Annalisa (cantante)
Annalisa Scarrone, nota semplicemente come Annalisa (1985 – vivente), cantautrice italiana.
Citazioni di Annalisa
[modifica]Citazioni in ordine temporale.
- Sul palco sembro sempre iperconcentrata, quasi malmostosa. È solo perché ci tengo da morire.[1]
- Gli animali ci migliorano l'esistenza, la mia l'hanno sicuramente migliorata. Noi possiamo dare molto a loro, ma sicuramente sarà sempre meno di quello che ne possiamo ricevere in cambio.[2]
- [«È molto perfezionista?»] Lo ero. Ho imparato a liberarmi della voglia di essere perfetta. Negli anni passati, durante una performance, mi capitava di essere iperconcentrata: volevo dare il meglio, essere al top, fare tutto giusto. E c'era un filtro a separarmi dalle persone. Allora, ho capito che è meglio l'errore, il momento goffo ma vero, che la rigidità della concentrazione. Mi sono spogliata dell'ansia da prestazione. [...] Addirittura, mi sono resa conto, guardandomi da fuori, che mi piaccio molto di più quando faccio qualche cazzata che quando esagero nell'essere precisa, perché precisa, nella vita, non lo sono.[3]
- [«Com'è riuscita ad amarsi?»] È stata una cosa che è venuta abbastanza naturale, ma i social mi hanno aiutato. [...] Senza renderti conto, coltivi un diario che è pubblico. Alla fine, mi sono trovata a catalogare pubblicamente la mia crescita, la mia evoluzione e anche il mio cambiamento fisico e, scorrendo le immagini e le loro didascalie, mi sono riscoperta. Ho capito e rivisto le mie debolezze, le mie fragilità, le cose che non avrei voluto fare vedere e che, invece, erano lì. E mi ha aiutato molto tutto questo. A volte, mi faccio tenerezza nelle foto di qualche tempo fa, quando ancora litigavo con i video, ed ero legata. Si trovano un sacco di cose da migliorare, riguardandosi, e un sacco di cose belle.[3]
- La musica è importante per chi la riceve, ma anche per me che la faccio: condividendola, mi sono sentita meno sola.[4]
- [«L'unione fa sempre la forza?»] In campo artistico, sì. Chi si occupa di comunicazione ha bisogno sempre di spunti esterni. È bellissimo coltivare il proprio mondo e la propria storia, ma a volte guardarsi fuori riesce a farti capire delle nuove cose di te. Io, per esempio, ne ho un gran bisogno.[5]
- Ho un rapporto ambivalente con la solitudine: a volte ne ho bisogno, e altre volte sento la necessità di sentirmi compresa e di condividere un certo tipo di emozioni e di esperienze.[5]
- [«Si sente una popstar, oltre che cantautrice?»] Assolutamente sì. Ho preso coscienza che non esiste un solo modo di essere cantautori, non c'è solo quello un po' telefonato di mettersi lì con la chitarra. The Weeknd è un cantautore, così come Lady Gaga, Taylor Swift, Dua Lipa, James Blake o Bjork. E io mi sento cantautrice a modo mio, sicuramente più vicina a questi mondi piuttosto che a quello un pochettino più alla vecchia.[6]
- Io prendo tutto di petto e in modo personale. Poi non lo do a vedere, succede internamente. Mi faccio molta analisi di coscienza e cerco di rispondermi scrivendo le canzoni.[6]
- Per anni ho cercato di propormi con grande trasparenza, non tanto come l'artista che va sul palco e mostra qualcosa che è puro spettacolo: ho sempre mostrato la mia vita senza filtri. Aver raggiunto quel momento in cui finalmente ho un foglio bianco, la gente mi conosce, mi comprende e mi vive nel modo giusto, mi permette davvero di fare spettacolo.[7]
- [«La trasformazione più complicata che hai dovuto mettere in atto per raggiungere i tuoi obiettivi?»] Quella interiore. È stata proprio una questione di forma mentale. Il fatto di riuscire a ottenere le cose, il non aver paura a mostrarmi ambiziosa. Io sono molto insicura, provengo da un contesto provinciale, ho sempre bisogno di confrontarmi e capire cosa pensano gli altri di ciò che dico, magari cambiare anche idea in base alla reazione che vedo. Questo, in realtà, mi ha sempre fatto mettere in discussione. Forse troppo.[7]
- I sogni sono pericolosi perché sono forti e forse sono proprio loro a muovere tutto, a farti viaggiare, a farti prendere le decisioni. A volte ti travolgono, a volte ne siamo dipendenti ma è una dipendenza bellissima [...][8]
Intervista di Camilla Ghirardato, donnamoderna.com, 5 ottobre 2018.
