Thornton Wilder

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Thornton Wilder, 1948

Thornton Wilder (1897 – 1975), romanziere e drammaturgo statunitense.

Citazioni di Thornton Wilder[modifica]

  • C'è un Wilder che ama insegnare e si sente privato di qualcosa di vitale se non ha l'occasione di farlo almeno ogni tanto. C'è il Wilder che deve assolutamente scrivere romanzi e commedie. C'è il Wilder cui piace Hollywood e trova un piacere masochistico nel vedere i suoi scritti manipolati da Samuel Goldwyn. C'è il Wilder studioso, che spera di portare un giorno a termine la bibliografia di Lope de Vega, il più famoso commediografo di lingua spagnola di tutti i tempi. (citato in Samuel Nathaniel Behrman, L'universo di Thornton Wilder, Selezione dal Reader's Digest, ottobre 1974)
  • Uno dei vantaggi del servizio militare, è che ti mette in contatto quotidiano con persone al di fuori del campo letterario, coloro che hanno letto solo un libro nella vita, L'isola del tesoro, e l'hanno dimenticato. (citato in Samuel Nathaniel Behrman, L'universo di Thornton Wilder, Selezione dal Reader's Digest, ottobre 1974)

Il ponte di San Luis Rey[modifica]

Incipit[modifica]

Il venerdì 20 luglio 1714, a mezzogiorno, il più bel ponte di tutto il Perù si spezzò, precipitando cinque viaggiatori nell'abisso sottostante. Questo ponte si trovava sulla strada maestra fra Lima e Cuzco, e centinaia di persone lo attraversavano ogni giorno, era stato intessuto di giunchi dagli Incas, più di un secolo prima, e chi veniva a visitare la città era sempre condotto a vederlo. Era formato da una pura e semplice scala di lamine sottili, sospesa sul precipizio, con balaustre di liane secche.

Citazioni[modifica]

  • Alcuni sostengono che non sapremo mai, che per gli dèi noi siamo come le mosche uccise dai bambini nelle giornate estive. Altri dicono che perfino i passeri non perdono una penna senza che il dito stesso di Dio si muova per farla cadere. (p. 26)
  • Persino la memoria non è necessaria all'amore. C'è un paese dei vivi e un paese dei morti, e il ponte fra l'uno e l'altro è l'amore, l'unica sopravvivenza, l'unico significato.[1]

Citazioni sul libro[modifica]

  • A parte le qualità intrinseche del romanzo dal punto di vista dei contenuti, mutevole è il concretizzarsi sulla pagina degli elementi biograficamente unici dei personaggi coinvolti nella sciagura: efficacissima la resa drammatica, talvolta primitiva psicologia delle vittime, che Wilder non conduce attraverso l'analisi descrittiva, bensì avvalendosi di un brusco tratteggio, tutto ombre e luci violente. (Carlo Marenghi, in prefazione)

Idi di marzo[modifica]

Incipit[modifica]

Il Maestro del Collegio degli Augusti a Caio Giulio Cesare, Pontefice Massimo e Dittatore del Popolo Romano.
(Copie al Sacerdote di Giove Capitolino ecc.; alla Signora Presidentessa delle Vergini Vestali, ecc., ecc.)
[1° settembre 45 a.C.]
Al Reverendissimo Pontefice Massimo:
Stato rapporto di questa data.
Lettura del sacrificio pomeridiano:
Prima oca: macchie del cuore e del fegato. Strozzatura del diaframma.
Seconda oca e gallo: Nulla di notevole.
Primo piccione: condizioni augurali, rene spostato, fegato ingrossato e colore ingiallito. Quarzo rosa nello stomaco. Sono stati disposti studi particolareggiati.

