Nikolaj Ivanovič Ežov: differenze tra le versioni
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→Citazioni su Nikolaj Ivanovič Ežov: altra citazione di Conquest. Per una migliore leggibilità, lascio le note sulle fonti di Conquest, nella pagina di quest'ultimo. |
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*Ežov fu arrestato solo agli inizi di aprile {{NDR|del 1939}}, al commissariato del Trasporto Idrico, dove aveva presieduto il Collegium senza prender parte tuttavia alle discussioni, restando in silenzio o costruendo aeroplanini di carta. Si dice che abbia confessato liberamente, coinvolgendo, come di consueto, anche altri. Fu accusato di aver incastrato persone innocenti, di aver complottato per uccidere Stalin e impadronirsi del potere, e di essere una spia degli inglesi fin dal tempo della guerra civile. Non venne tuttavia fucilato fino all'anno seguente. ([[Robert Conquest]]) |
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*Nel 1936 al posto di [[Genrich Grigor'evič Jagoda|Jagoda]] come primo capo dell'NKVD<ref>''Narodnyj komissariat vnutrennich del'', Commissariato del popolo per gli affari interni.</ref>, c'era Ežov, il «nano sanguinario». Era alto poco più di un metro e mezzo, stava nel Partito dal 1917. Aveva denunciato il suo predecessore come ex spia della polizia zarista, ladro e malversatore. [...] Quando arrivò a Kiev, nel 1938, fece fucilare secondo le ultime rivelazioni 30.000 persone. Un bel numero. E quando venne arrestato, nel tentativo di difendersi, denunciò tutti.<br> Ma nessun boia, nella storia russa, si salva dal destino delle sue vittime; Ežov venne ucciso, nel manicomio criminale dove lo avevano relegato per il suo squilibrio mentale, con un colpo di pistola e lo trovarono impiccato a un albero con un cartello scritto da diverse mani: «Io sono una merda». ([[Enzo Biagi]]) |
*Nel 1936 al posto di [[Genrich Grigor'evič Jagoda|Jagoda]] come primo capo dell'NKVD<ref>''Narodnyj komissariat vnutrennich del'', Commissariato del popolo per gli affari interni.</ref>, c'era Ežov, il «nano sanguinario». Era alto poco più di un metro e mezzo, stava nel Partito dal 1917. Aveva denunciato il suo predecessore come ex spia della polizia zarista, ladro e malversatore. [...] Quando arrivò a Kiev, nel 1938, fece fucilare secondo le ultime rivelazioni 30.000 persone. Un bel numero. E quando venne arrestato, nel tentativo di difendersi, denunciò tutti.<br> Ma nessun boia, nella storia russa, si salva dal destino delle sue vittime; Ežov venne ucciso, nel manicomio criminale dove lo avevano relegato per il suo squilibrio mentale, con un colpo di pistola e lo trovarono impiccato a un albero con un cartello scritto da diverse mani: «Io sono una merda». ([[Enzo Biagi]]) |
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*Un vecchio comunista osserva: «In tutta la mia lunga vita non ho mai visto una personalità più repellente di quella di Ežov». |
*Un vecchio comunista osserva: «In tutta la mia lunga vita non ho mai visto una personalità più repellente di quella di Ežov». Ricordava uno di quei ragazzacci di strada la cui occupazione favorita è di legare della carta imbevuta di paraffina alla coda di un gatto e di darle fuoco – ed era proprio quello che poi doveva fare Ežov, seppure in una forma un po' diversa. ([[Robert Conquest]]) |
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Versione delle 19:14, 26 dic 2017
Nikolaj Ivanovič Ežov (1895 – 1940), politico e militare sovietico, capo dell'NKVD.
Citazioni su Nikolaj Ivanovič Ežov
- Ežov fu arrestato solo agli inizi di aprile [del 1939], al commissariato del Trasporto Idrico, dove aveva presieduto il Collegium senza prender parte tuttavia alle discussioni, restando in silenzio o costruendo aeroplanini di carta. Si dice che abbia confessato liberamente, coinvolgendo, come di consueto, anche altri. Fu accusato di aver incastrato persone innocenti, di aver complottato per uccidere Stalin e impadronirsi del potere, e di essere una spia degli inglesi fin dal tempo della guerra civile. Non venne tuttavia fucilato fino all'anno seguente. (Robert Conquest)
- Nel 1936 al posto di Jagoda come primo capo dell'NKVD[1], c'era Ežov, il «nano sanguinario». Era alto poco più di un metro e mezzo, stava nel Partito dal 1917. Aveva denunciato il suo predecessore come ex spia della polizia zarista, ladro e malversatore. [...] Quando arrivò a Kiev, nel 1938, fece fucilare secondo le ultime rivelazioni 30.000 persone. Un bel numero. E quando venne arrestato, nel tentativo di difendersi, denunciò tutti.
Ma nessun boia, nella storia russa, si salva dal destino delle sue vittime; Ežov venne ucciso, nel manicomio criminale dove lo avevano relegato per il suo squilibrio mentale, con un colpo di pistola e lo trovarono impiccato a un albero con un cartello scritto da diverse mani: «Io sono una merda». (Enzo Biagi)
- Un vecchio comunista osserva: «In tutta la mia lunga vita non ho mai visto una personalità più repellente di quella di Ežov». Ricordava uno di quei ragazzacci di strada la cui occupazione favorita è di legare della carta imbevuta di paraffina alla coda di un gatto e di darle fuoco – ed era proprio quello che poi doveva fare Ežov, seppure in una forma un po' diversa. (Robert Conquest)
Note
- ↑ Narodnyj komissariat vnutrennich del, Commissariato del popolo per gli affari interni.
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