Go (gioco)
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Citazioni sul go.
- – Gli antichi giapponesi dicevano che questa tavola è il microcosmo dell'universo. Vedi, quando è vuota appare semplice ed ordinata, ma il numero delle mosse possibili in questo gioco è infinito. Secondo loro non possono esistere due partite uguali, sono come i fiocchi di neve, perciò secondo la cultura giapponese questa tavola rappresenta un universo estremamente caotico e complesso. Ed è questa la realtà del nostro mondo, mio caro e giovane Max. Non puoi riferire e ricondurre tutto alla matematica, non esiste uno schema di base.
– Però man mano che il gioco procede, le probabilità diminuiscono e la tavola acquista un suo ordine, le mosse diventano prevedibili.
– E allora?
– E allora forse, anche se non siamo abbastanza evoluti per rendercene conto, esiste uno schema, un ordine che si nasconde anche dietro questo gioco e magari questo schema è lo stesso che regola l'andamento della borsa, è quello della Torah! Il numero di 216 cifre... (Π - Il teorema del delirio) - Go sta agli scacchi come la filosofia sta alla contabilità della partita doppia. (Trevanian)
- Negli scacchi, per vincere bisogna uccidere. Nel go, bisogna costruire per vivere. (Muriel Barbery)
- Quelli che vincono a go perdono a shōgi.[1] (proverbio giapponese)
- Se penso al go... Un gioco che ha come scopo la costruzione di un territorio è per forza un bel gioco. Ci possono essere delle fasi di combattimento, ma sono solo in funzione della meta finale, far vivere i propri territori. È dimostrato che nel go per vincere bisogna vivere, ma anche lasciare vivere l'avversario, e questo è uno degli aspetti più riusciti. Chi è troppo avido perde la partita: è un sottile gioco di equilibri in cui bisogna essere in vantaggio senza schiacciare l'altro. (Muriel Barbery)
- «Stiamo sempre parlando di Go, maestro?» «Sì. E della sua ombra: la vita.» (Trevanian)
- Una delle gioie del giovane Hirohito era giocare a go, una sorta di dama. A 12 anni decise di rinunciarci: s'era accorto che tutti quelli che giocavano con lui lo facevano sempre vincere. (Tiziano Terzani)
- Vincere a go, perdere la competizione.[2] (modo di dire giapponese)