- [«Com'è iniziata con la musica?»] Una grande passione molto precoce, alimentata da due casse giganti che avevo in casa e con cui ho imparato ad amare i miei miti: da Joni Mitchell ai Depeche Mode, da Patti Smith a Björk. Ma, più di tutti, c'erano i vinili di lei, Mina, con quei gorgheggi incredibili e quella audace scelta professionale: scomparire ma continuare a esserci anche se solo con la voce.
- [...] ero una ragazzina strana, a cominciare dai vestiti. [«Racconta»] Più che altro non avevo gusto, mi vestivo in modo eccentrico. Non lo posso negare: stare al centro dell'attenzione mi è sempre piaciuto. Non era importante che un abito mi stesse bene ma che sottolineasse il mio lato istrionico.
- [«Cosa hanno in comune le tue passioni, cioè la fisica e la musica?»] Offrono tutte e due una buona lettura del mondo che ci circonda. La fisica spiega quello che finora abbiamo capito delle leggi dell'Universo, la musica ci aiuta a intuire quello che è impalpabile, come le sensazioni e i sentimenti.
- [«Ti senti più scienziata o musicista?»] Mi sento una cantautrice nerd. È buona come definizione?
Intervista di Valentina Colosimo, vanityfair.it, 1º marzo 2021.
- [«Lei non ha mai interpretato un personaggio?»] Mai. Ho sempre portato il mio vissuto nelle canzoni, sul palco, nella comunicazione. [...] non so se davvero sono riuscita a spogliarmi completamente, ma questo è il senso del mio fare musica. [...] Ho avuto il coraggio di mostrare i lati fragili, le insicurezze, tutte quelle cose che di solito teniamo per noi, perché tendiamo a esibire il nostro profilo migliore, il sorriso. E va bene, è giusto comunicare positività, ma è importante esporre anche le proprie debolezze. [...] Nella musica leggera, per esempio, il diktat è uno: passare un messaggio di positività. A me piace ma solo quando è vero. Ci vuole anche l'altro pezzo: i momenti difficili, la malinconia. La vivo come una responsabilità. [«Verso il suo pubblico?»] Non si deve fingere di essere sempre felici e perfetti di fronte a persone che ti seguono e un po' si immedesimano in te.
- Quando fai troppe domande devi risponderti da sola.
- [«Una cantante pop deve essere bella?»] Io lo faccio per me: se non mi piaccio non sto bene. Voglio essere la versione migliore di me stessa.
- [...] non sono molto romantica, e rivendico il fatto che non mi piacciono un sacco di cose che secondo il cliché dovrebbero piacere alle donne: parlo di gusti, passioni, attività, persino materie di studio. Non ho mai creduto a queste differenze, che considero solo retaggi culturali. Forse io sono proprio l'esempio del fatto che queste sono idee senza senso. Ho una laurea in Fisica, materia scientifica tradizionalmente studiata dagli uomini. Ero infatti una delle poche ragazze in facoltà, ma penso che si andrà verso un bilanciamento di genere.
Intervista di Claudia Casiraghi, vanityfair.it, 28 ottobre 2021.
- Ero una bambina sommersa di bambole. Credevo di avere un’idea ben precisa di quella che avrebbe dovuto essere la mia vita, e forse, per un certo periodo, l’ho avuta. Poi, ho scoperto che il mondo offre infinite possibilità e così ho trovato me stessa, senza sovrastrutture.
- Non ho bisogno di una figura maschile che mi definisca e mi faccia sentire completa [...]. Sono sempre stata una persona molto indipendente e oggi sento la necessità di essere viatico di questo messaggio. Ce n'è bisogno, soprattutto per le generazioni a venire. [...] Viviamo in una società in cui le differenze di genere sono ancora molto marcate, specie all'interno del sistema educativo. Quando nasce una bambina, le si regala una bambola. Ad un bambino, si regalano le macchinine. Si ha un'aspettativa, anche inconscia ma chiara, di quello che deve essere la vita, e bisogna stare attenti. Io sono stata fortunata, ad un certo punto ho capito che c'era altro là fuori. [«E come ha fatto?»] Osservando i miei genitori. Li ho sempre visti sbattersi: insegnanti la mattina, docenti di ripetizioni il pomeriggio. Studiavano, studiavano ininterrottamente. E guardando loro, la loro dedizione, mi sono scoperta curiosa, affamata di conoscenza. Ho cominciato a cogliere le sfumature, le infinite possibilità che il mondo ci offre.
- [«[...] alle donne, specie se di spettacolo, è richiesta l’omologazione a certi canoni»] Io sono sul palco quello che sono nella vita. Grazie al mio lavoro, ho cominciato ad avere una serie di attenzioni in campo estetico. Faccio del mio meglio per essere la miglior versione di me: mangio sano, mi tengo in forma. E, oggi, le dico che è la cosa giusta da fare a prescindere dal mestiere. Mi fa stare bene occuparmi di me, sono più propositiva, aperta, sicura da che lo faccio.
