Charles Caleb Colton: differenze tra le versioni

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'''Charles Caleb Colton''' (1780 – 1832), scrittore britannico.
'''Charles Caleb Colton''' (1780 – 1832), scrittore britannico.

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*Chi conosce se stesso, conosce gli altri, ma chi non conosce se stesso non potrà mai fare un discorso molto profondo sulla mente altrui.
*Ci sono degli inganni così ben congegnati che sarebbe stupido non cascarvi.
*Gli uomini nascono con due occhi ed una sola lingua, quindi per ogni cosa che dicono ne devono vedere due.
*Il [[genio]], per un verso, è come l'oro: un'infinità di persone che non ha né l'uno né l'altro, non fa che scriverne.
*Il [[silenzio]] è stupido se siamo saggi, ma saggio se siamo stupidi.
*La [[critica]] è come lo champagne: non c'è niente di più ributtante quando è cattiva, niente di più delizioso quando è buona.
*L'[[amicizia]] è un po' come la salute: se ne apprezza il valore solo quando la si perde.
*L'ebbrezza della [[rabbia]], come quella del vino, ci mostra agli altri, ma ci nasconde a noi stessi. Noi danneggiamo la nostra stessa causa nell'opinione del mondo quando la difendiamo troppo appassionatamente.
*Quando le masse applaudono, ci si chiede cosa si è fatto di male; quando criticano, ci si chiede cosa si è fatto di bene.


==''Lacon''==
==''Lacon''==

Versione delle 20:01, 4 gen 2013

Charles Caleb Colton (1780 – 1832), scrittore britannico.

Lacon

  • Gli esami sono terribili anche per i meglio preparati, perché il più stupido fra gli stupidi può fare domande a cui il più saggio fra gli uomini non è in grado di rispondere.
  • L'applauso è lo sprone delle menti forti, il fine e lo scopo di quelle deboli. (vol. I, n. 324)
  • L'imitazione è la più sincera delle adulazioni.[1] (vol. I, n. 217)
  • Nessuno ama tanto i segreti quanto chi non ha intenzione di mantenerli. (vol. I, n. 40)
  • Quando non hai niente da dire, non dire niente. (vol. I, 1820, n. 183)

Note

  1. Spesso erroneamente citata come "L'imitazione è la forma più sincera di adulazione". Erroneamente attribuita anche a John Garland Pollard: la sua opera Connotary contiene, infatti, anche citazioni di altri autori.

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