Aldo Ossola

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Aldo Ossola

Aldo Ossola (1945 – vivente), ex cestista italiano.

Citazioni di Aldo Ossola[modifica]

  • Dino era il principale artefice dei nostri successi, e Pozzecco l'artefice dell'ultima squadra che mi ha fatto divertire. Erano simboli in epoche diverse di squadre che vivevano insieme alla città perché c'erano tanti varesini con i quali si creava identità.[1]

Da Intervista. Ossola: "Io, Varese e 70 anni di canestri"

Intervista di Antonio Giuliano, Avvenire.it, 12 dicembre 2015.

  • [Sulla Ignis Varese] Avevamo tanti campioni, da Bob Morse a Manuel Raga, ma chi ha sempre fatto la differenza è stato Dino Meneghin. Con tutti c'era una grande amicizia, la nostra forza era proprio quella. Ci volevamo davvero bene. Pensi che ho anche chiamato mio figlio Emanuele come Raga. In campo davamo l'anima l'uno per l'altro.
  • Ho sempre pensato che prima di essere una professione lo sport è divertimento.
  • Mi piacerebbe essere ricordato come uno il cui valore lo vedevi soprattutto quando non c'era. Mi hanno spesso rimproverato di tirare poco. Ma ho sempre preferito cercare un compagno libero per fargli un bell'assist che segnare un bel canestro. Di assist in campo ne ho fatti tanti.
  • [Sulla Tragedia di Superga e la morte del fratello Luigi] Quando l'aereo del Torino cadde avevo solo quattro anni. Pochi mesi prima era morto mio padre Gino in un incidente stradale. Fu un anno disgraziato. Ma mia madre fece di tutto per colmare quelle lacune.
  • [Sulle vittorie della Ignis Varese] Ricordo sempre quel treno di tifosi quando vincemmo a Roma lo spareggio scudetto contro il Simmenthal Milano nel 1971. Senza dimenticare il trionfo in Coppa dei Campioni l'anno prima a Sarajevo contro il Cska Mosca. Però le coppe potevano essere molte di più. E che delusione soprattutto la rivincita col Cska, la finale persa ad Anversa nel 1971. Un'altra pagina triste fu quella in casa col Maccabi Tel Aviv, quando quattro teste calde sugli spalti li accolsero con slogan e croci naziste. Noi giocatori quando ce ne accorgemmo andammo a chiedere scusa agli israeliani e da allora con molti di loro è nata anche una fraterna amicizia.
  • Rinunciai alle Olimpiadi del Messico del 1968 perché dicevo: ho messo al mondo un figlio e non riesco mai a godermelo dal momento che sono sempre in giro: non voglio vedermelo davanti a dieci anni e pensare di non aver apprezzato questo grande dono del Signore.
  • Sono ovviamente tifoso del Toro, ma purtroppo la tragedia di Superga mi ha lasciato per sempre la paura di volare che mi è costata anche tante presenze in Nazionale.

Citazioni su Aldo Ossola[modifica]

  • [Sul legame tra Aldo Ossola e la città di Varese] Oggi nel baule dei ricordi ho trovato un nome Aldo, e un cognome Ossola. Compie settant'anni e li compie, con lui, tutta questa città, questa terra, questa gente che quel tempo non ha dimenticato e su quel tempo si arrampica per resistere a se stessa, così vivendo, non sopravvivendo. (Tony Damascelli)

Note[modifica]

  1. Citato in Un doppio trofeo più che meritato, La Prealpina, 30 gennaio 2018.

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