Wayne Rainey

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Wayne Rainey (1992)

Wayne Rainey (1960 – vivente), pilota motociclistico e dirigente sportivo statunitense.

Citazioni di Wayne Rainey[modifica]

Citazioni in ordine temporale.

  • Quando i migliori hanno una giornata nera, al massimo arrivano secondi.[1]
  • Schwantz è stata la mia motivazione per vincere tutto quello che ho vinto.[2]

MotoGP, Rainey: "Il gomito a terra? In 500 significava essere nella ghiaia"

Intervista di Paolo Scalera, gpone.com, 20 luglio 2019.

  • Sai, ci sono tanti che non avrebbero mai ritenuto possibile che io ottenessi il successo che sono riuscito ad ottenere in carriera. [...] Un pilota ha molti desideri, deve iniziare in un'età molto più giovane rispetto a quando iniziai io a correre. La cultura nel mondo è cambiata, le opportunità [...] arrivano per i ragazzi ad un'età molto inferiore.
  • [...] io credo che questa sia la tecnologia del futuro, anche se non avrei mai pensato che ci arrivassimo. Sai, nessuno credeva che si potesse passare dal due tempi al quattro tempi, mentre adesso la loro tecnologia è semplicemente incredibile. Magari un giorno le moto elettriche saranno in un certo modo in grado di far sembrare vecchie le nostre moto.
  • [«Lo stile di guida usato dai piloti [...] è molto diverso da quello del passato, tu toccavi l'asfalto con il ginocchio e ora lo fanno con il gomito. Perché è cambiato così tanto?»] Per la tecnologia, prendiamo le gomme: io toccavo il gomito quando cadevo, voleva dire essere già nella ghiaia. Lo stile di guida è cambiato per i controlli elettronici che hanno le moto, il modo in cui limitano la coppia al massimo grado di piega. Con le 500 2 tempi il massimo angolo di piega era la fase più pericolosa, bastava aprire il gas dell'1% per sentire la ruota posteriore partire, invece adesso accelerano come niente fosse.

Intervista esclusiva a Wayne Rainey: tra carriera, MotoGP e USA

Andrea Ettori, p300.it, 24 gennaio 2021.

  • [«Quale pensi che sia stato il miglior Wayne Rainey di sempre?»] Credo quello del 1993, il mio ultimo anno. Avevo già vinto tre mondiali e tutti in maniera differente. In quell'anno non avevamo sempre il pacchetto migliore e dovetti passare anche attraverso qualche infortunio, ma riuscii a capire appieno di cosa avevo bisogno come pilota e di cosa avevo bisogno per tenermi sempre motivato e per essere il migliore. Ci sono state occasioni, in quegli anni, in cui sono rimasto lontano dai migliori o in cui non disponevo del pacchetto migliore e mi incitavo ad essere competitivo, a volte ad un livello tale che quasi riuscivo a percepire l’adrenalina, la assaporavo. Fu un'esperienza strana.
  • [«Quanto era sentita la sfida tra Yamaha, Honda e Suzuki a quel tempo?»] Tutte le Case, che vincessero o meno il campionato, erano in una fase continua di sviluppo in vista dell'anno successivo. A volte chi perde il campionato ha un vantaggio per la stagione dopo, perché chi vince ha una sorta di obiettivo sulla propria schiena e tutti lavorano duramente per togliergli il titolo. Vincere tre mondiali di fila significa avere un bersaglio molto grande sulla schiena. Questo ha portato le altre Case a lavorare sempre più duro e i risultati si sono visti. C'era una grande competitività, tutti volevano vincere. [...] La sostanza è che tutti lavoravano molto sodo ma noi siamo stati capaci di vincere costantemente in un'epoca in cui era difficile farlo.
  • [«Quanto sei stato realmente vicino a firmare per Cagiva nel 1993?»] Ho avuto una trattativa molto seria con Cagiva, ho visitato anche la loro fabbrica e ho avuto modo di osservare il loro lavoro e l'impegno che ci mettevano. Dettai loro le mie condizioni, dando una deadline. Per loro era dura, perché tutto questo implicava un impegno davvero grande, ma non rispettarono la scadenza e così io andai avanti con Roberts e Yamaha. Mi chiamarono il giorno successivo, ma era tardi. Risposi che avevo già firmato l'accordo con Kenny. Sì, arrivammo veramente vicini.

Citazioni non datate[modifica]

  • [«È riuscito a vincere uno dei suoi 3 titoli con le Dunlop, ai tempi meno performanti delle Michelin. La spiegazione? Semplice»] Se aspetto che Dunlop mi faccia la gomma anteriore che voglio perdo questo Mondiale e forse anche il prossimo, così cerco di guidare forte lo stesso.[3]
  • [Su John Kocinski] Spero per lui che riesca sempre ad andare forte in moto, perché per il resto...[4]

Note[modifica]

  1. Da un'intervista a motogp.com; citato in Vittorio Bentivoglio, MotoGP | Wayne Rainey: "Non sono sorpreso dall'exploit di Rossi", formulapassion.it, 24 gennaio 2015.
  2. Da un'intervista al podcast MotoStarr; citato in Christian Caramia, Rainey: "La rivalità con Schwantz fu la mia motivazione", motosprint.it, 10 gennaio 2021.
  3. Citato in Paolo Beltramo, C'era una volta l'america(no): Wayne Rainey, sport.sky.it, 28 febbraio 2020.
  4. Citato in Paolo Beltramo, C'era una volta l'america(no): John Kocinski, sport.sky.it, 23 gennaio 2020.

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