24 Ore di Le Mans

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Citazioni sulla 24 Ore di Le Mans.

Citazioni[modifica]

  • A Le Mans la fatica è più mentale che fisica perché la pista è molto lunga, rettilinea e hai tempo per respirare. Però c'è tanto traffico, situazioni che cambiano velocemente e poi è molto vasta e quindi può piovere in alcune zone e non in altre. Quando è così il pilota non sa esattamente quanto e dove ha piovuto e diventa difficile capire come gestirsi, è la cosa più difficile. Spa ad esempio è più pericolosa e più buia, Le Mans è più chiara durante la notte. Fisicamente è comunque impegnativa e dobbiamo idratarci spesso, sia durante la gara che durante le soste. (Alessandro Pier Guidi)
  • All'inizio pensavo fosse una competizione per piloti molto esperti e a fine carriera ma non ho impiegato molto a rendermi conto che si trattava di una corsa davvero unica nel suo genere, praticamente una gara sprint che dura 24 ore e nella quale bisogna spingere al massimo dall'inizio alla fine. (Rinaldo Capello)
  • [«Cosa vuol dire correre a Le Mans?»] È magnifico perché ci sono i vecchi cordoli, l'asfalto singolare e curve da brivido. La velocità che raggiungiamo qui non la tocchi altrove. [...] Qui vivi la storia e la passione dei tifosi. Ieri mattina alle 9, in centro, mi hanno fermato e sono rimasto un'ora a fare autografi. Ed era lunedì. (Marco Bonanomi)
  • La cosa che mi sbalordì più di tutte è la passione che trovi in circuito. Vedi persone che rimangono lì 24 ore sugli spalti a guardarti. La passione che vedi a Le Mans secondo me la trovi veramente in pochissimi eventi motoristici: è uno di quegli eventi dove vedi solo tanti appassionati che sono lì soprattutto per guardare la gara perché hanno l'amore per questo sport. Tutto questo ti carica ancora di più. (Antonio Giovinazzi)
  • [«Se dovessi spiegare a chi non ha mai guidato a Le Mans cosa significhi correre la 24 ore, cosa riterresti più impressionante?»] La velocità. Normalmente un pilota dopo un giro si abitua. Qua invece passi tanto tempo oltre i 320 km/h e affronti numerose curve ad alta velocità. Bisogna essere davvero precisi e questo porta con sé una grande emozione. Il primo giro dopo la partenza inoltre, quando volgi lo sguardo ai lati, a bordo pista vedi 300.000 persone: è un'emozione pazzesca. I giri alla sera e all'alba poi sono i miei preferiti. (Gustavo Menezes)
  • Quando guidi la notte a Le Mans sei in una condizione molto particolare. Ci si sente soli ma anche più tranquilli in questa fase. La temperatura esterna è bassa e nell'abitacolo è molto fresco. La stessa cosa la avverto da parte dei tecnici al muretto box. Di giorno sono tutti molto agitati ma la sera sono rilassati anche loro. Insomma fare i turni di guida di notte mi piace molto anche perchè si tratta sempre di un momento chiave perché quando si esce dalla fase notturna si ha chiaro chi è in condizioni per vincere e come potrebbe essere la classifica finale in gara. Dunque quello che si ottiene durante la notte è un elemento chiave per la vittoria finale. (Frédéric Makowiecki)

Alberto Sabbatini[modifica]

