Assassin's Creed: Brotherhood

Da Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà.
(Reindirizzamento da Assassin's Creed Brotherhood)

Assassin's Creed: Brotherhood

Immagine Assassin's Creed Brotherhood logo.svg.
Titolo originale

Assassin's Creed: Brotherhood

Ideazione Patrice Désilets (direttore creativo), Jeffrey Yohalem (sceneggiatore)
Sviluppo Ubisoft
Pubblicazione Ubisoft
Anno 2010
Genere avventura dinamica, stealth
Tema storico
Piattaforma Microsoft Windows, Xbox 360, PlayStation 3, Mac OS X
Serie Assassin's Creed
Preceduto da Assassin's Creed II: Discovery
Seguito da Assassin's Creed: Revelations

Assassin's Creed: Brotherhood, videogioco d'avventura del 2010.

TaglineQuesta volta non sei solo.

Frasi[modifica]

Citazioni in ordine temporale.

  • [Dopo l'attacco alla villa] Lo so che ci sei, Ezio! Il Papa mi ha parlato di te e del tuo piccolo gruppo di Assassini. E di questa! [Estrae la Mela, rivolgendosi poi al Barone di Valois] Dammi l'arma che ci ha fatto il suo amico. Tutto questo sangue versato andrà in qualche modo deterso, dunque consideralo un invito da parte della mia famiglia alla tua! (Cesare Borgia)
  • Ehi, c'hai problemi, Altaïr? (Desmond) [alla statua di Altaïr]

Dialoghi[modifica]

Citazioni in ordine temporale.

