La grande abbuffata
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La grande abbuffata
Titolo originale |
La grande bouffe |
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Lingua originale | francese |
Paese | Francia, Italia |
Anno | 1973 |
Genere | grottesco, commedia, drammatico |
Regia | Marco Ferreri |
Soggetto | Francis Blanche |
Sceneggiatura | Marco Ferreri, Rafael Azcona |
Produttore | Edmondo Amati |
Interpreti e personaggi | |
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La grande abbuffata, film franco-italiano del 1973, regia di Marco Ferreri.
Frasi
[modifica]Citazioni in ordine temporale.
- Io sono un maniaco sessuale! Voi vi state eccitando su un funerale! (Marcello) [agli amici, che guardano foto erotiche vintage]
- Una buona tazza di cioccolata verso le undici apre lo stomaco per il pranzo. (Ugo)
- Ho pensato a un menù incredibile: il Menù del Cazzo. (Ugo)
- Grande uccellata e festa del pesce offerta da quattro donzelli ghiotti e golosi a tre gioconde fanciulle in dodici porcate. (Ugo)
- Per continuare a mangiare, così... all'infinito! (Philippe)
- Voler essere Marlon Brando è una vanità. Del resto anche Brandon Marlo è una specie di epifenomeno. (Michel)
- Oh, vanità, vanità, vanità. Il corpo della donna è vanità. Il corpo della donna è vanità. Oh... vanità... vanità... vanitas. (Michel) [lanciando della torta sul corpo di una delle prostitute]
- Siete grotteschi! Grotteschi e disgustosi! Perché mangiate se non avete fame!? (Nicole)
- Avanti, si mangia, dai! A tavola! Si mangia! A tavola! (Philippe)
- Siete tre coglioni! È che non si può morire mangiando! (Marcello)
- Hai visto? La Torta Andrea. Il suo culo. (Ugo)
- Potrei diventare miliardario in un mese preparando questo piatto per gli altri. Invece gli altri non sapranno mai cosa si perdono. Invece noi e i nostri amici alziamo il bicchiere. (Ugo) [brindisi, prima di mangiare la torta a forma di cupola di San Pietro, con tre tipi diversi di fegato]
- Dovrei restare qui? Siete pazzi... Pazzi furiosi! (Marcello) [ultime parole]
- Mi dispiace, mi dispiace Andrea... Ma non ho più fame... (Michel) [ultime parole]
- Ti lascio la cupola del patè... Per ricordo... (Ugo) [ultime parole]
- Ho freddo... Ho freddo... (Philippe) [ultime parole]
Dialoghi
[modifica]Citazioni in ordine temporale.
- Macellaio: Un selvatico cinghiale buono per tutte le marinate più delicate.
Ettore: Questa sì che è carne!
Macellaio: Due superbi caprioli dallo sguardo dolce. Una carne che ha tutti i profumi della foresta di Cou. [...]
Ettore: Questa sì che è carne!
Macellaio: Dieci dozzine di faraone semiselvatiche allevate a grano e ginepro. [...] Tre dozzine di innocenti galletti. [...] Un quarto anteriore di manzo dei pascoli [...] Cinque innocenti agnelli Presalè di Mont Saint-Michel.
- Ugo: Un buon cuoco dev'essere?
Philippe: ...un perfetto chirurgo!
Ugo: Bravo!
- [Marcello e Ugo stanno "accogliendo" le ragazze, mentre Philippe e Michel preparano da mangiare] Non sarò io l'unico scemo che deve lavorare. Visto che non si mangia, si dà da mangiare ai pesci [getta il pollo nell'acquario] Pollo glassé! Vi piace? Mangiate pesciolini! Mangiate! (Philippe)
- Nicole: Cosa fa qui questo pollo, in un acquario? Lo trova normale lei?
Michel: È un pesce pollo.
Nicole: Curiosa la vita.
Michel: Lei non ama la vita?
Nicole: No. L'ho scritto anche nel mio libro.