- All'estero, un sacco di artisti – Madonna, Dua Lipa, Ed Sheeran, Lady Gaga – sono in grado di coinvolgere il proprio pubblico in maniera eterogenea, offrendogli messaggi di forza e spunti di riflessione attraverso un prodotto che sappia intrattenere. Confesso, però, che la parola intrattenimento legata alle canzoni mi ha sempre spaventata un po'.
Intervista di Francesca Scrimizzi, cosmopolitan.com, 7 aprile 2023.
- Penso che il cambiamento sia fondamentale e bisogna sempre cavalcarlo, mai fuggirlo perché consente di non scardinare te stesso, lavora sulla tua essenza. E per capirsi davvero, il cambiamento è fondamentale.
- Io vivo i social come qualcosa che mi piace curare affinché siano un tramite che mi permetta di far passare un racconto legato alla mia musica, al mio personaggio pubblico. È stimolante e vivo anche quello come parte fondamentale del mio lavoro. Sicuramente però non mi piace mostrare molte cose del mio privato perché non mi sento pronta, sostanzialmente, e non voglio distrarre dalla musica. Il pensiero di andare a finire su i giornali di gossip per me è un qualcosa che sento lontano e sono molto gelosa delle mie relazioni. Da quelle con i miei familiari ai miei amici intimi, è come se si inserisse un un ingrediente che può destabilizzare qualcosa, no? Quindi faccio fatica da quel punto di vista, però non la vivo male, ecco.
- Fare questo lavoro ti mette costantemente di fronte a un pubblico: quello dei social, il pubblico che ti ascolta quando fai un'intervista ad esempio, quello sotto al palco che mi crea un sentimento fortissimo di felicità, di realizzazione di un percorso. Fosse per me canterei e basta, ma crescendo ho imparato che ci sono tanti aspetti del lavoro che richiedono il contatto con la gente, il parlare in pubblico, il raccontarsi e a volte questo non mi fa sentire a mio agio. Eppure fingo di esserlo in quelle situazioni, perché sono parte del lavoro. Mi preparo e affronto il tutto.
Intervista di Renato Franco, corriere.it, 8 aprile 2023.
- [«Che se ne fa adesso della laurea?»] È una di quelle cose che rifarei subito, perché è stato un training di vita, una volta che raggiungi un traguardo così ti senti di poter fare qualunque cosa. Almeno io mi sono sentita così. E poi sono sempre stata curiosa, amante della scienza e degli esperimenti, anche un po' nerd, quella vena un po' pazza ce l'ho nel sangue. [...] Quell'esperienza mi è servita per tornare ad avere il coraggio di tornare ai provini, di farmi vedere dopo le bocciature a X Factor e Amici (la prima volta). Presa la laurea ho detto ai miei: adesso mi date un anno e faccio solo quello che voglio io, vediamo come va a finire.
- [...] in tutte le mie canzoni ci sono diversi strati di profondità. Si può trattare della fine di una relazione e di quello che succede dopo una delusione sentimentale. Ma vale per tutto. Anche per la vita in generale, per un progetto in cui riponi energia, fiducia e volontà e poi le aspettative rimangono completamente deluse. Sono i cicli della vita. Fallimento. Ripartenza. Altra delusione. Cambiamento. Evoluzione. Un ciclo che si ripete.
- [...] io faccio molta fatica ad aprirmi, a farmi comprendere, ma contemporaneamente è una cosa a cui tengo molto, però tendo a rimanere sempre indietro. Mentre ho voglia di essere compresa dal pubblico per la mia sfera musicale, molto spesso non ho voglia nel privato di farmi comprendere, a volte mi sembra ingiusto dover essere io a fare uno sforzo.
- [...] mi manca sempre qualcosa; è una sensazione che mi accompagna di continuo, sono contenta dei traguardi ma quando arrivano è diverso da come me li aspettavo.
- Fieramente ho cantato a matrimoni, a sagre, in localini piccolissimi con 4 gatti, in birrerie marce. Ho fatto tutto. Tutto serve e fa curriculum.
Dall'intervista a Vanity Fair Italia nº 30-31, 2023; ripubblicato in Valentina Colosimo, vanityfair.it, 18 luglio 2023.
- Se c'è una cosa che deve essere vissuta liberamente è proprio la sfera delle relazioni, dell'amore e della sessualità [...] Non mi sono mai piaciute le etichette, non mi sono mai frenata, ho sempre vissuto le relazioni in modo istintivo. L’istinto è la cosa fondamentale: ti porta dove sei tu, fine.
- I miei genitori sono liguri, punto primo. Mia mamma classicamente ligure, una che non si lascia mai trasportare dalle emozioni, mi ha passato un grande senso del dovere, della giustizia e dell’educazione. Mio padre è più aperto ed emotivo, si vede quando si emoziona. Io sono a metà tra questi due poli.
