Tragedia: differenze tra le versioni
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*Abbiamo l'abitudine di parlare come se le tragedie si svolgessero nel vuoto: ma chi le condiziona è lo sfondo. ([[Marguerite Yourcenar]]) |
*Abbiamo l'abitudine di parlare come se le tragedie si svolgessero nel vuoto: ma chi le condiziona è lo sfondo. ([[Marguerite Yourcenar]]) |
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*Come una volta ai tempi di Tiberio i naviganti greci udirono in vicinanza di un'isola solitaria lo sconvolgente grido: "Il grande Pan è morto", così per il mondo ellenico risuonò ora come un doloroso lamento: "la tragedia è morta!". ([[Friedrich Nietzsche]]) |
*Come una volta ai tempi di Tiberio i naviganti greci udirono in vicinanza di un'isola solitaria lo sconvolgente grido: "Il grande Pan è morto", così per il mondo ellenico risuonò ora come un doloroso lamento: "la tragedia è morta!". ([[Friedrich Nietzsche]]) |
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*La tragedia è un dono degli dei agli uomini. Non parlo della tragedia dei poeti tragici, ma della tragedia che, di tempo in tempo, gli uomini sono condannati a subire. Ma occorre che gli dei vi abbiano dato anche un'anima che ami la tragedia, un'anima che faccia di lei nella cupa gioia uno degli elementi della sua forza e della sua umanità. Non dimentichiamo, inoltre, che ogni uomo, essendo chiamato a morire, ogni uomo senza eccezione si troverà un giorno davanti alla tragedia. ([[Henry de Montherlant]]) |
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*Nella tragedia vediamo le creature più nobili rinunziare, dopo lunghi combattimenti e lunghe sofferenze, ai fini perseguiti con accanimento, sacrificare per sempre le gioie della vita, oppure sbarazzarsi liberamente con gioia del peso dell'esistenza medesima... bisogna tenere bene a mente, se si vuol comprendere l'insieme delle considerazioni presentate in quest'opera, che quest'opera suprema del supremo genio poetico ha il fine di mostrare il lato terribile della vita, i dolori senza nome, le angosce dell'umanità, il trionfo dei malvagi, il poter schernitore del caso, la disfatta irreparabile del giusto e dell'innocente; nel che si ha un indice significativo della natura del mondo e dell'esistenza. ([[Arthur Schopenhauer]]) |
*Nella tragedia vediamo le creature più nobili rinunziare, dopo lunghi combattimenti e lunghe sofferenze, ai fini perseguiti con accanimento, sacrificare per sempre le gioie della vita, oppure sbarazzarsi liberamente con gioia del peso dell'esistenza medesima... bisogna tenere bene a mente, se si vuol comprendere l'insieme delle considerazioni presentate in quest'opera, che quest'opera suprema del supremo genio poetico ha il fine di mostrare il lato terribile della vita, i dolori senza nome, le angosce dell'umanità, il trionfo dei malvagi, il poter schernitore del caso, la disfatta irreparabile del giusto e dell'innocente; nel che si ha un indice significativo della natura del mondo e dell'esistenza. ([[Arthur Schopenhauer]]) |
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*– Ora nulla potrà impedirti di interpretare tutti i più grandi ruoli di [[Shakespeare]]! ''[[Re Lear]]'', ''[[Amleto]]'', ''[[Otello]]'', ''[[Riccardo III]]'', ''[[Enrico IV, parte I|Enrico IV, prima parte]]'', ''[[Enrico IV, parte II|Enrico IV, seconda parte]]'', ''[[Enrico V (Shakespeare)|Enrico V]]'', ''[[Tito Andronico]]''...<br>– Dovermi leggere tutte quelle tragedie sarebbe la vera tragedia. (''[[I Simpson (ventesima stagione)|I Simpson]]'') |
*– Ora nulla potrà impedirti di interpretare tutti i più grandi ruoli di [[Shakespeare]]! ''[[Re Lear]]'', ''[[Amleto]]'', ''[[Otello]]'', ''[[Riccardo III]]'', ''[[Enrico IV, parte I|Enrico IV, prima parte]]'', ''[[Enrico IV, parte II|Enrico IV, seconda parte]]'', ''[[Enrico V (Shakespeare)|Enrico V]]'', ''[[Tito Andronico]]''...<br>– Dovermi leggere tutte quelle tragedie sarebbe la vera tragedia. (''[[I Simpson (ventesima stagione)|I Simpson]]'') |
Versione delle 01:57, 6 ago 2017
Citazioni sulla tragedia.
- Abbiamo l'abitudine di parlare come se le tragedie si svolgessero nel vuoto: ma chi le condiziona è lo sfondo. (Marguerite Yourcenar)
- Come una volta ai tempi di Tiberio i naviganti greci udirono in vicinanza di un'isola solitaria lo sconvolgente grido: "Il grande Pan è morto", così per il mondo ellenico risuonò ora come un doloroso lamento: "la tragedia è morta!". (Friedrich Nietzsche)
- La tragedia è un dono degli dei agli uomini. Non parlo della tragedia dei poeti tragici, ma della tragedia che, di tempo in tempo, gli uomini sono condannati a subire. Ma occorre che gli dei vi abbiano dato anche un'anima che ami la tragedia, un'anima che faccia di lei nella cupa gioia uno degli elementi della sua forza e della sua umanità. Non dimentichiamo, inoltre, che ogni uomo, essendo chiamato a morire, ogni uomo senza eccezione si troverà un giorno davanti alla tragedia. (Henry de Montherlant)
- Nella tragedia vediamo le creature più nobili rinunziare, dopo lunghi combattimenti e lunghe sofferenze, ai fini perseguiti con accanimento, sacrificare per sempre le gioie della vita, oppure sbarazzarsi liberamente con gioia del peso dell'esistenza medesima... bisogna tenere bene a mente, se si vuol comprendere l'insieme delle considerazioni presentate in quest'opera, che quest'opera suprema del supremo genio poetico ha il fine di mostrare il lato terribile della vita, i dolori senza nome, le angosce dell'umanità, il trionfo dei malvagi, il poter schernitore del caso, la disfatta irreparabile del giusto e dell'innocente; nel che si ha un indice significativo della natura del mondo e dell'esistenza. (Arthur Schopenhauer)
- – Ora nulla potrà impedirti di interpretare tutti i più grandi ruoli di Shakespeare! Re Lear, Amleto, Otello, Riccardo III, Enrico IV, prima parte, Enrico IV, seconda parte, Enrico V, Tito Andronico...
– Dovermi leggere tutte quelle tragedie sarebbe la vera tragedia. (I Simpson)