Aby Warburg

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Aby Warburg

Aby Moritz Warburg (1866 – 1929), storico dell'arte e critico d'arte tedesco.

Citazioni di Aby Warburg[modifica]

  • Che cosa Bruno apporta più di Cusano? La fede nella adeguatezza del pensiero rapito? La docta Ignorantia del furore?[1]
  • Gli arabi chiamano "esaminatore di occhi" una stella che brilla fiocamente: chi è in grado di vederla in cielo è adatto a fare il marinaio di lungo corso. La collega Bing si è guadagnata la patente.[2]
  • Il 20 dicembre Saxl, al quale avevo scritto che intravvedevo in Giordano Bruno un Igino moralizzato, mi ha inviato il testo che avevo acquistato anticipatamente nel 1910 per la Kulturwissenschaftliche Bibliothek Warburg:
    (Thomas Radinus)
    Sideralis Aby(ssus)
    Paris 1514
    Questo domenicano cerca di moralizzare il globo di Igino sulla base di un sistema tomistico, includendo la dottrina antica dell'armonia e la mediazione orientale dell'Antico globo.
    Si tratta di un ottimistico modello per Bruno!
    Bruno avra posseduto questo libro?
    Roma 22.XII.28.[3]

GLI HOPI[modifica]

  • Come tutti i pagani della terra, anche gli indiani Pueblos entrano in relazione con il mondo animale ... spinti da un timore reverenziale, poiché credono di riconoscere nelle varie specie i tipici antenati delle loro tribù. La loro spiegazione del mondo ... non è poi cosi lontana dal darwinismo: infatti, mentre noi vediamo una legge di natura in quello che è un processo evolutivo autonomo, i pagani ricorrono a nessi arbitrari con il mondo animale. Ciò che determina la vita di questi cosiddetti primitivi è, se si vuole, un darwinismo mediato da una mitica affinità elettiva. (p. XVI)
  • Ero sinceramente disgustato dalla storia dell'arte estetizzante. Mi sembrava che la considerazione formale dell'immagine-che non trattava quest'ultima come un prodotto biologicamente necessario e collocato tra religione e la pratica artistica (fatto questo che compresi solo più tardi)-desse luogo a chiacchiere cosi sterili che dopo questo viaggio nell'estate del 1896 fui tentato perfino di studiare medicina a Berlino (p. XVIII)
  • L'intera umanità è eternamente schizofrenica. Forse esiste un comportamento nei confronti delle immagini della memoria che può essere definito ontogeneticamente originario e primitivo, benché rimanga secondario. In uno stadio successivo l'immagine della memoria non scatena un movimento riflesso pratico immediato, sia esso di natura religiosa o aggressiva. Ma le immagini della memoria sono ormai consciamente immagazzinate sotto forma di raffigurazioni o segni. Tra queste due fasi si situa un modo di trattare l'impressione che possiamo definire come forma di pensiero simbolico. (p. XX)
  • [nella nostra civiltà] le forze della natura non sono più concepite come entità biomorfe o antropomorfe, ma come onde infinite che obbediscono docili al comando dell'uomo. In tal modo la civiltà delle macchine [ha distrutto] ciò che la scienza naturale derivata dal mito [aveva] faticosamente conquistato: lo spazio per la preghiera, poi trasformatosi in spazio per il pensiero ... (p. XX)

Bibliografia[modifica]

  • Aby Warburg, GLI HOPI. La sopravvivenza dell'umanità primitiva nella cultura degli Indiani dell'America del Nord, Nino Aragno Editore, 2006. ISBN 978-88-8419-121-1
  • Aby Warburg, La rinascita del paganesimo antico e altri scritti 1917-1929, Nino Aragno Editore, 2008. ISBN 978-88-8419-251-6

Note[modifica]

  1. Da Giordano Bruno; in La rinascita del paganesimo antico e altri scritti 1917-1929, p. 982.
  2. Da Diario romano, 22 novembre 1928, citato in Vittoria Magnoler, Commento alla corrispondenza Bing-Garin (1949-1963); in Gertrude Bing erede di Warburg, engramma.it, nr. 177, novembre 2020, p.75.
  3. Da Giordano Bruno; in La rinascita del paganesimo antico e altri scritti 1917-1929, p. 964.

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