- Ugo: Avete gustato il pollame? E ora passiamo al maiale!
Marcello: Eccomi!
- Andréa: Io non ho mai conosciuto un giudice. Dev'essere stupendo far trionfare la giustizia.
Philippe: Si tratta di applicare la legge, che magari è un'altra cosa.
- Anne: E così tutti i weekend vi chiudete qui a mangiare?
Ugo: No, solo qualche volta.
Andréa: E mangiate sempre così tanto?
Ugo: Questa volta è un'altra cosa.
[Marcello ride]
- [Anne e Nicole si baciano]
Anne: Dopotutto hanno ragione le lesbiche. [si baciano ancora] Gli uomini son così stronzi!
Michel: Che bisogna fare per divertirvi?
Nicole: Be', qualcos'altro che mangiare, mangiare, sempre mangiare...
Michel: Per esempio suonarvi il flauto panico?
Nicole: Magari! Un po' di musica...
- [Michel è disteso sul letto con dei forti dolori addominali. Ugo lo imbocca con del purè di patate che prende da un grande vassoio]
Ugo: Mangia, piccolo Michel. Mangia. Se tu non mangi, tu non puoi morire.
Marcello [ingurgitando il cibo con espressione folle]: Bisogna mangiare! Bisogna mangiare! [ride] Io pensavo che Filippo sarebbe stato il primo! Il giudice... [ride]
Ragazza [sputando il purè]: Sono pazzi!
- Michel: Non so se la fecola sia molto indicata per... per la mia aerofagia.
Ugo: Sì, invece.
Andréa: Io ho fame!
Ugo: Vedrai, la pasta ti farà bene.
- [Marcello vuole sedurre Andréa, la ragazza di Philippe]
Andrea: Pensa a Philippe...
Marcello: Filippo è l'amore, io sono il sesso!
Philippe [vedendoli da lontano]: Io la sposo lo stesso. Lei lo fa per bontà, non per vizio.
- Philippe [con fare alterato e scocciato]: Perché non c'è il pasticcio col tacchino? Ugo?
Ugo: Sì?
Philippe: Perché non c'hai messo il pasticcio? È secco, è triste...
Michel: Bisogna chiamare le cose col loro nome, Philippe.
Philippe: Ma così è buttato via. È asciutto. Guarda qui! Senza carattere.
Ugo: Ma ci sono delle altre cose: c'è... c'è il purè, c'è la salsa di mele, di marroni...
Philippe [alzando il tono]: E il pasticcio?
Ugo: La vita è un pasticcio.
- [Il water esplode, allagando il bagno con acqua e feci]
Marcello: Sono pieno di merda!
Michel: Che roba, un'inondazione!
Marcello: Me ne vado! Me ne vado! Me ne vado! Me ne vado! Me ne vado!
Ugo: Che odore! Oh, Dio!
[Michel corre in bagno per cercare di riparare la situazione, ma si dispera alla visione del disastro]
Michel: Ugo! Ugo! Philippe! Venite, presto! Aiutatemi! È una catastrofe! È immondo! È spaventoso! È mostruoso! Non lasciatemi solo! Venite! Non posso fare tutto da solo! Questa merda mi travolge!
Ugo: Oddio-dio-dio-dio!
- Ugo: L'odore della merda non ci lascerà mai più.
[...]
Michel [pensando al disastro in bagno]: Il diluvio universale...
Ugo: ...della merda.
- Philippe: Mi piace al brioche nel latte.
Ugo: Sì, è proprio quello che ci vuole per il tuo diabete.
- Philippe [a Ugo che decora una torta di fegato]: Perché metti le uova?
Ugo: Perché le uova per i giudei sono il simbolo della morte.
- [Philippe assaggia la torta di fegato]
Ugo: Com'è?
Philippe: È-è una merda. Scusa, Andréa. È una merda.
Ugo: No, non sei sincero...
Philippe: È un poema di merda!
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