  • [Ezio torna dalla cripta sotto il Vaticano e incontra Mario Auditore]
    Ezio: Non credereste mai a ciò che ho visto, zio.
    Mario: Resta vivo, così potrai raccontarmelo.
    Ezio: Prevedo resistenza.
    Mario: E io prevedo che il Borgia lamenterà la perdita di molte vite, stanotte.
  • [Ezio e Mario a cavallo diretti a Monteriggioni]
    Ezio: E poi Minerva ha parlato del Sole, e di un disastro avvenuto molto tempo fa e di un altro che sta per venire.
    Mario: In un futuro lontano, vero? Allora non abbiamo di che preoccuparci.
    Ezio: Si. Forse il nostro lavoro è finito.
    Mario: Non sarebbe poi così male.
  • [Ezio in riunione con Machiavelli, la famiglia e Caterina Sforza]
    Ezio: Machiavelli... E' fatta. Anche se in un modo, credo, del tutto inaspettato. Sono andato al Vaticano e ho affrontato Rodrigo. Ha usato il potere del Bastone pastorale contro di me, ma l'ho sconfitto. Grazie al Bastone e alla Mela sono riuscito ad accedere alla cripta. Lì un quadro della dea Minerva in grado di muoversi mi ha parlato. Ha predetto che una terribile catastrofe si abbatterà sull'umanità, ma che grazie ad alcuni templi nascosti c'è ancora una speranza. Poi si è rivolta a un fantasma, un certo Desmond, come se si trovasse lì, accanto a me. E dopo l'avvertimento è sparita.
    Caterina: Incredibile...
    Claudia: Al di là di ogni immaginazione.
    Machiavelli: La cripta non conteneva la terribile arma che paventavamo, ottima notizia.
    Claudia: Ma questa dea, questa Minerva, aveva sembianze umane?
    Ezio: Si, ma le sue parole dicevano il contrario. La sua stirpe morì molti anni fa. Vorrei potervi mostrare le magie di cui era capace.
    Mario: Chi è Desmond? E dove sono i templi di cui ha parlato Minerva?
    Ezio: Lo ignoro.
    Mario: Forse dovremmo cercarli.
    Machiavelli: Dimmi com'è finita con il Borgia, Rodrigo ti ha implorato, ha chiesto perdono? Ti ha promesso potere in cambio?
    Ezio: No, nulla di tutto ciò.
    Machiavelli: Interessante. Mi sorprende che abbia mantenuto un contegno.
    Ezio: L'ho lasciato vivere.
    Machiavelli: Lo Spagnolo è vivo? Potremo parlare di cripte, dei e antichi luoghi solo quando i nostri nemici saranno morti. Avresti dovuto ucciderlo! Ne patiremo le conseguenze.
    Ezio: Non sono quì per dibattere sul passato, insieme, dovremmo piuttosto parlare del futuro.
    Machiavelli: No, io devo partire immediatamente per Roma.
    Mario: Ezio, non so perché l'hai risparmiato, ma mi fido del tuo giudizio. Anche Machiavelli capirà.
  • Machiavelli: Affidarsi al popolo è come costruire sulla sabbia.
    Ezio: T'inganni. La fede nel genere umano è il cuore della nostra confraternita.
  • [Niccolò conduce Ezio al covo]
    Fabio: Bentrovato, Niccolò. Ah, ser Ezio, è un piacere. Fabio Orsini, al vostro servizio. Ho sentito molto parlare di voi da mio cugino, Bartolomeo d'Alviano.
    Ezio: Un abile guerriero.
    Machiavelli: Fabio ci ha messo a disposizione un magazzino sull'isola Tiberina.
    Fabio: So che in Toscana siete abituato a ben altre comodità.
    Ezio: Va benissimo.
    Fabio: Bene, io vado ad occuparmi dei preparativi per la Romagna. Oggi Cesare comanda i miei uomini, ma confido che presto saremo liberi.
    Machiavelli: Ora propongo di iniziare a preparare a pianificare l'assalto ai Borgia.
    Ezio: Ah, pensi di essere pronto per una mossa del genere?
    Machiavelli: Si.
    Ezio: Per esempio, sai dove le truppe dei Borgia abbiano condotto Caterina Sforza?
    Machiavelli: Cosa?
    Ezio: Ignori altresì che i Borgia hanno messo le mani sulla Mela dell'Eden.
    Machiavelli: Abbiamo perso la Mela?
    Ezio: Quindi non conosci la situazione del nemico. Abbiamo almeno qualcuno che possa lavorare per noi?
    Machiavelli: Pochi. I nostri mercenari sono bloccati dagli alleati francesi di Cesare, abbiamo delle ragazze in un bordello frequentato da cardinali e altri romani importanti, ma la proprietaria è indolente, preferisce frequentare le feste, piuttosto che appoggiare la nostra causa.
    Ezio: E che mi dici dei ladri della città? Esiste una gilda?
    Machiavelli: Si, ma si rifiutano di trattare con noi, ignoro il motivo. Cosa intendi fare?
    Ezio: Beh, farmi degli amici.
  • [Ezio giovane ha appena salvato Manfredo, il promesso sposo di Cristina]
    Manfredo: Grazie messere! Non sapete quanto... [Ezio afferra Manfredo e lo tiene sospeso sul ponte] Uho! Ehy, fermo! Che cosa fate?!
    Ezio giovane: Tu l'ami?!
    Manfredo: Come?
    Ezio giovane: Ti ho chiesto se l'ami!...Cristina! La donna che stai per sposare...
    Manfredo: Sì, sì! La amo! Ve lo giuro! Ammazzatemi e... e morirò pensando a lei!
    Ezio giovane: Non giocherai mai più d'azzardo...
    Manfredo: Mai più messere.
