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Homo neanderthalensis

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Ricostruzione al museo di preistoria di Halle, Germania.

Citazioni sull'Homo neanderthalensis, detto anche uomo di Neanderthal.

Citazioni

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  • Dicono che l'uomo di Neanderthal morì perché non sapeva parlare. Noi periremo per non aver saputo tacere. (Gesualdo Bufalino)
  • Per l'uomo di Neanderthal il suo cugino mutante, l'Homo sapiens, era un'aberrazione. La coabitazione pacifica, se mai ci fu, ebbe vita breve: i ritrovamenti indicano senza eccezione che all'arrivo della specie umana mutata in qualsiasi regione è seguita l'immediata estinzione del parente meno evoluto. (X-Men - L'inizio)
  • Per Woodward[1] l'H. neanderthalensis è un tipo degenerato, ma derivato da Eoanthropus. Se avessimo un solo esemplare, come quando fu scoperta la calotta di Neandertal, e fu stimata patologica da Virchow e Davis, forse l'idea di Woodward avrebbe qualche credibilità scientifica; ma oggi esistono tanti esemplari così ben noti per i loro caratteri, che sembra un ripiego il concetto di Woodward. Niente di patologico nel tipo diffuso di Neandertal; è un'idea che bisogna scartare senza esitazione, perché la patologia non genera specie viventi con discendenti così uniformi nei caratteri che è una meraviglia genetica. (Giuseppe Sergi)
  • Quando fu scoperto e confermato il tipo umano di Neandertal, fu considerato come Homo primigenius, cioè come quello da cui venissero per evoluzione tutte le varietà umane posteriori, fossili e viventi. In sèguito esso fu considerato come specie distinta dal resto dell'umanità, la quale perciò conservò il nome linneano di Homo sapiens, specie unica. Più avanti, con Boule[2], questa specie estinta non è ritenuta come progenitore di H. sapiens , ma un ramo differente da questo. Da molti anni io ne aveva costituito un genere con specie, estinto senza discendenza, e perciò un ramo distinto di Hominidae. (Giuseppe Sergi)
  • Se [un uomo di Neanderthal] si potesse reincarnare e porre nella metropolitana di New York, opportunamente lavato, sbarbato e modernamente vestito, si dubita che potrebbe attrarre più attenzione di alcuni dei suoi altri abitanti. (William Straus)
  • Sopponiamo che una razza aliena fosse intervenuta e avesse concesso all'uomo di Neanderthal qualche vantaggio evolutivo. Per vostra fortuna non è successo. (Dottor Phlox, Star Trek: Enterprise)
  • Tutto ebbe inizio 35.000 anni fa nella fertile valle di Neander. La vita degli antenati trascorreva pacifica, finché non arrivò l'Homo sapiens. Noi proponemmo di accoppiarci per diventare una grande specie, ma loro ci trattarono da ominidi inferiori! (Futurama, settima stagione)
  • Dipinti in innumerevoli libri, film e cartoni animati come una razza di brutali scimmioni cavernicoli, i poveri neandertaliani avevano in realtà un cervello più grande del nostro, e furono i primi a mostrare segni di rispetto per i morti e di cure per i malati. I loro artefatti, però, sono sempre assai rozzi, e non si presentano in forme standardizzate e chiaramente differenziate nell'uso.
  • I neandertaliani, che vissero durante le glaciazioni ed erano adattati al freddo, non riuscirono ad andare oltre la Germania settentrionale e la zona di Kiev; ciò non fa meraviglia, visto che non sapevano cucirsi un abito, costruirsi un riparo e fare tante altre cose utili per sopravvivere in un clima freddo. Gli uomini moderni, invece, che erano in grado di farlo, si spinsero in Siberia circa 20 000 anni fa (anche qui non manca chi contesta questo dato); nel corso di questa espansione, probabilmente, si estinsero il mammut e il rinoceronte lanoso.
