Nativi americani

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Gruppi etnici in America all'inizio del XX secolo

Citazioni sui nativi americani.

  • Alla fine della guerra civile [guerra di secessione americana] rimanevano press'a poco duecentoventicinquemila aborigeni fra il Mississippi e le Montagne Rocciose. Molte tribù erano state civilizzate. Essi stipulavano, in piena buona fede, con gli Stati Uniti, trattati in cui veniva riconosciuta loro la proprietà di alcuni territori. Poi i bianchi domandavano loro il diritto di transito: essi l'accordavano. Allora sopraggiungevano allevatori e fattori che pretendevano che gli indiani vendessero loro delle terre. Se rifiutavano i Visi Pallidi li massacravano. Nell'Oregon, nel 1871, un gruppo di bianchi, aiutato da cani, spinsero dopo una vera e propria caccia numerosi indiani in una caverna e li uccisero tutti: uomini, donne e bambini. (André Maurois)
  • [Una volta che] apriamo gli occhi di questi bambini della foresta sulla loro vera condizione, [essi si renderanno conto] che la politica del governo generale verso il pellerossa non è solo liberale, ma generosa. (Andrew Jackson)
  • Attraverso Hollywood ci siamo convinti che i buoni erano i cow boy e non gli indiani d'America, vittime di un eccidio di 18 milioni di persone: tre volte l'Olocausto. (Piergiorgio Odifreddi)
  • Con quale giustizia e con quale diritto tenete in tanta crudele e orribile servitù questi indios? Con quale autorità avete fatto tante guerre detestabili a queste genti che stavano docili e pacifiche nelle loro terre e avete eliminato molti di loro?... Perché li tenete così oppressi e affaticati, senza dar loro da mangiare, né curarli nelle loro infermità? Che cura avete affinché conoscano la dottrina e il loro Dio e creatore? Questi non sono uomini? Non hanno un'anima razionale? Non siete obbligati ad amarli come voi stessi? (Antonio de Montesinos)
  • È strano che mentre il negro è disprezzato dal bianco americano, questi conserva un certo rispetto per l'Indiano, e magari si vanta di aver sangue indiano nelle sue vene. Sta il fatto che vi è qualcosa di nobile e di dignitoso nell'Indiano, intollerante della servitù e grande anche nella sconfitta: qualità che mancano al negro. (Luigi Villari)
  • Gli indiani non lasciano mai tracce, strisciano in terra come dei serpenti. (Ombre rosse)
  • I popoli nativi americani, dal punto di vista dei requisiti biologici necessari per diventare frutticoltori, erano esattamente uguali a quelli europei, e le mele selvatiche avevano le stesse caratteristiche sulle due sponde dell'Atlantico (tanto che i frutti che troviamo oggi al supermercato sono a volte ibridi di varietà europee e americane). La ragione per cui gli indiani non riuscirono a coltivare le mele sta nell'intero complesso di specie animali e vegetali che avevano a disposizione nel loro territorio: un insieme dallo scarso potenziale, responsabile della partenza ritardata dell'America nella corsa alla produzione di cibo. (Jared Diamond)
  • Il termine esploratore è la traduzione dell'inglese "scout", che in origine indicava i guerrieri indiani d'America. Io però, preferisco ricondurlo ai loro atteggiamenti verso la natura. Conoscere la natura, studiarla, temerla, amarla, fondersi con essa. (Metal Gear Solid 4: Guns of the Patriots)
  • In un certo senso tutti gli americani sono immigrati. Tranne i nativi americani. (I Simpson, settima stagione)
  • Io non arrivo al punto di pensare che gli unici indiani buoni siano gli indiani morti, ma credo che nove su dieci lo siano, e non dovrei indagare troppo a fondo sul decimo. (Theodore Roosevelt)
  • Nelle loro spedizioni, i selvaggi non usano montar la guardia durante la notte; ma porgono invece devote preci ai loro fetisci; ed i guerrieri dormono sicuri sotto la custodia, di quelle invocate sentinelle. Gittano eziandio del tabacco nel fuoco, nei laghi, nei rapidi, nelle crepature delle roccie, e sul sentiero di guerra, all'uopo di propiziare il genio del luogo. Tutto il male esistente nel mondo attribuiscono agli spiriti, i quali son reputati e temuti come autori delle sventure. (George Bancroft (politico))
  • Quando ero un ragazzino, a scuola mi veniva insegnato che gli indiani nordamericani al tempo di Colombo erano non più di un milione; questo basso numero serviva a giustificare la conquista da parte dei bianchi di un continente praticamente vuoto. Ma gli scavi archeologici e un esame più attento dei resoconti dei primi esploratori ci permettono di stimare il numero dei nativi in circa 20 milioni. Nel complesso del Nuovo Mondo, nei due secoli successivi al 1492 la popolazione indigena scomparve per il 95 per cento. (Jared Diamond)

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