Sunshine (film 1999)

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Sunshine (film 1999)

Immagine A booke of divers receipts Wellcome L0069102.jpg.
Titolo originale

Sunshine

Lingua originale francese, inglese, ebraico, latino, italiano e tedesco
Paese Ungheria, Germania
Anno 1999
Genere drammatico
Regia István Szabó
Soggetto István Szabó
Sceneggiatura István Szabó, Israël Horovitz
Produttore Robert Lantos, Andras Hamori
Interpreti e personaggi

Sunshine, film del 1999 con Ralph Fiennes e Rachel Weisz, regia di István Szabó.

Incipit[modifica]

Questo ragazzo è il mio bisnonno Emmanuel Sonnenschein. Aveva solo 12 anni quando ha lasciato il suo villaggio nell'impero austro-ungarico. Doveva trovare lavoro per aiutare sua madre e il fratellino perché il padre, l'oste del villaggio, era morto nell'esplosione della sua distilleria. (Voce fuoricapo di Ivan)

Frasi[modifica]

Citazioni in ordine temporale.

  • Produceva il distillato alle erbe seguendo la ricetta di suo padre. Lo aveva chiamato Sorso di Sole usando il nome della nostra famiglia Sonnenschein significa "Sole Splendente". (Voce fuoricapo di Ivan)
  • Non rinunciare a me. Cerca di non fare il bravo bambino ubbidiente. (Valerie)
  • Quando sto tra le tue braccia, mi sento come se fossi a casa, come se fossi tornato. (Ignatz)
  • Quando ti appresti a giudicare le persone, non dimenticare mai chi sei e per aiutarti a ricordare...questo è l'orologio di tuo nonno. È l'orologio di un oste di villaggio. (Emmanuel)
  • Vi parlerò con franchezza. E spero che ciò che vi dirò non vi offenda. Non è possibile che nell'Alta Corte di Stato ci sia un magistrato con un nome come Sonnenschein. Vorremmo promuovervi, contiamo su di voi, ma dovreste adottare un nome con un suono più... ungherese. Naturalmente è soltanto un consiglio amichevole, da uomo a uomo. Non è certo una richiesta ufficiale. (Giudice dell'Alta Corte)
  • Da allora Emmanuel non consentì in alcun modo alla felicità di entrare nella sua vita. Quando si avvicinava una gioia, Emmanuel si chiedeva subito: "Che cosa ne verrà? Che prezzo terribile dovrò pagare?" (Voce fuoricapo)
  • Il XIX secolo è finito, viva il XX secolo! (Gustave)
  • Noi Ebrei non dobbiamo mai salire troppo in alto, anche quando veniamo invitati. L'uomo che viene da un ambiente diverso è sempre sospetto. A un certo punto dobbiamo fermarci, è inevitabile. (Emmanuel)
  • Voglio essere orgoglioso della mia lingua madre, voglio guardare dalla finestra e vedere un Paese che conosco e amo! Voglio crescere come un fiore selvaggio. (Valerie)
  • Cattureremo ogni singolo bastardo fascista. Non ci sarà pietà per quello che è successo qui. Non può essere imputato soltanto ai tedeschi. È stato organizzato dalle autorità ungheresi. È stato eseguito da servi civili ungheresi, sindaci di villaggi, polizia locale, funzionari delle ferrovie. Normali, gentili, gli ungheresi hanno fatto il lavoro sporco. (Andor)
  • Ogni nuovo regime richiede un tradimento fino a quando non si consolida il potere. Usa i traditori e poi se ne sbarazza. (Andor)
  • Ivan, non puoi vivere senza saper suonare della buona musica. (Valerie)
  • Neanche voi ve ne libererete mai, Auschwitz è stato il nostro battesimo. Ma comunque c'è qualcosa che dovete sapere: sopravvivere ad Auschwit non rende un uomo migliore o più forte, è impresso a fuoco nel cervello e non si può più cancellare! (Andor)
  • Devi sempre cercare la gioia nella tua vita. Non sai quanto possa essere delizioso il caffè con il latte tiepido. (Valerie)
  • Se pensi di aver fatto la cosa giusta, sopporterai tutto. (Valerie)
  • Ho visto cadere un Governo dopo l'altro e tutti pensavano che sarebbero durati mille anni. Ciascun nuovo governo dichiarava il precedente criminale e corrotto e prometteva sempre un futuro di giustizia e libertà. (Valerie)
  • Tesoro, tu non sei in prigione, loro sono in prigione. (Valerie)
  • Se non esiste Dio e non è mai esistito, perché sentiamo tanto la sua mancanza? (Ivan)
  • La politica ha devastato le nostre vite. Eppure, la vita era bellissima. (Valerie)
  • Tu stai per entrare in un nuovo mondo dove avrai certamente successo, perché hai le conoscenze. Lo studio è un dovere religioso per noi Ebrei. La nostra esclusione dalla società ci ha dato modo di adattarci agli altri e di percepire le connessioni tra cose che sembrano differenti, ma se senti di avere potere, ti stai sbagliando. Se senti di avere il diritto di sentirti superiore agli altri, perché credi che il tuo sapere sia maggiore, stai sbagliando. Non concederti mai di cadere nel peccato di superbia. La superbia è il peggiore dei peccati, la fonte di tutti gli altri. Non abbandonare la tua religione, non per Dio, Dio è presente in tutte le religioni. Ma se la tua vita sarà una lotta per l'integrazione, tu sarai sempre infelice. La religione può non essere perfetta, ma è una barca ben costruita che rimane in assetto e ti trasporta sull'altra riva. La nostra vita non è altro che una barca alla deriva sulle acque bilanciata dalla perenne incertezza. Sulle persone che giudicherai sappi questo: tutte loro si battono per trovare una certa sicurezza. È gente come noi, perciò non dovrai giudicarle sulla base delle apparenze o del sentito dire. Non fidarti di nessuno, affidati solo a te stesso. Non immischiarti con il potere, sprezza l'autorità. Non ostentare ciò che è tuo. Possedere beni e proprietà alla fine si riduce a nulla. Beni e proprietà possono venire consumati dal fuoco o spazzati via dall'alluvione, requisiti dalla politica. Non sottovalutare ciò che non conosci, ciò ti causerà un'ansia che ti farà ammalare. Pratica la disciplina. [leggendo una lettera di Emmanuel] (Ivan)
  • Sapevo che il solo modo di trovare un senso alla mia vita, l'unica possibilità, era riconoscerlo. Mi tornavano in mente le parole di mia nonna: "Cerca di fotografare il bello della vita." (Ivan)