  • I neanderthaliani avevano, specialmente sulle spalle e sul collo, una muscolatura più sviluppata di quella di tutti gli individui moderni – tranne forse dei culturisti più esagerati. Le ossa delle gambe dovevano essere assai più massicce delle nostre per resistere alle forti sollecitazioni della loro possente muscolatura. Gli arti dei neanderthaliani ci apparirebbero tozzi, poiché la gamba e l'avambraccio erano relativamente più corti dei nostri. Anche le loro mani erano molto più robuste delle nostre: una stretta di mano di un neanderthaliano avrebbe potuto letteralmente spezzarci le ossa.
  • Il canale del parto di una donna neanderthaliana potrebbe essere stato più grande di quello di una donna moderna, permettendo al figlio di crescere nell'utero fino a raggiungere dimensioni maggiori prima della nascita. In questo caso la gravidanza di una neanderthaliana avrebbe potuto durare un anno, invece dei nostri nove mesi.
  • La maggior parte degli scheletri di neanderthaliani anziani presentano segni di gravi menomazioni, come braccia anchilosate, ossa fratturate saldate in modo invalidante, perdita di denti e gravi forme di osteoartrite. Solo l'assistenza di individui più giovani può aver permesso a questi anziani di rimanere in vita nonostante la loro invalidità.
  • Mi sembra inevitabile la conclusione che l'arrivo dei Cro-Magnon abbia causato in qualche modo l'estinzione dei neanderthaliani. [...] Io ipotizzo che ciò che accadde in Europa al tempo del grande balzo in avanti fu qualcosa di simile a ciò che accadde ripetutamente nel mondo moderno ogni volta che una popolazione numerosa dotata di una tecnologia più avanzata invase i paesi con popolazioni più piccole e tecnologicamente più arretrate. [...] Penso che i neanderthaliani possano essere stati in parte annientati dalle malattie introdotte dai Cro-Magnon, e in parte uccisi e ridotti in territori marginali dalla superiorità numerica e tecnologica dei nuovi venuti. Se le cose stanno così, la transizione fra i neanderthaliani e i Cro-Magnon fu un'anticipazione di ciò che sarebbe avvenuto in seguito tra i vari discendenti di quei primi vincitori. A prima vista può sembrare paradossale che i Cro-Magnon siano prevalsi sui molto più muscolosi neanderthaliani, ma le armi contarono certo più della forza fisica: allo stesso modo, non sono i possenti gorilla a minacciare oggi la sopravvivenza degli esseri umani nell'Africa centrale, ma è vero l'inverso.
  • Oggi diamo per scontata l'esistenza di differenze culturali fra popoli che vivono in aree diverse. Ogni popolazione umana moderna manifesta un proprio stile caratteristico nelle abitazioni, nelle suppellettili e nell'arte: se qualcuno vi mostrasse un paio di bacchette, una bottiglia di birra Guinness e una cerbottana, e vi chiedesse di associare tali oggetti alla Cina, all'Irlanda e al Borneo, non avreste alcuna difficoltà a dare le risposte esatte. Nessuna variazione culturale del genere si trova presso i neanderthaliani, i cui utensili sembrano perfettamente identici sia che provengano dalla Francia o dalla Russia.
  • Per noi oggi, che non possiamo immaginare un mondo in cui nigeriani e lettoni posseggano le stesse cose, né tanto meno le stesse cose che possedevano i romani del 50 d.C., l'innovazione è del tutto naturale. Per i neanderthaliani era evidentemente impensabile.
  • Un dentista moderno che esaminasse i denti di un neanderthaliano non crederebbe ai suoi occhi. Gli incisivi degli adulti erano usurati sulla superficie esterna, in un modo che non si riscontra in alcuna popolazione moderna. Questo tipo peculiare di usura era evidentemente la conseguenza dell'uso dei denti come utensili; ma in che modo? Una possibilità è che i neanderthaliani usassero abitualmente i loro denti come una morsa per tener fermi oggetti, come quando i miei figli, da piccoli, tenevano il bottiglino del latte con i denti per poter correre attorno con le mani libere. O forse usavano i denti per mordere le pelli per trasformarle in cuoio, o per mordere il legno per costruire utensili.

Note

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  1. Arthur Smith Woodward (1864 – 1944), paleontologo inglese.
  2. Pierre-Marcellin Boule (1861 – 1942), geologo, paleontologo e antropologo francese.

Voci correlate

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