  • Le Mans è la gara più bella del mondo. Ma anche la più rischiosa, esaltante e nello stesso tempo crudele. Almeno per i piloti. [...] Purtroppo a Le Mans bisogna prevedere tutto quanto. E non basta perché l'imprevisto è sempre in agguato. E la corsa alla miniaturizzazione, all'alleggerimento può essere vitale per andare più forte ma ti espone sempre a possibili rischi. [...] alla fine ha ragione quel pilota che un giorno aveva detto: "Non sei tu – pilota o squadra – che vinci a Le Mans, ma è Le Mans che decide di sceglierti come vincitore".
  • Per vincere a Le Mans non basta andare più forte di tutti [...]. Ma bisogna soprattutto andare forte tenendosi lontani dai guai. Sperare che non accadano problemi, imprevisti oppure avarie. Guadagnare mezzo secondo al giro sul tuo avversario durante uno stint di un'ora, che fa un totale di appena sette secondi, non serve a niente se poi ne perdi quindici di colpo andando dritto in una curva per eccesso di foga. O un minuto ai box se s'inceppa qualcosa al pit stop. [...] le macchine più lente sono un ostacolo imprevedibile e può capitare di farsi danneggiare nel doppiarle perché non ti vedono, ti chiudono e non ti danno strada, oppure frenano quando meno te l'aspetti e non riesci ad evitarle. [...] Perché a Le Mans la chiave è [...] non farsi doppiare dal leader. Se perdi uno, due o persino tre minuti dal leader di gara c'è sempre il margine per recuperare. Perché alla prima safety car che esce per incidente il plotone viene raggruppato e il distacco si azzera. A Le Mans capita spesso. Anzi, siccome la pista è lunga, ce ne sono addirittura tre di safety car [...]. L'importante però è non farsi doppiare. Perché se perdi il giro sul leader poi non lo recuperi più, a meno che il tuo avversario non subisca un grave imprevisto che lo attardi. [...] La 24 Ore di Le Mans si vince anche stando fermi meno possibile ai box. Il segreto è tenersi lontano da guai e imprevisti che ti costringano a lunghe riparazioni. [...] Quello che allunga il tempo di arresto ai box è il cambio gomme, che mediamente richiede una dozzina di secondi in più rispetto al semplice rifornimento. Perciò ogni team fa la propria strategia: allungare gli stint con le stesse gomme fa risparmiare tempo di sosta, ma se poi lo pneumatico si degrada nei giri successivi perché troppo consumato si perde ancora più tempo in pista che a cambiare le gomme. Per cui ogni squadra deve risolvere questa difficile equazione e capire quanti stint fare con ogni treno di gomme.
  • Realmente Le Mans è la corsa più bella del mondo. Non c'è Montecarlo o Monza F1 che tenga, Le Mans è qualcosa di speciale perché coinvolge il pubblico in forma attiva. Andare a Le Mans è una festa per l'appassionato di motorsport perché non devi stare ore intere in tribuna a spaccarsi la testa sotto il sole per tenersi stretto il posto in modo da poter vedere passare solo un'ora e mezza le monoposto come accade in F1. A Le Mans puoi andartene ovunque con il biglietto circolare, oziare nei negozietti che vendono magliette, modellini e gadget senza timore di sprecare tempo perché la gara è sempre lì che va avanti e ti romba nelle orecchie. Rifarti gli occhi nei negozi di libri e memorabilia. E poi soprattutto puoi vedere le auto da vicino in azione. Con il semplice biglietto d'ingresso. Certo, in tribuna stai seduto comodo e asciutto quando piove (e un po' di pioggia te la becchi ogni anno!). Ma ti puoi anche vedere la gara da bordo pista. Anzi, è il circuito dove puoi stare pià vicino alle auto in azione. Puoi andare attaccato alla reti alla esse Ford, quelle che immettono sul traguardo. Quasi a ridosso dei fotografi a bordo pista. È un'emozione farlo, sopratutto di notte quando il fascio dei fari penetra il buio. Oppure puoi andare con le navette per il pubblico lungo la pista a vederti le macchine in azione nelle curve più leggendarie. Mulsanne, Indianapolis, le esse del ponte Dunlop. C'è il tempo di girare la pista e fare tutto perché anche se il circuito è lungo ben 13,6 km la gara è infinita. Nessuno ti corre dietro e non corri il rischio come in F1 che la sessione finisca e tu rimani a bocca asciutta senza aver visto passare il tuo idolo o la macchina del cuore. Se hai il fisico e per un volte rinunci alle ore di sonno, la notte di le Mans è uno spettacolo unico per il vero appassionato. Il più bello al mondo del motorsport. Perché fonde l'emozione delle festa di paese, con bancarelle, divertimenti e giostre, con quella dell'odore della benzina e il rombo del motore.

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