Dialoghi[modifica]

Citazioni in ordine temporale.

  • Ignatz: Io amo Valerie e voglio sposarla.
    Emmanuel: "Vuole" non è una parola per noi, caro Ignatz. Dio vuole, noi desideriamo. Dobbiamo solo ubbidire a ciò che Dio vuole per noi.
  • Emmanuel: Se aspettassimo di trovare la felicità in questa vita, dovremmo sapere chi siamo noi.
    Gustave: O cambiare!
  • Ignatz: Che hai da sogghignare? Abbiamo perso la guerra.
    Aiutante di campo: L'abbiamo persa, ma siamo ancora vivi, signore.
  • Valerie: Il popolo chiede, il popolo ottiene. La libertà è così semplice.
    Ignatz: Ma il popolo non vuole la libertà, vuole sicurezza.
    Valerie: Sembri conoscere il popolo così bene.
  • Hannah: Siete davvero una persona aggressiva.
    Adam: Io sono una persona innamorata. Se voi foste stata mai veramente innamorata, lo capireste.
  • Gustave: Sai dirmi qual è lo scopo di questa miserabile vita, Valerie?
    Valerie: La vita stessa, il fatto che siamo qui. Molto tempo fa eravamo felici.

Explicit[modifica]

Al tempo in cui ho terminato questa storia, la terza tragica disavventura del XX secolo era finita. Dopo la monarchia e la dominazione nazista, anche il regime comunista si era volatilizzato. Ricordavo il libro di ricette andato perduto, e ad un tratto ho capito che il segreto di famiglia non andava ricercato in quelle pagine. Era stato conservato da mia nonna, l'unica della famiglia ad avere il dono di respirare liberamente. (Voce fuoricapo di Ivan)

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