- [«Nella discografia la disparità di genere è enorme: ci sono pochissime donne in classifica. Qual è il problema?»] Per me è una questione culturale. Perché i musicisti sono quasi tutti maschi? Perché quando sei bambina, nessuno ti dice mai: vuoi provare a suonare la batteria? No, ti dicono: dai, canta. Ci sono cose da maschio e cose da femmina: il produttore è maschio, il fonico è maschio, il backliner è maschio; la bella voce è femmina, a meno che non si tratti di cantautorato, lì allora è territorio maschile.
- Quando ero più giovane pensavo di avere tutte le verità in tasca e di dover fare le cose più alternative. La svolta è stata capire che mi commuoveva di più il momento felice di una canzone rispetto a uno triste. La parte luminosa mi muove di più di quella cupa, che pure mi piace.
- Popstar e insicurezze convivono per forza. Io faccio musica perché sono insicura, se non avessi niente che mi tormenta non scriverei neanche canzoni felici.
Intervista di Mario Manca, vanityfair.it, 27 settembre 2023.
- Una paura che ho sempre avuto è quella di non essere compresa e ascoltata, di trovarmi davanti a qualcuno che neanche ci prova. Questo mi spaventa perché significa non mettersi nei panni degli altri, cosa che io mi impongo sempre di fare al punto che faccio fatica a essere troppo diretta perché ho paura di metterle a disagio chi ho di fronte. Bisognerebbe trovare un equilibrio.
- [«In questi 13 anni di carriera pensa di essere stata capita?»] Di sicuro mi sono sentita ascoltata, il che non è poco. Sicuramente qualche certezza in più oggi ce l'ho: ho sempre avuto un rapporto totalizzante con la musica, mi sono sempre sentita di fare esperimenti, di provare cose diverse, ma alla fine ho capito che volevo cantare come parlo, senza ricorrere a metafore o trucchetti. Ci sono arrivata strada facendo.
- Sono sempre stata super-decisa, molto convinta di me stessa da ragazza. Poi, quando il mio mondo – vengo da un paese piccolo, lontano dai punti nevralgici della discografia – si è scontrato con il mondo più grande in cui volevo entrare, sono iniziate a crollare le certezze. Ad Amici, per esempio, tante consapevolezze sono venute meno: ti senti esposto, diverso. Ma alla fine è andata bene così.
Intervista di Andrea Conti, ilfattoquotidiano.it, 27 settembre 2023.
- Ci rende leggeri il lasciarsi andare, senza preoccuparsi di quello che potrebbe accadere. È quello che succede a me che penso tanto, troppo, e mi stresso, non riesco a dormire. [«A cosa pensi?»] Penso sempre a quello che potrei far meglio. Poi però penso a vivere il momento e a fregarmene un po', anche nei momenti difficili.
- [...] la musica mi ha sempre dato grande forza. È un potere che non si esaurisce mai e anche quando ci sono stati momenti più complicati nella mia carriera, non ho mai pensato di mollare.
- Rivedendo la mia vita è un po' come fosse una fase circolare che poi alla fine ti porta ad essere consapevole. Ogni volta che completi un giro di cerchio, ti rimetti in carreggiata per ripartire per un altro giro.
- [«[...] c'è chi dice che fai "canzoncine leggere". Cosa rispondi a questa critica?»] Non sono più quella di tredici anni fa e meno male, aggiungo! [ride, ndr]. Cerco di essere però sempre sincera ed autentica. Ogni periodo musicale ha la sua storia. Prima di Amici avevo iniziato un percorso diverso, poi il talent mi ha messo davanti a tantissime persone in modo velocissimo. Ho cercato di imparare da subito per rompere pregiudizi e sovrastrutture (non solo degli altri, ma che erano anche in me) e piano piano, disco dopo disco arriva veramente chi sei tu. È successo con il disco Nuda, ad esempio. Da quel momento in avanti ho voluto mettere al servizio della musica e dello spettacolo affinché il messaggio arrivasse in maniera più impattante.
- [...] la popolarità [...] mostra solo una verità, mentre io volevo essere compresa in maniera più giusta.
- Le speculazioni sulla vita privata dalla gravidanza al matrimonio sì o no [...] sono spesso legate alle cantanti donne più che ai colleghi cantanti uomini. [«Secondo te perché?»] Sembra sempre che quello che noi donne facciamo non basti mai e che ci voglia sempre qualcosa di più. [...] Nel 2023 siamo ancora legati a un modo di pensare retrogrado: la donna che si sposa, poi viene passata al cannocchiale per vedere se spunta la pancia, per vedere se è incinta o no. Ma i bambini si possono fare prima, dopo il matrimonio, dopo anni o anche mai. Quando si parla di gravidanza si toccano corde molto personali e, non è stato il mio caso, una donna può soffrirne molto.
