Archeologia

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Alcuni studenti di archeologia in uno scavo al Foro Romano

Citazioni sull'archeologia e sugli archeologi.

Citazioni[modifica]

  • Archeologia – la scienza del futuro. Chi non lavora per lei? (Stanisław Jerzy Lec)
  • Che m'importa dell'archeologia? Sono artista e non antiquario: son poeta e non rigattiere. Ma mi sento sconfortato. (Ambrogio Bazzero)
  • Che m'importa dell'archeologia? Una volta avevo tanto dolore, ma tanta era la mia speranza! Ora non ho più dolore, ma non ho più speranze! Apatia! (Ambrogio Bazzero)
  • È il destino dell'archeologo quello di vedere frustrati anni e anni di lavoro e ricerche. (I predatori dell'Arca perduta)
  • L'archeologia cerca qualcosa che forse c'è stato, pur tra colpi di fortuna ed equivoci. (Luciano Canfora)
  • L'archeologia si dedica alla ricerca dei fatti. Non della verità. Se vi interessa la verità, l'aula di filosofia del professor Tyre è in fondo al corridoio. (Indiana Jones e l'ultima crociata)
  • L'archeologia sta alla natura sociale così come l'anatomia comparata sta alla natura organizzata. (Honoré de Balzac)
  • Le epoche le crea l'archeologia. (Stanisław Jerzy Lec)
  • Ove sono dodici archeologi sono tredici opinioni diverse. (Michelangelo Caetani)
  • Se vuoi diventare un bravo archeologo, devi uscire da questa biblioteca! (Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo)
  • Sono un archeologo, uno scienziato che insegue il passato dell'umanità alla ricerca della verità. (Steve Alten)
  • Spazzatura? Questa è spazzatura? Metà della mia vita a fare l'archeologo e voi la chiamate spazzatura? (Le avventure del giovane Indiana Jones)
  • Un archeologo è un marito ideale. Più invecchi e più si interessa a te. (Agatha Christie)

Leonard Woolley[modifica]

  • È certo che l'archeologo non desidererebbe di meglio che tutte le antiche capitali fossero state sepolte dalle ceneri di un vulcano opportunamente situato nelle vicinanze. Non è senza un'invidia acuta che chi scava in altri luoghi visita Pompei e osserva lo stato di meravigliosa conservazione degli suoi edifici, e le case ancora in piedi sino al secondo piano, gli affreschi sulle pareti e tutto il mobilio e gli oggetti casalinghi ancora al loro posto come i proprietari li lasciarono al momento della fuga. In mancanza di un vulcano, la miglior cosa che può capitare ad una città, archeologicamente parlando, è di venir saccheggiata e completamente incendiata dai nemici.
  • Il presente di ogni paese ha in larga misura le radici nel passato e il modo migliore per capire il passato è apprezzare il presente. Sono più che sicuro che un archeologo che sia insensibile all'ambiente, allo spirito, cioè, della terra nella quale opera, non potrà mai arrivare ad un effettivo successo nel suo lavoro. La verità di questo risultava con evidenza immediata nelle cittadine e nei villaggi dell'Italia meridionale; passato e presente là erano strettamente congiunti.
  • L'archeologia è una scienza profondamente umana. Attraverso l'oggetto l'archeologo deve risalire all'uomo che l'ha creato e da questo alla società in cui viveva. Chiunque può scavare oggetti, ma solo attraverso l'osservazione e l'interpretazione si può disseppellire il passato.
  • L'archeologo opera generalmente con l'appoggio di un'istituzione che è ansiosa di assicurarsi nuovi esemplari per le vetrine del museo: ed è certamente un fine encomiabile dato che non v'è nulla di più efficace, per risvegliare l'interesse intorno ad una nuova scienza, del richiamo visivo: «vedere è credere» e i musei sono un mezzo potente di educazione.
  • La scienza misura il tempo a milioni di anni e prolunga lo spazio all'infinito; però questa più vasta visuale non diminuisce affatto il nostro interesse per le cose dell'oggi e del domani e sembra interferire assai poco nella nostra attività pratica; eppure questa nuova visuale esiste, elemento della nostra stessa coscienza; e quanto più ampia è l'esplorazione del reale tanto più profonda è la comprensione di noi stessi. L'archeologia, se pure in un campo più limitato, sta facendo la stessa cosa: essa si occupa di un periodo di tempo che non va oltre alcune migliaia di anni e il suo oggetto non è l'universo e neppure la razza umana, ma l'uomo moderno.

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