    Ezio giovane: Sarai un buon marito per lei, o ti darò la caccia... e ti ucciderò con le mie mani.
  • [Ezio recluta il primo adepto]
    Abitante: Un Assassino!
    Ezio: La liberazione di Roma è iniziata! Se volete fuggire fatelo subito, ma se invece volete combattere, opponetevi ai Borgia insieme a me.
    Abitante: Sono stanco di nascondermi, voglio unirmi a voi.
    Ezio: Allora raggiungete Niccolò Machiavelli all'isola Tiberina e diverrete uno dei nostri. La maschera delle loro menzogne ha finito di nascondere la verità.
  • [Ezio sente una voce che lo chiama]
    Ezio: Chi è là?
    Leonardo: Ezio!
    Ezio: Leonardo!
    Leonardo: Sapevo che c'eri tu dietro l'attacco al castello, lieto di vederti, amico.
    Ezio: Vieni quì. [Ezio e Leonardo si abbracciano]
    Leonardo: Perdonami, i Borgia hanno richiesto i miei servigi, avrebbero potuto uccidermi se mi fossi rifiutato.
    Ezio: Che cosa vogliono?
    Leonardo: Macchine da guerra, ho inventato le armi per tutte le guardie dei Borgia e anche altre mostruosità, sono molto ben progettate. [Leonardo porge ad ezio una lista] Tieni, i nomi dei Templari che seguono la loro costruzione. Cesare vuole rifornire il suo esercito delle mie creazioni, devi distruggerle.
    Ezio: Grazie, mi prenderò cura dei progetti e delle macchine.
    Leonardo: Temo di portare notizie anche peggiori. Hanno... la Mela.
    Ezio: Si, lo so. Avevo dato io la Mela a Mario.
    Leonardo: Mi dispiace, Ezio. Cesare me l'ha data per studiarla e farla funzionare, poi Rodrigo l'ha presa e, ora, non so dove sia.
    Ezio: Prima o poi la recupererò. Leonardo, ho perso tutte le invenzioni del Codice che m'avevi creato.
    Leonardo: Mh. Non sarà difficile ricostruirle, non dimentico mai un progetto. Però dovrai rimborsarmi le materie prime.
    Ezio: Davvero? Non ti pagano abbastanza al Vaticano?
    Leonardo: Poco, davvero poco. Se vogliamo farcela, non devono mai vederci insieme. [Leonardo disegna qualcosa su una panchina]
    Ezio: Un indice puntato?
    Leonardo: Indica dove devi sederti, quindi siedi.
    Ezio: Certo, maestro.
  • [Dopo aver ucciso Giovanni Borgia, nel corridoio delle memorie]
    Giovanni: Tutto ciò che ho toccato, visto e gustato, e non mi pento di nulla di ciò che ho fatto.
    Ezio: Un uomo di potere dovrebbe stare alla larga dai piaceri vani.
    Giovanni: Ma ho dato alla gente ciò che desiderava.
    Ezio: E ora ne pagherete il prezzo. Il piacere immeritato si consuma da sè. Requiescat in pace.
  • [Ezio nella caserma di Bartolomeo, pianificando l'attacco ai francesi]
    Bartolomeo: Allora, hai un piano?
    Ezio: Una volta dentro, i tuoi uomini possono sconfiggere le pattuglie nel campo.
    Bartolomeo: Si, ma...
    Ezio: Soprattutto se le pattuglie vengono colte di sorpresa.
    Bartolomeo: Ma certo.
    Ezio: Allora dobbiamo trovare alcune armature francesi, all'alba entreremo camminando.
    Bartolomeo: Ahah! Ezio Auditore, sei davvero un grand'uomo! Ahah! Magnifico!
    Ezio: Vado a cercare le armature.
    Bartolomeo: Le prenderanno i miei dai cadaveri, poi partiremo da Nord, per non destare sospetti. Ah, Ezio, ricordati di ucciderli senza combattere, le armature devono essere pulite.
  • [Dopo aver ucciso il barone di Valois, nel corridoio delle memorie]
    Barone: Volevo solamente essere rispettato.
    Ezio: Il rispetto si conquista, non si eredita, né si compra.
    Barone: Forse avete ragione, mi serve altro tempo.
    Ezio: Che tu sia pari nella morte. Requiescat in pace.
  • [Con Micheletto nel corridoio delle memorie]
    Micheletto: Ah! Non salverai Pietro, il vino che ha bevuto era avvelenato. Come promesso a Cesare, ho fatto le cose per bene. Non sono ancora morto...
    Ezio: Non sono quì per ucciderti, chi è causa dell'ascesa al potere di qualcun altro, è causa anche della propria distruzione.
  • [Ezio ferma la Volpe, prima che uccida Machiavelli]
    Ezio: Ho scoperto chi è il traditore.
    Volpe: Cosa?
    Ezio: Uno dei nostri uomini, era alla villa durante l'attacco, aveva con sé questa lettera. [Ezio porge la lettera alla Volpe]
    Volpe: Mio dio.
    Machiavelli: Buone nuove?
    Ezio: Più di quanto tu non creda.
    Volpe: Ti sono di nuovo debitore, Ezio.
    Ezio: Quale debito può esserci tra amici che si fidano l'uno dell'altro?
    Volpe: Giusto. Grazie d'avermi portato il messaggio in tempo. Vieni, Niccolò, è tanto che noi due non parliamo.
    Machiavelli: So che alla rappresentazione al Colosseo c'è stato un fuori programma.
    Volpe: Davvero?
    Machiavelli: Pare che Gesù Cristo sia resuscitato con tre giorni di anticipo.
  • [La Confraternita si riunisce nel covo]
    Machiavelli: La saggezza del nostro credo sta in queste parole: Agiamo nel buio per servire la luce, siamo Assassini.