Intervista di Silvia Gianatti, cosmopolitan.com, 27 settembre 2023.
- [«C'è stato un momento preciso in cui sei cambiata?»] C'è stata un'idea artistica che ha svoltato, ovvero unire due aspetti fondamentali che sono sempre stati importanti, ma che ho usato in modo diverso in modo diverso. La vocalità melodica, l'uso delle parole della tradizione italiana, penso alle grandi icone, unite alle sonorità elettro pop degli Anni '80, che sono le mie preferite. Si è aperta una strada diversa che mi ha portata a sentirmi ambiziosa, senza aver più paura di esserlo. Un vero e proprio click nella testa che mi ha permesso di cambiare atteggiamento. Arrivi finalmente a dichiarare il tuo intento, non è detto che ci arrivi davvero, magari ci vai solo vicino, ma è il modo giusto per affrontare una sfida senza paura di dimostrare a tutti che vuoi prenderti quella precisa cosa. Certo quello che è successo è stata anche fortuna perché questo mondo sonoro è quello che la gente probabilmente desiderava in questo momento. Spesso bisogna essere in sincronia con il proprio periodo storico, e questa volta ero in fase giusta.
- È successo qualcosa durante l'isolamento del Covid che forse mi ha fatto fare chiarezza su quali sono le cose importanti e non. Ho riequilibrato tutto e mi sono circondata solo delle persone veramente importanti che hanno fatto la differenza. E ho imparato a stare bene con me, ad apprezzare la mia compagnia. Prima cercavo sempre di non essere sola, come se la compagnia fisica degli altri potesse cambiare uno stato d'animo. Volevo avere continuamente cose da fare, cose di cui parlare, confrontarmi e riempire i vuoti. Ora invece ho iniziato a godermeli tantissimo. [«E cosa succede nei vuoti ora?»] Nel vuoto anche niente. Mi serve tantissimo il niente, mi aiuta a mettere in ordine i pensieri. A capire.
- [«[...] usi molto il corpo per raccontarti»] Ognuno deve fare quello che vuole con il suo corpo, ma vale per tutto. Nel momento in cui sei un'artista e racconti delle storie il corpo serve a dare maggior peso a quel racconto, a farlo arrivare in un modo più giusto ed efficace. Ognuno ha la sua sensibilità e il suo modo dipende da quello. Ma se senti di raccontare una storia usando il corpo è giusto farlo.
- Io sono una cantautrice, un'autrice che canta. È un nostro retaggio culturale, ci sono ruoli considerati da donna e altri considerati da uomo. In questa scelta l'uomo ha un sacco di possibilità in più. Però si sta andando nella direzione giusta e io sono orgogliosa di spingere e di fare venire fuori sempre di più che io sono una cantautrice e il cantautore non è solo l'uomo con la chitarra in mano che racconta una storia in un certo modo. Esiste un immaginario completamente diverso di cantautori, basti pensare a The Weeknd, a Lady Gaga, Dua Lipa, Bebe Rexha. A noi forse manca questa visione, ma sta cambiando e mi piace essere all'interno di questo cambiamento perché vedo che quello che faccio serve a chi viene dopo di me.
- [«[...] nelle canzoni ti racconti tanto e canti più volte la difficoltà di non riuscire a dire quello che vorresti. Perché è così difficile?»] Perché tanti pensieri si affollano e creano confusione e faccio fatica a tirarne fuori uno. È una cosa che mi succede spesso, trovo la cosa giusta da dire quando è troppo tardi, quando è passato il momento. Mi capitava molto più spesso in passato. Io penso tantissimo, troppo. È qualcosa che mi tiene sveglia la notte, o che mi fa tenere lo sguardo fisso in un punto anche quando sono con qualcuno. Ho la testa che funziona così. E poi tendo sempre a mettermi nei panni degli altri e a volte dire quello che si pensa, che può essere spiacevole, è difficile.
Dall'intervista di Micol Sarfatti a Sette, Corriere della Sera; ripubblicato in corriere.it, 3 novembre 2023.
- Le mie canzoni hanno sempre un piano temporale sfalsato, ci metto dentro tante emozioni e esperienze diverse. Parto dall'istinto e aggiungo in fase di scrittura.
- Ho sempre curato il mio aspetto, i miei abiti, ma ad un certo punto ho deciso di voler dare ancora più valore a quello al mio lavoro. Inutile girarci intorno, l'esteriorità è uno strumento molto potente per veicolare il proprio messaggio. Ho deciso di iniziare a fare l'esatto contrario di quello che avevo fatto fino a quel momento: aggiungere e non togliere. [«Cioè?»] Ho sentito l'esigenza di costruire, di creare un mondo intorno a ogni canzone dopo un decennio passato a mostrarmi sempre e solo per quello che sono. Credo fosse anche il momento giusto per farlo, mi sono sentita pronta, a fuoco. Non voglio più essere semplicemente al meglio delle mie possibilità, ben pettinata e ben vestita, voglio raccontare una storia.
