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Yrsa Sigurðardóttir

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Yrsa Sigurðardóttir, 2009.

Vilborg Yrsa Sigurðardóttir (1963 – vivente), scrittrice e ingegnere islandese.

Citazioni di Yrsa Sigurðardóttir

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  • [...] è molto più difficile capire chi è il cattivo/la cattiva nei romanzi gialli che nei film . C'è molto più spazio per nascondere le cose nei libri ed essere sottili.
[...] it is much harder to figure out who is the bad guy/lady in crime novels than in movies. There is so much more space to hide things in books and be subtle.[1]
  • [...] tutti qui sanno che essere famosi non ti rende più fantastico di prima. Qui [in Islanda] la vita è normale, non importa chi sei.
everybody here knows that being famous doesn´t make you more fantastic than you were before. Life is more normal here, no matter who you are.[1]

Incipit di alcune opere

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Guardami

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Sabato, 8 novembre 2008

Il gatto cercò di farsi notare il meno possibile e si nascose nell’oscurità tra i fitti rami nudi dei cespugli. Si acquattò immobile, spostando soltanto gli occhi gialli da un lato all’altro; temeva chi condivideva con lui il buio della notte. Anche se gli esseri umani che gli portavano da mangiare l’avevano ormai dimenticato, il gatto sapeva che nel buio si celavano cose che non emergevano mai alla luce del sole. Cercava sempre di rendersi invisibile quando calava la quiete notturna e gli umani abbassavano la guardia, mentre le ombre sfumavano, oppure avevano la meglio, a seconda dei punti di vista. Il gatto non aveva ancora deciso quale delle due teorie fosse giusta, e gli importava relativamente: amava quel momento della giornata, anche se drizzava sempre il pelo al pensiero di ogni imprevisto, di ogni brutta sorpresa che poteva attenderlo dietro l’angolo. Tutto ciò che odiava la luce adesso si aggirava in libertà, gli anfratti più bui si fondevano con l’ambiente circostante, tutto era tenebra e solitudine.

Il cacciatore di orfani

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Erano seduti sulla panchina come se si fossero sistemati in ordine di grandezza: la ragazza, che era la più giovane, a un'estremità, i suoi due fratelli accanto a lei. Uno, tre e quattro anni di età. Le loro gambe magre penzolavano dal sedile ma, al contrario dei bambini normali, non le facevano ciondolare né le muovevano, e le loro scarpe nuove rimanevano immobili al di sopra del linoleum luccicante. Non c'era traccia di curiosità, noia o impazienza nei loro volti. Tutti e tre fissavano la nuda parete bianca di fronte a loro come se stessero guardando un cartone animato di Tom e Jerry. Vista attraverso il vetro, la scena sembrava quasi una fotografia: uno studio di tre bambini su una panchina.

Il cerchio del male

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31 ottobre 2005

Tryggvi, il custode dell'edificio, si guardò attorno perplesso. Che stava succedendo? Attraverso il cicaleccio delle addette alle pulizie dall'interno della costruzione gli giungeva un suono bizzarro, in un primo momento soffocato, poi sempre più distinto. Tryggvi fece segno alle donne di tacere e tese le orecchie. Le donne si guardarono e due di esse si fecero il segno della croce. Il custode posò la tazzina del caffè e si avviò verso i corridoi.

Il tempo della vendetta

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L'edificio scolastico gettava un'ombra gelida sul parco giochi deserto. Quando vi entravano, i rari passanti si stringevano nei cappotti e affrettavano il passo finché emergevano di nuovo alla luce tiepida del sole, che splendeva oltre il complesso. Quel giorno non c'era vento, ma lì nel cortile soffiava un'aria gelida che muoveva le altalene, dando loro vita. Dondolavano lentamente avanti e indietro, come se fossero occupate da bambini invisibili. Bambini annoiati, come Vaka. Peggio della noia, però, c'era il freddo: le pungeva le guance e le faceva dolere le dita dei piedi. Seduta sui gradini di pietra, ogni centimetro del suo corpo era ormai congelato, perché il nuovo giubbotto imbottito che indossava era troppo corto per coprirle il sedere. Rimpiangeva di non aver dato ascolto a sua madre, che le aveva consigliato di prenderne uno più lungo. Ma quel modello c'era solo in blu scuro, non in rosso.

Note

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  1. a b Dall'intervista di Jordi Pujolá, Yrsa Sigurdardottir interview, jordipujola.com, maggio 2021.

Bibliografia

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  • Yrsa Sigurðardóttir, Guardami, traduzione di Silvia Cosimini, Il Saggiatore, Milano, 2015. ISBN 9788842818250
  • Yrsa Sigurðardóttir, Il cacciatore di orfani, traduzione di Stefano Massaron, Mondadori, Milano, 2018. ISBN 9788804685630
  • Yrsa Sigurðardóttir, Il cerchio del male, traduzione di Paolo Maria Turchi, Sperling & Kupfer, Milano, 2006. ISBN 8820041723
  • Yrsa Sigurðardóttir, Il tempo della vendetta, traduzione di Stefano Massaron, Mondadori, Milano, 2019. ISBN 9788804707882

Altri progetti

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