Tibet
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Citazioni sul Tibet.
Citazioni
[modifica]- Da quando è stato invaso dalla Cina, negli anni Cinquanta, il Tibet subisce una delle più brutali persecuzioni religiose del secolo. Dei 7000 monaci che 40 anni fa ospitava il monastero di Drepung, oggi ne rimangono appena 500. (Jeffrey Fleishman)
- Il Tibet è il teatro della grande tragedia buddista. [...] Insieme alle condizioni di vita, certamente migliorate sul piano economico, dopo anni di privazioni e di umiliazioni, il Tibet ha cambiato faccia. Non è più il paese che era prima di diventare una provincia autonoma cinese. Il buddismo ha perduto quella che considerava la sua patria. I Lama, come tutti gli altri tibetani rifugiatisi in India o in altri paesi, hanno potuto conservare le loro convinzioni, ma nel nuovo ambiente stentano a mettere le radici. Per i tibetani è crollata una struttura secolare. Per i buddisti in generale è stato come smarrire un punto di riferimento. (Bernardo Valli)
- In altri Paesi repressivi, e ne conosco diversi, se non sei legato alla politica puoi vivere; per i tibetani è molto dura anche solo essere normali. (Barbara Demick)
- Morire, in Tibet è un arte. (Don DeLillo)
- Nel Tibet, ove si dice non esistano limiti ai segreti del passato e del futuro. (Luciano Gianfranceschi)
- Per potervi spiegare quello che faremo adesso devo prima darvi qualche informazione su un paese chiamato Tibet, un paese permeato di spiritualità. Per secoli il sovrano del Tibet ha preso il nome di Dalai Lama, nel '50 la Cina comunista invase il Tibet, eppur lasciando il Dalai Lama al suo posto, assunse il controllo dell'intera regione. Nel '59 in seguito a una rivolta contro i cinesi, il Dalai Lama è stato costretto a fuggire in India e da quel giorno vive lì in esilio. In conseguenza di un sogno che ho fatto tre anni fa ho cominciato a interessarmi della sorte del popolo tibetano e ho sentito il desiderio di aiutarlo. (I segreti di Twin Peaks)
- Tebet è una grandissima provincia, e ànno loro linguaggio; e sono idoli e confinano co li Mangi e co molte altre province. Egli sono molti grandi ladroni. E è sí grande, che v’à bene 8 reami grandi, e grandissima quantità di città e di castella. E v’à in molti luoghi fiumi e laghi e montagne ove si truova l’oro di paglieola in grande quantità. E in questa provincia s’espande lo coraglio, e èvi molto caro, però ch’egli lo pongono al collo di loro femine e de’ loro idoli, e ànnolo per grande gioia. E ’n questa provincia à giambellotti assai e drappi d’oro e di seta; e quivi nasce molte spezie che mai non furo vedute in queste contrade. E ànno li piú savi incantatori e astorlogi che siano in quello paese, ch’egli fanno tali cose per opere di diavoli che non si vuole contare in questo libro, però che troppo se ne maraviglierebbero le persone. E sono male costumati. Egli ànno grandissimi cani e mastini grandi com’asini, che sono buoni da pigliare bestie salvatiche; egli ànno ancora di piú maniere di cani da cacc[ia]. E vi nasce ancora molti buoni falconi pellegrini e bene volanti. (Marco Polo)
- I tibetani ritengono che non sia affatto prudente dormire con la luce del giorno, in quanto i demoni del giorno possono impadronirsi dei dormienti. [...] Nessuno si sottrae alla regola, ed anche i moribondi devono rimanere desti il più a lungo possibile, affinché possano riconoscere la giusta via da seguire attraverso i territori di confine fino all'altro mondo.
- Il 108 è un numero sacro nel Tibet e le dame che avevano chiome così abbondanti da poterle suddividere in tal numero di trecce erano considerate fortunatissime.
- Il Tibet era un paese teocratico. Non desideravamo affatto il "progresso" delle altre parti del mondo; volevamo soltanto poter meditare in pace e trascendere le limitazioni della carne. I nostri savi si erano resi conto da tempo del fatto che l'Occidente bramava le ricchezze del Tibet e sapevano che la venuta degli stranieri significava la fine della serenità. L'attuale invasione comunista del Tibet ha dimostrato quanto avessero ragione.
- Le guerre nel Tibet possono essere paragonate a una partita a scacchi. Se il re viene eliminato, la partita è vinta.
- Nel Tibet, gli animali non vengono coccolati né resi schiavi; sono creature che devono servire a un utile scopo, creature aventi i loro diritti, proprio come gli esseri umani.
- Nel Tibet tutto viene deciso dall'astrologia, dall'acquisto di un yak alle carriere dei singoli individui.
- Nel Tibet vengono dati a ciascuno due nomi, e il primo è quello del giorno della settimana in cui si è nati. Io ero venuto al mondo un martedì e pertanto Martedì era il mio primo nome.
- Noi tibetani siamo fermamente convinti che l'intero destino degli individui sia scritto sul palmo della mano.