- [«Al successo di Bellissima ha contribuito la viralità di TikTok [...] con milioni di visualizzazioni. Oggi tanti artisti scrivono brani per inseguire questo tipo di riconoscimento»] Non è il mio caso, per me è stata una conseguenza bella e inaspettata di un lavoro fatto bene, non un obiettivo. Bellissima è finita in un coro da stadio. Mon Amour è diventata un inno del Pride. Quando le canzoni si prendono degli spazi vuol dire che sono state capaci di interpretare il loro tempo. Sono gioie grandissime per chi fa musica pop, le polemiche non contano.
- Io sono riservata, ma non nascondo in modo ossessivo la mia sfera intima, anche perché sono molto serena su questo argomento. Non voglio però che diventi un amplificatore del mio lavoro e viceversa. Tengo i piani separati, mischiarli vorrebbe dire anche togliere a ognuno la sua importanza.
- In Italia siamo poche cantanti donne e ci rompono parecchio, se ci spogliamo troppo, se non ci spogliamo, se cambiamo look... Non va mai bene niente. Anche se ognuna ha la sua strada, è bello fare squadra. Io tifo per Elodie, per Emma e per tante altre. Tutta questa solidarietà tra artisti uomini, invece, non la vedo. Ci sono ancora un bel po' di passi avanti da fare.
Intervista di Patrizio Ruviglioni, vanityfair.it, 23 agosto 2024.
- Confesso che soffro il termine "tormentone", che sminuisce le canzoni "estive": per me sono come le altre, se hanno una bella melodia, un bel testo e il resto, funzionano, al di là della stagione.
- Il mio lavoro, in prima fase, è di cercare di sintonizzarmi – o almeno: cercare d'interpretare – il sentimento comune. Penso che finora i pezzi che ho azzeccato abbiano intercettato ciò che sentiva la gente, ciò che avrebbe voluto.
- Serve disciplina. O almeno: a me, da sempre, è lei che mi salva. Serve disciplina per rispettare le sveglie, gli orari e il resto. E serve disciplina per essere in forma. [«Sente responsabilità?»] Vedere la gente che aspetta proprio quella canzone, e impazzisce quando parte, è una sensazione che non si può sottovalutare. In generale, sento di dover dare un esempio. Tutto ciò che ha che a fare con il lavoro – cantare bene, essere puntuale, fare belle performance – lo do per scontato, non ci sono alternative. Ma percepisco tanto anche la necessità di far passare messaggi giusti, di libertà e rispetto, e di avere certi comportamenti.
- Il palco [...] è impagabile. [...] In studio siamo in tre, di solito. Dal vivo entrano in ballo tutta una serie di professionalità, dalla band in giù, che portano su un altro piano il discorso. Credo che la differenza stia anche nel rapporto che si ha con l'artista: un conto è affezionarsi a una hit, o a tante hit; un altro affezionarsi al cantante in questione, alla storia che racconta, e quindi andare a sentirlo live. [«La chiave?»] La pazienza. Se uno non ha fretta di arrivare, alla fine, quando ce la fa, resta.
- [...] non riesco a farci niente. Starei a ritoccare i miei pezzi all'infinito, prima di pubblicarli. Probabilmente, fosse per me, non uscirebbero mai.
Citazioni tratte da canzoni
[modifica]Nali
[modifica]Etichetta: Warner Music Italy, 2011, prodotto da Dado Parisini e Nicolò Fragile.
- Giorno per giorno | io mi nutrirò di ogni tuo | piccolo gesto spontaneo, | credo che il modo di donare | sia più importante del dono in sé. | Ho messo a tacere ogni perplessità, | non c'è trucco o inganno, non c'è vanità, | l'incerta speranza ha lasciato | il suo posto a una vaga felicità. (da Giorno per giorno[9], n. 1)
- Stasera la luce | si sente importante, | si guarda allo specchio | con aria elegante | e non c'è niente al mondo | che la può distogliere | da tanta bellezza | che il suo diamante è. (da Diamante lei e luce lui[9], n. 5)
- Stasera diamante | si sente speciale, | colora la mente | in ogni sua parte | e non esiste il buio | e la solitudine | non ha alcun potere | da quando luce c'è. (da Diamante lei e luce lui[9], n. 5)
- Colora la mente | in ogni sua parte, | stasera e per sempre | tu luce e io diamante. (da Diamante lei e luce lui[9], n. 5)
- Ricomincia la solita | discesa verso la sera, | lo specchio parla | di cose virtuali, | l'alogena mi illumina, | solo un altro spettacolo, | un piedistallo che brilla | al di sotto di una battuta | che confonde la realtà. (da Solo, n. 7)
Mentre tutto cambia
[modifica]Etichetta: Warner Music Italy, 2012, prodotto da Dado Parisini.
