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Tartaruga delle Galapagos

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Una tartaruga delle Galapagos

Citazioni sulla tartaruga delle Galapagos.

  • [Hermann Melville] Tornava alla sua prima vita di marinaio avventuroso e esperto baleniere, ma senza più illusioni. Raggiunse l'arcipelago vulcanico delle Galápagos, che i primi navigatori avevano battezzato Islas Encantadas, e vi trovò la tetraggine dell'inferno. [...] Incontrò le grandi tartarughe. Quelle, che avevano sbalordito Darwin, lui le paragonò a una stirpe di dannati danteschi. Vide che incespicano eroicamente nelle rocce, che disperatamente si dibattono e premono per spostarle. «La suprema loro maledizione» scrisse, «è il fatale impulso a tirare dritto in un mondo ingombro di ostacoli». Capì che l'estenuante storia della Natura non differisce minimamente da quella degli uomini, la sua e la nostra. (Eugenio Baroncelli)
  • Descriverò prima di tutto i costumi della testuggine (Testudo nigra, anticamente chiamata Indica), della quale abbiamo frequentemente parlato. Questi animali s'incontrano, credo, in tutte le isole dell'arcipelago; certamente nella maggior parte. Frequentano di preferenza le parti alte ed umide, ma vivono pure nelle regioni basse ed aride. Ho già mostrato, dal numero di esse prese in un solo giorno, quanto siano abbondanti. Alcune vengono grossissime; il signor Lawson, un inglese vice-governatore della colonia, ci disse di averne vedute alcune cosi grandi, che ci volevano sei od otto uomini per alzarle da terra, e talune avevano somministrato fino a cento chilogrammi di carne.
  • La testuggine è amantissima dell'acqua; ne beve grandi quantità e sguazza nel fango. Le isole più grandi sole hanno qualche sorgente, e queste sono sempre collocate verso le parti centrali, e ad una notevole altezza. Perciò, le testuggini, che frequentano le regioni inferiori, quando hanno sete sono obbligate a percorrere grandi distanze; quindi si veggono diramarsi sentieri ben segnati in ogni direzione, dalle fontane fino alla costa marina, e gli Spagnuoli seguendoli scoprirono per la prima volta le fontane.
  • Le giovani testuggini, appena sbucciate, divengon preda abbondante dei falchi sopramenzionati. Le vecchie sembrano morire generalmente per accidente, come per cadute dai precipizi; almeno taluni abitanti mi dissero di non averne mai incontrato una morta senza una causa evidente. Gli abitanti credono che questi animali siano al tutto sordi; certamente non si accorgono di una persona che cammina dietro di loro. Mi divertiva molto il vedere uno di quei grossi mostri mentre stava camminando tranquillamente, trarre dentro ad un tratto il capo e le zampe nel momento in cui io passava, e mandare un profondo suono, mentre cadeva sul terreno come un corpo morto. Spesso io saliva sul dorso di essi, e allora con qualche colpo sulla parte inferiore del loro guscio, li faceva alzare e camminare – ma trovai difficile tenermi in equilibrio.
  • Le testuggini, quando si avviano per un dato punto, viaggiano notte e giorno e giungono alla fine del loro cammino molto più presto di quello che si crederebbe. Gli abitanti, dall'osservazione fatta sopra animali distinti, suppongono che fanno circa otto miglia in due o tre giorni. Una grossa testuggine, che io osservai, camminava a ragione di cinquantaquattro metri in dieci minuti, vale a dire 324 all'ora, o quattro miglia al giorno – occupando pochissimo tempo per mangiare lungo il cammino.

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