Théodore Agrippa d'Aubigné

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Théodore Agrippa d'Aubigné (1552 – 1630), scrittore e poeta francese.

  • Ciascuno al bene aspira, | ciascuno desidera il bene, | e lo desidera suo.[1]
  • Si dice di affondare le cose esecrande | nel pozzo dell'oblio, chiuderle in un sepolcro, | e che il male, ridato dalle storie alla vita, | infetterà i costumi della posterità: | ma il vizio non ha per madre la scienza, | e la virtù non è figlia dell'ignoranza [...]. (da Poema tragico, libro II, Principi, p. 115)

Citazioni su Théodore Agrippa d'Aubigné[modifica]

  • Egli sa di essere relegato in un mondo atroce e accetta la sua condanna con orgoglio. Come per Sponde il suo tempo è il tempo delle spine; tempo delle spine e della rovine anche per la poesia. E l'impegno del poeta è di non distogliere lo sguardo da quel mondo sconvolto. Conoscerlo, anche se la conoscenza fugherà dal proprio animo la gioia, e il riso diventerà smorfia. Conoscere per non dimenticare. (Giovanni Macchia)

Note[modifica]

  1. Da Pièces épigrammatiques; citato in Elena Spagnol, Enciclopedia delle citazioni, Garzanti, Milano, 2009. ISBN 9788811504894

Bibliografia[modifica]

  • Agrippa d'Aubigné, Poema tragico, introduzione di Marguerite Yourcenar, traduzione, cronologia, antologia critica e note di Basilio Luoni, Rizzoli Editore, Milano, 1979.

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