- Mi sorprendo ad immaginarti | sulla porta quando torno a casa, | ansiosa di vederti e di scrutare | ogni tua movenza | e parlarti senza sosta | dei miei ottimi propositi | nella vita e soprattutto verso te. (da Senza riserva[9], n. 1)
- Lunedì è un raggio di polvere, | l'abat-jour è un disco che scricchiola. | Sono qui, stupendo disordine, | fuori il mondo piano si addormenta | ma io non dormirò, | accarezzo piano la vertigine di non essere con te. (da Lucciole[10], n. 3)
- Tutto sommato tu sei di me la parte che più mi piace | perché d'amore mi fai vivere, | la somma del mio tutto sei sempre te | che non sei mai impossibile, | che mi lasci anche infrangere tutte quelle stupide regole. (da Tutto sommato[9], n. 5)
- Ricordo di avere sognato più volte, | di correre liberamente in un prato di orchidee, | confesso di sentirmi piuttosto a mio agio | se non porto addosso quel peso di occhi che mi scrutano, | forse è meglio ogni tanto tacere e sparire. (da Prato di orchidee[9], n. 12)
Non so ballare
[modifica]Etichetta: Warner Music Italy, 2013, prodotto da Davide Graziano e Marisa Bessuti.
- Tornano, tornano | le fantasie quelle più ardite, | noi ci guardiamo ma | senza capire cosa è stato | sembriamo una scintilla non ancora accesa | inaspettata quanto attesa. (da Scintille[11], n. 1)
- Alice sorrise, ma solo un minuto | poi tutto tornò come prima, | manca sempre un minuto a un sorriso infinito, | potrebbe accadere anche a te. (da Alice e il blu[12], n. 2)
- Amo... a modo mio. | Lento, ed inesorabile vento | che porta con sé via | un po' tutto quello che è stato di un anno ricco di te. | Perla di rara bellezza, | porta fortuna a chi ne è ancora senza. | A modo mio te ne sarò grata | e a modo mio amo. (da A modo mio amo[9], n. 3)
- È bastato un istante | per cambiare la mia pelle, | io non so ballare | ma riesco a sentire | farfalle danzare in me. (da Non so ballare[13], n. 9)
Splende
[modifica]Etichetta: Warner Music Italy, 2015, prodotto da Kekko Silvestre, Diego Calvetti e Enrico Palmosi.
- Ogni vita vissuta vale, | ogni giorno che nasce è un bene, | da ogni ferita rientra la luce, | ti risvegli e non fa più male | ed è il segno che puoi cambiare, | rinascere | per vincere. (da Vincerò[14], n. 1)
- Trasformami in bolla | per farmi toccare una stella, | soffia piano e regalami | un giro di luna, | senza che se ne accorga. (da Sento solo il presente[15], n. 5)
- E non sento più niente, | sento solo il presente, | sento solo le onde | mentre sbattono forte | ma sento che non può succedermi niente | e mi stringi più forte, | non c'è amaro più dolce | del sapore di un bacio bagnato e sfuggente | che accende le voglie. (da Sento solo il presente[15], n. 5)
- Fiore che cerca la terra, | che cerca la pioggia, | è come uno sguardo che spera in un bacio | che nutre la voglia. (da Sento solo il presente[15], n. 5)
- Cambio faccia cambio modo di pensare | se una goccia di una lacrima versata | ti accarezza il viso mentre ridi e dici | che è la pioggia. (da Una finestra tra le stelle[15], n. 7)
- Non fermare quel tuo modo di riempire le parole | di colori e suoni in grado di cambiare | il mondo che non ero in grado di vedere | ed è più dolce la paura se mi tieni in un tuo abbraccio, | riesco a sentire anche il profumo della notte | mentre continui a sorprendermi. (da Una finestra tra le stelle[15], n. 7)
Se avessi un cuore
[modifica]Etichetta: Warner Music Italy, 2015, prodotto da Fabrizio Ferraguzzo, Luca Chiaravalli, Gadi Sassoon, Mace e Diego Calvetti.
- Dicono che siamo come gocce in mezzo al mare | senza un faro che ci illumini e ci dica dove andare | ma io potrei sorprenderti | proprio adesso che sei qui. (da Se avessi un cuore[16], n. 1)
- L'amore non è una colpa, | non è un mistero, | non è una scelta, | non è un pensiero. (da Il diluvio universale[17], n. 11)
- L'amore succederà | o forse è già successo | ma tu non l'hai visto | e lo vedi solo adesso. (da Il diluvio universale[17], n. 11)
- Lo so... l'amore è spudorato, | l'amore è egoista, | l'amore è un atto di necessità. (da Il diluvio universale[17], n. 11)
Bye Bye
[modifica]Etichetta: Warner Music Italy, 2018, prodotto da Michele Canova Iorfida.