Citazioni[modifica]

  • [Cesare a Lucio Mamilio Turrino] Ho eredidato questo fardello di superstizioni e di sciocchezze. Domino innumerevoli uomini ma sono dominato da uccelli e da colpi di tuono. (p. 17)
  • [Cicerone, da Roma ad Attico, in Grecia] Sotto il potere assoluto di un uomo, le nostre occupazioni ci vengono estorte o perdono il loro sapore. Non siamo cittadini ma schiavi e la poesia è la risorsa di un ozio forzato. (p. 25)
  • [Cesare a Lucio Mamilio Turrino] Non esiste rapacità pari a quella dei privilegiati consapevoli che i loro vantaggi provengono da una qualche Intelligenza, e non esiste amarezza pari a quella degli sfortunati che sanno di essere stati particolarmente trascurati. (p. 29)
  • [Cesare a Cornelio Nepote] Fin da ragazzo sono stato persuaso che i veri poeti e i veri storici sono i più begli ornamenti di ogni paese; questa convinzione si è soltanto accresciuta col tempo. (p. 137)
  • [Cicerone, da Roma ad Attico, in Grecia] Data la natura delle donne e la natura della passione che accoppia uomini e done, che possibilità ha il matrimonio di essere più felice di un miscuglio dei tormenti di Sisifo e di Tantalo? (p. 151)
  • [Cicerone, da Roma ad Attico, in Grecia] Se la civiltà fosse stata affidata alle mani delle donne, abiteremmo ancora nelle caverne delle montagne e l'invenzione dell'uomo sarebbe finita con la scoperta del fuoco. (p. 142)

Citazioni sul libro[modifica]

  • Scopo principale di questo lavoro non è la ricostruzione storica. Lo si potrebbe definire una fantasia su certi avvenimenti e certe persone degli ultimi giorni della repubblica di Roma.
  • Le lettere cospiratorie contro Cesare mi furono suggerite dagli avvenimenti dei nostri tempi. Vennero fatte circolare in Italia contro il regime fascista da Lauro de Bosis, pare dietro consiglio di George Bernard Shaw.
  • Le fonti relative a Cicerone sono copiose: quelle relative a Cleopatra scarse; per Cesare, sono abbondanti ma spesso enigmatiche e alterate dall'interpretazione politica. Questa è una ricostruzione arbitraria ispirata dalle disparità di quei documenti.

Incipit de Il lungo pranzo di Natale[modifica]

Lucy — Mi sembra tutto pronto, Gertrude. Oggi però non suoneremo il campanello, vado a chiamarli io stessa... (Va verso la scala) Roderick!... Mamma Bayard!... È pronto. Venite a pranzo!
[citato in Fruttero & Lucentini, Íncipit, Mondadori, 1993]

Citazioni su Thornton Wilder[modifica]

  • Ci riunivamo due volte al mese in casa dell'uno o dell'altro, e dopo una sana mangiata leggevamo quello che avevamo scritto e ne facevamo la critica. A queste riunioni Thornton voleva assolutamente partecipare in veste di scrittore, come noi altri, e non di insegnante: ma i commenti che ci stavano a cuore erano i suoi. (Fanny Butcher)
  • Ho riletto di recente tutte le commedie di Thornton Wilder. In ognuna si avverte il suo amore per l'umanità tra due individui. Wilder sa che l'oggetto del suo amore non è scevro di errori e di colpe, ma queste non fanno che intensificare la sua passione. È consapevole della crudeltà e delle ingiustizie del mondo, e tuttavia crede in un sostrato di umana bontà. (Samuel Nathaniel Behrman)
  • Il fatto è che Thornton Wilder non è solo un commediografo, un romanziere e un poeta, ma un uomo dagli interessi universali. Ha detto il regista Garson Kanin: «Quando mi chiedono che università ho frequentato, sono tentato di rispondere la "Thornton Wilder".» (Samuel Nathaniel Behrman)
  • The Bridge of San Luis Rey ha dato a Wilder la celebrità. Ma a differenza di certi scrittori, lui ha sempre evitato di isolarsi frequentando solo gente dell'ambiente letterario. (Samuel Nathaniel Behrman)

Note[modifica]

  1. Citato in Elena Spagnol, Enciclopedia delle citazioni, Garzanti, Milano, 2009. ISBN 9788811504894

Bibliografia[modifica]

  • Thornton Wilder, Il ponte di San Luis Rey (The Bridge of San Luis Rey), traduzione di Lauro De Bosis, introduzione di Carlo Marenghi, Mondadori-De Agostini, Novara, 1989.
  • Thornton Wilder, Idi di marzo (The ides oh march), traduzione di Fernanda Pivano, Oscar Mondadori, 1966.

Filmografia[modifica]

Altri progetti[modifica]