica]

  • 'A légge è fatta p''e fesse.
  • 'A legge è eguale pe tutte – recette presutte!

Siciliani[modifica]

  • La liggi è uguali pri tutti, ma cui avi picciuli si nni futti.

Toscani[modifica]

  • L'uso fa legge.
  • Le leggi sono come i ragnateli.

Note[modifica]

  1. Sat. I 3.106.

Bibliografia[modifica]

Voci correlate[modifica]

Altri progetti[modifica]