Andrej Konstantinovič Lugovoj
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Andrej Konstantinovič Lugovoj (1966 – vivente), agente segreto russo.
Citazioni di Andrej Lugovoj
[modifica]- Non ho ucciso Litvinenko e non ho nulla a che fare con la sua morte. Tanto più che non avevo nessun motivo oggettivo o soggettivo di commettere quel crimine. [...] Ritengo che la decisione di chiedere la mia estradizione sia una scelta politica. Ho pieno diritto di esprimere la mia sfiducia sulle cosiddette prove raccolte dagli organi di giustizia britannici.[1]
Intervista di Nicola Lombardozzi sull'assassinio di Aleksandr Val'terovič Litvinenko, repubblica.it, 22 gennaio 2016.
- [«Adesso è ufficiale. I giudici inglesi la ritengono un assassino».] Ma su che basi? Con quali prove? Ho letto tutto con attenzione, una retorica patetica piena di termini ipocriti come "probabilmente", "a quanto pare", "non si esclude". Non sembra il testo di un magistrato ma la trascrizione di una chiacchiera da bar, fatta solo per dare aria alla lingua
- Le dico che sembra proprio che il coroner stia facendo un rendiconto ai suoi mandanti, stia facendo vedere quanto sia stato bravo e puntiglioso. Così, lui e gli altri investigatori che lo hanno solertemente affiancato, potranno ricevere quello che hanno chiesto in cambio. Che so? Denaro? Forse no, ma certo onorificenze, scatti di carriera, prestigio internazional
- Tirare fuori questa storia, proprio adesso, e provare a coinvolgere maldestramente Putin, è una scelta dei tanti falchi della politica inglese che vogliono rendere sempre più critici i rapporti con la Russia. E non sono solo politici. Cercate nell'establishment britannico. C'è da sempre una fronda anti-russa che in questi giorni prova a frenare ogni tentativo di disgelo.
- Dove stanno le prove? Non c'è un solo fatto nuovo, un solo elemento in più rispetto alle indagini del 2006. Il tutto viene presentato come fosse un verdetto, invece è solo una ripetizione stiracchiata di vecchie congetture prefabbricate.
Citazioni su Andrej Konstantinovič Lugovoj
[modifica]- Adesso penso che Lugovoi sia realmente l'assassino [di Litvinenko], ma non quello che ha organizzato la missione. Lui è soltanto un piccolo anello della catena. (Michail Trepaškin)
- Tutto questo affannarsi intorno a Lugovoj è un gioco delle parti. Londra chiede la sua estradizione, perché non può nemmeno pronunciare il nome del vero colpevole: se lo facesse dovrebbe riconoscere che è avvenuto un atto di guerra contro un cittadino britannico, quale era Litvinenko. E le conseguenze potrebbero sfuggire al controllo. Non dire nulla, al contrario, sarebbe porgere l'altra guancia. È una situazione di grande difficoltà. (Aleksandr Goldfarb)
- Dopo la morte di Litvinenko, Lugovoy negherà di aver chiesto a Sasha di salire nella sua stanza a fine mattinata, ma non saprà spiegare a Scotland Yard per quale motivo la sua stanza all'Hotel Millennium fosse radioattiva: la moquette sprigionava radiazioni come la tazza che contaminò tutto il vasellame dell'albergo, e ciò fu sufficiente per terrorizzare la clientela e spargere per le vie di Londra la sindrome dell'avvelenamento nucleare di massa.
- Il fatto è che i due, Lugovoy e Kovtun, lasciarono tracce di Polonio nei luoghi che Litvinenko non visitò mai.
- Nel 2007 sarà proprio Zhirinovsky a offrire ad Andrei Lugovoy un posto di candidato alla Duma, assicurando l'impunità all'uomo che secondo la Procura della Corona britannica dovrebbe rispondere di omicidio volontario nei confronti di Edwin Carter, meglio noto come Alexander Litvinenko.
Note
[modifica]- ↑ Citato in Litvinenko, ordine d'arresto per Lugovoi, ilgiornale.it, 22 maggio 2007.
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