Vincenzo di Beauvais

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Vincenzo di Beauvais in una miniatura del XV secolo

Vincenzo di Beauvais (1190 circa – 1264), letterato e frate domenicano francese.

Citazioni di Vincenzo di Beauvais[modifica]

Citazioni su Vincenzo di Beauvais[modifica]

  • Egli raccoglie da scrittori greci antichi e posteriori all'êra volgare, e da un numero grandissimo di scrittori arabi. Così egli ragiona: «La vita dell'uomo è corta, la memoria dimentica facilmente, i libri sono molti, la scienza è immensa. Sarà dunque utile di fare un compendio di tutto ciò che fu scritto da cattolici e da pagani, da poeti e da filosofi, da storici e da dotti, intorno a ciò che vi è di più vero e di più utile nei diversi rami dello scibile. La mia opera per la scelta e l'ordine delle materie è moderna..., è antica per la natura delle materie stesse». (Adolfo Bartoli)
  • Se il libro di Gautier de Châtillon ci mostra come già nel XII secolo il ritorno del pensiero all'antichità fosse sentito e tentato, un'altra opera, che sta tra la fine del secolo XII e i primi anni del XIII, ci mostrerà un nuovo e ardente desiderio di cultura sorto tra gli uomini. Vincenzo di Beauvais scrive la sua immensa Enciclopedia (Speculurn majus). Notiamo in lui, prima di tutto, l'insaziabile bisogno di leggere e d'imparare. Librorum helluo, egli dice, ed infatti il numero dei libri da lui letti ci è attestato dalla sua compilazione, composta di tre grandi parti, le quali abbracciano 82 libri, e 8905 capitoli. Dà ragione all'opera sua, dicendo che la moltitudine dei libri, la brevità del tempo, la debolezza della memoria impediscono di leggere e di ritenere tutte le cose che sono state scritte; ond'egli che assiduamente ha spogliati molti libri, si è proposto di sceglierne quosdam flores electos, redigendoli tutti in un corpo solo. (Adolfo Bartoli)

Note[modifica]

  1. Citato da Umberto Eco in Storia della bruttezza, p. 48, Bompiani. ISBN 978-88-452-7389-6

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