Antonio Polito

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Antonio Polito, a sinistra, durante un'intervista

Antonio Polito (1956 – vivente), giornalista e politico italiano.

Citazioni di Antonio Polito[modifica]

Citazioni in ordine temporale.

  • L'unico vero antidoto all'ineguaglianza è la lotta del merito e del talento per emergere negli anni dell'educazione, affrancandosi così dalla condizione sociale, familiare o geografica.[1]
  • [Dove sbaglia Prodi?] Nel credere che le Italie siano due: una buona, altruista, democratica, onesta e un'altra egoista, disonesta, anti-democratica. Secondo me, esiste una sola Italia ed è un impasto di bene e male. Se noi di centro-sinistra decidiamo di rappresentare una presunta parte moralmente superiore, è come se rinunciassimo a governare l'intero Paese. Cosa che, avendo vinto le elezioni, dobbiamo fare.[2]
  • Vaffanculo Grillo. La tua casta non è meglio di quell'altra. Guadagna di più e non spreca di meno. Va in barca e a puttane proprio come quell'altra. Si inebria della popolarità e del narcisismo come quell'altra, non è in grado nemmeno di sognare. Ed è decisamente più lontana dal sentire e dal vivere della gente comune, che ha tutte le ragioni di volere di più dalla politica e nessuna ragione per illudersi di ottenerlo da un blog.[3]
  • La democrazia è il consenso nelle urne, non l'ammuina nelle piazze.[3]
  • La demagogia dilagante contro la Casta è in gran parte ingiustificata. La classe politica italiana non è molto peggio né molto meglio di quella di tutti gli altri grandi paesi democratici.[3]
  • [Riferendosi al programma elettorale dell'Unione del 2006] Sai da quante parti lo puoi tirare quel programma. È impossibile applicare tutto perché sono 280 pagine.[4]
  • [Riferendosi a Silvio Berlusconi] Colpa sua, invece, è se durante il suo regno porta a termine una vera e propria mattanza di delfini, se uno a uno fa fuori tutti i suoi potenziali eredi, lasciando dietro di sé il diluvio e mettendo così in forse la sopravvivenza del suo stesso movimento politico.[5]
  • Non si può escludere che Salvini abbia ragione, quando accusa Berlusconi di essersi mosso nella battaglia di Roma spinto da motivi "aziendali", perché Mediaset avrebbe bisogno della benevolenza di Renzi. Non sarebbe del resto la prima volta che l'ex Cavaliere confonde il bene delle sue aziende con il bene del paese.[6]
  • Martin Schulz, da vent'anni nelle istituzioni europee, apparentemente ascrivibile alla classe dei mandarini ben pasciuti e molto odiati di Bruxelles, sta invece avendo in Germania tanto successo da minacciare addirittura la primazia di Angela Merkel.[7]

Note[modifica]

  1. Da Corriere della sera, 31 gennaio 2012.
  2. Dall'intervista a Il Messaggero, 9 giugno 2006.
  3. a b c Da Grillo, ma vaff..., Il Foglio, 11 settembre 2007, p. 2.
  4. Dal programma televisivo Annozero, Rai 2, 20 settembre 2007. Video disponibile su Rai.tv.
  5. Da Il dopo Berlusconi che non c'è, Corriere della Sera, 17 febbraio 2011.
  6. Da un editoriale per il Corriere della Sera, 28 aprile 2016, p. 1; riportato su Dagospia.com.
  7. Da L'idea di Europa è viva, Corriere.it, 24 marzo 2017.

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