- Un giorno capiremo chi siamo | senza dire niente | e sembrerà normale | immaginare che il mondo | scelga di girare | attorno a un altro sole. (da Il mondo prima di te[18])
- Siamo due radici | che si dividono per ricominciare a crescere. (da Il mondo prima di te[18])
Nuda
[modifica]Etichetta: Warner Records, 2020, prodotto da Michele Canova Iorfida, DRD, Davide Simonetta.
- Ora, voglio solo bagnarmi la gola | e una scusa mi scivola in bocca | e il mondo sembra correre via | come un taxi in un giorno di pioggia. (da Vento sulla Luna, n. 12)
- Tutte le volte che vuoi | facciamo finta che non ci importa | poi ridiamo con la voce rotta, nascondiamo i dispiaceri | mentre il vento sfoglia il giornale di ieri. (da Vento sulla Luna, n. 12)
- Io che perdo la pazienza all'Esselunga | mentre mangio dal sacchetto all'ora di punta. (da Vento sulla Luna, n. 12)
E poi siamo finiti nel vortice
[modifica]Etichetta: Warner Records, 2023, prodotto da Davide Simonetta, Placido Salamone, Room9, Zef.
- Questa notte non finisce, | voglio mille repliche, | la cosa più stupida | è chiamarla l'ultima. (da Ragazza sola[18], n. 2)
- E non sarà mai domenica | senza una frase poetica, | gridala tutta la notte, | tutta la notte. (da Ragazza sola[18], n. 2)
Collaborazioni
[modifica]Citazioni su Annalisa
[modifica]- Annalisa: controllo nelle note basse [...] ASSURDO, controllo nelle note medie ASSURDO, controllo nelle note alte ASSURDO. Dio santo sta donna è un fottuto fenomeno. (Francesca Michielin)
- Annalisa io benedico la betoniera che ha posato l'asfalto che ha permesso alla macchina di tua mamma di arrivare in ospedale per partorirti. (Tommaso Zorzi)
Note
[modifica]- ↑ Dall'intervista di Claudia Casiraghi, Annalisa Scarrone: «La mia fisica bestiale», vanityfair.it, 13 dicembre 2015.
- ↑ Dall'intervista di Alessandro Sala, Annalisa: «Gli animali ci migliorano la vita, non potrei mai farne a meno», corriere.it, 27 giugno 2019.
- ↑ a b Dall'intervista di Claudia Casiraghi, Annalisa: «Così ho imparato ad amarmi», vanityfair.it, 9 dicembre 2019.
- ↑ Dall'intervista di Simone Marchetti all'evento Vanity Fair Stories; citato in Mario Manca, Annalisa al Vanity Fair Stories: «Cominciamo a parlare di persone, non di donne e uomini», vanityfair.it, 28 novembre 2020.
- ↑ a b Dall'intervista di Mario Manca, Annalisa: «Non mi sento per niente arrivata», vanityfair.it, 8 novembre 2021.
- ↑ a b Dall'intervista di Barbara Visentin, Annalisa: «Noi donne in classifica siamo poche, ma sempre di più. Il nudo di Elodie? Siamo libere», corriere.it, 27 settembre 2023.
- ↑ a b Dall'intervista di Christian Pradelli, Annalisa sbarca al Forum: «Voglio cercare di lasciare un segno», mitomorrow.it, 3 novembre 2023.
- ↑ Citato in Silvia Gianatti, Annalisa, la cover digitale di Sanremo 2024: «Sono qui per un sogno», cosmopolitan.com, 10 febbraio 2024.
- ↑ a b c d e f g h Testo di Roberto Casalino.
- ↑ Testo di Dario Faini e Andrea Amati.
- ↑ Testo di Dario Faini ed Antonio Galbiati.
- ↑ Testo di Dario Faini.
- ↑ Testo di Ermal Meta.
- ↑ Testo di Annalisa Scarrone e Cosimo Angiuli.
- ↑ a b c d e Testo di Francesco Silvestre.
- ↑ Testo di Annalisa Scarrone e Davide Simonetta.
- ↑ a b c Testo di Annalisa Scarrone e Diego Calvetti.
- ↑ a b c d Testo di Annalisa Scarrone, Davide Simonetta e Alessandro Raina.
Altri progetti
[modifica]Opere
[modifica]- Nali (2011)
- Mentre tutto cambia (2012)
- Non so ballare (2013)
- Splende (2015)
- Se avessi un cuore (2016)
- Bye Bye (2018)
- Nuda (2020)
- E poi siamo finiti nel vortice (2023)