Vai al contenuto

24 Ore di Le Mans 1965

Da Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà.
La Ferrari 250 LM dell'equipaggio Gregory-Rindt, vincitrice della 24 Ore di Le Mans 1965.

Citazioni sulla 24 Ore di Le Mans 1965.

Citazioni

[modifica]
  • Dovevo guidare una Ferrari di Luigi Chinetti. Ma la vettura non fu pronta in tempo e fui dirottato come riserva sulla 275 LM. Durante la notte – saranno state le quattro? – Masten se ne uscì per il turno, ma incontrò tanta di quella nebbia – mista a buio –, da impedirgli di vedere, lui che di problemi di vista già ne aveva di suo. In quel momento ai box Rindt non c'era, nessuno sapeva dove s'era ficcato, e Chinetti mi disse di prendere il casco e salire in macchina. Così feci, per un'ora e più, per conto di Masten. Da quella notte Chinetti mi ha detto tante volte che lui gli ufficiali di corsa li aveva informati, di quel cambio. Ma, come Luigi ripeté, forse loro erano troppo occupati nel retro-pit con una bottiglia di vino rosso, per ricordarsene. Alla fine a Chinetti la cosa dispiacque e anche a me. C'est la vie. (Ed Hugus)
  • Per fortuna vincemmo con la 275 Le Mans della scuderia Nart di Chinetti, guidata da Grégory e Rindt. Ma le nostre vetture ebbero problemi con i dischi freno che si crepavano. Però avevamo visto che si trattava di pezzi di serie, montati anche sulle berlinette 275 GTB. Ce n'erano parecchie nei parcheggi. Così mandammo i meccanici a smontarli per piazzarli sulle vetture da corsa. Lasciammo un biglietto sui parabrezza, chiedendo scusa e che li avremmo restituiti. I clienti furono grandiosi, non dissero nulla, anzi ci ringraziarono. (Mauro Forghieri)

Citazioni in ordine temporale.

  • La sfida al calor bianco tra Ferrari e Ford. Una delle più epiche e palpitanti, con ogni probabilità tra le dieci corse più importanti della storia. Vinta dalla Ferrari 275 LM della Scuderia NART di Luigi Chinetti con Jochen Rindt e Masten Gregory al volante. Ad una ad una le vetture ufficiali, favorite, togate e ultraveloci, progressivamente si ritirano e prende corpo l'ipotesi di vittoria di un'auto data solo per piazzata, guidata da un 23enne di belle speranze, Rindt, appunto, e da un 33enne reduce da mille battaglie, coperto più di ferite che di medaglie. Sì, lui, Gregory. Ma è proprio questo il punto. Solo da loro due?
  • Alcuni [...] sussurrano [...] che [...] su quella Ferrari è salito un terzo uomo. Un pilota senza volto. Ma con un nome: Ed Hugus. [...] Valente e oscuro veterano di dieci 24 Ore, che nella notte tra il 19 e il 20 giugno 1965 avrebbe preso il volante [...] in una situazione d'emergenza, salvando capra e cavoli. Perché col buio e la nebbia Gregory, uno dei rari occhialuti nelle corse degli anni d'oro, non ci vede e Rindt in giro proprio non si trova. Insofferente ai saggi dettami delle corse di durata, il futuro iridato postumo di F.1 non vede l'ora di piantarla lì e accetta la sfida solo a patto di poter correre una 24 Ore a ritmo da Gran Premio. Il gioco riesce. Il pomeriggio di domenica Gregory e Rindt sono proclamati vincitori. Già, ma Ed Hugus dov’è finito? Perché non festeggia anche lui? Di più. Per quale motivo Rindt, Gregory e lo stesso Chinetti non riconoscono i suoi meriti, anzi, tengono le bocche ben cucite?
  • Ed Hugus è regolarmente iscritto a quella 24 Ore, in un'altra 275 LM sempre della NART, che in prova dà forfait. Così lui resta a piedi. Ma in extremis [...] Chinetti lo iscrive come riserva sulla n. 21 di Gregory-Rindt. [...] Nel cuore della notte il pilota prende il volante e piazza uno stint di quelli buoni, poi, verso l'alba, riconsegna la 275 LM a Gregory [...]. Secondo il regolamento di Le Mans '65, ciascun equipaggio è formato da due piloti, più una riserva. Il panchinaro può prendere il posto di un titolare [...]. Quello che capita ai box della NART. Momento, però. [...] La sostituzione ammessa [...] è stile calcio: esce Totti, entra Del Piero, ma poi Totti non può rigiocare. E invece Gregory al volante ci torna, altroché. [...] emerge una tonitruante realtà che sconvolge e tritura il mito: la vincente Ferrari di Gregory-Rindt era [...] da squalificare [...]. Fermi sulle sedie, però: non passa mica la storia che la Ferrari abbia "rubato" una delle sue vittorie più belle. [...] perché dietro quella Rossa in classifica finale ce ne sono imbullonate altre due, quindi, comunque la si metta, il Cavallino stravince. Piuttosto in questa chiave i silenzi di tutti i protagonisti della faccenda da inspiegabili diventano spiegabilissimi. Addirittura surrettizi. E acquistano ciò che prima mancava: un movente. [...] Una sola parola sul caso Hugus e il trionfo NART si squaglierebbe, quindi zitti tutti.

Voci correlate

[modifica]

Altri progetti

[modifica]