    Ezio: Claudia, noi dedichiamo la vita a proteggere la libertà degli uomini, Mario, nostro padre e nostro fratello, un tempo sedevano attorno a questo fuoco, contrastando le tenebre. Ora, offro a te lo stesso onore. Unisciti a noi. [Machiavelli marchia Claudia]
    Machiavelli: Io e te non la vediamo allo stesso modo, su molte questioni.
    Ezio: Niccolò!
    Machiavelli: Ma sei proprio ciò di cui l'ordine aveva bisogno. Hai guidato l'attacco contro i Templari e ricostruito la Confraternita. Ora dobbiamo dare a Ezio ciò che gli spetta: la guida dell'ordine degli Assassini. Ezio Auditore da Firenze, a partire da ora sei il mentore, custode dell'ordine e dei nostri segreti.
    Ezio: Laddove altri seguono ciecamente la verità, tu ricorda: Nulla è reale. Laddove altri sono limitati dalla morale e dalle leggi, ricorda: Tutto è lecito.
  • [Dopo l'iniziazione di Claudia]
    Ezio: Perché questo cambio d'idea?
    Machiavelli: Ti ho sempre aiutato, invece. Sono stato io a portarti a Roma, io ho causato l'esplosione che ti ha fatto fuggire dal castello, e chi credi che abbia inviato i mercenari a proteggerti al Colosseo? Solo non lo sapevi.
    Ladro: Maestro Machiavelli! Cesare è tornato a Roma da solo, si dirige verso Castel Sant'Angelo!
    Machiavelli: Grazie.
    Ezio: Allora?
    Machiavelli: La decisione è tua, non mia.
    Ezio: Niccolò, non smettere mai di dirmi come la pensi, potrei mai ignorare l'opinione del mio consigliere più fidato?
    Machiavelli: Uccidili, mentore. Finisci la tua opera.
    Ezio: Ottimo consiglio.
    Machiavelli: Un giorno scriverò un libro su di te.
    Ezio: In quel caso, fallo breve.
  • [Cesare incontra Rodrigo a Castel Sant'Angelo]
    Cesare: Che sta accadendo?
    Rodrigo: Non capisco cosa intendi.
    Cesare: I miei fondi, le mie truppe... spariti!
    Rodrigo: Le difficoltà finanziarie possono colpire anche chi ha un esercito.
    Cesare: Intendete darmi del denaro?
    Rodrigo: No, affatto.
    Cesare: Allora userò il Frutto dell'Eden per avere ciò che voglio. Posso fare a meno del vostro aiuto, non mi serve. [Cesare prende una mela da un vassoio e la addenta]
    Rodrigo: Questo mi è abbondantemente chiaro. Sei al corrente del fatto che il barone di Valois è morto?
    Cesare: No! L'avete...
    Rodrigo: E perché mai avrei dovuto ucciderlo? Tramava contro di me insieme al mio brillante capitano generale traditore?
    Cesare: Non sono costretto a sopportare tutto ciò!
    Rodrigo: L'hanno ucciso gli Assassini.
    Cesare: E perché non li avete fermati?
    Rodrigo: E come potevo? Hai deciso tu di attaccare Monteriggioni, non io! Sarebbe ora che ti assumessi la responsabilità delle tue azioni.
    Cesare: Dei miei successi! Nonostante la costante interferenza di falliti come voi!
    Rodrigo: Non andrai da nessuna parte. Ho io il Frutto dell'Eden.
    Cesare: Fatevi da parte, vecchio.
    Rodrigo: Ti ho dato tutto. Eppure non ti basta mai. [Lucrezia arriva correndo]
    Lucrezia: Cesare! Ha intenzione di avvelenarti!
    Rodrigo: Non volevi sentire ragioni...
    Cesare: Padre... non capite? Io ho il pieno controllo di tutto! Se voglio vivere, vivo! Se voglio prendere, prendo! Se voglio che voi moriate, voi morite!!! [Cesare getta a terra Rodrigo e gli preme la mela avvelenata contro la bocca] Dov'è il Frutto dell'Eden?
    Lucrezia: Smettila! So io dov'è. [Cesare afferra Lucrezia per la gola]
    Cesare: E perché non mi hai detto che l'aveva presa?
    Lucrezia: Cesare... sono io, la tua regina...
    Cesare: Tu sei mia sorella, niente di più. Dov'è?
    Lucrezia: Non m'hai mai amata...
    Cesare: Dov'è la Mela? Dimmelo! Dimmelo!!!
  • [La Confraternita sconfigge le truppe di Cesare]
    Ezio: Getta a terra le armi, Cesare Borgia.
    Cesare: Sento già le truppe di Micheletto in arrivo, riconquisteremo la mia città, una volta per tutte!
    Ezio: Questa non è più la tua città. [Fabio Orsini arriva con le sue truppe]
    Fabio: Per ordine di sua santità, Giulio II, io vi arresto, Cesare Borgia, per i reati di omicidio, di tradimento e di incesto.
    Cesare: No, no, no, no! Non finirà così, le catene non mi tratterranno! Non morirò per mano d'uomo!
  • [Ezio e Leonardo nel covo sull'isola Tiberina]
    Ezio: E' stato il modo in cui l'ha detto: "le catene non mi tratterranno".
    Leonardo: Se ti preoccupa, c'è il modo di scoprirlo. [Leonardo porge la Mela ad Ezio]
    Ezio: No, è troppo potente. Bisogna nasconderla fuori dal dominio degli uomini.
    Leonardo: Che peccato, nascondere un capolavoro dove nessuno lo potrà vedere.
    Ezio: Eppure... e se stesse parlando sul seio? Non posso rischiare! [Ezio interroga la Mela] Cesare aveva ragione, devo andarmene!
    Leonardo: E i tuoi amici?
    Ezio: Ho creato la Confraternita perché durasse, con o senza di me.
    Leonardo: Che cosa intendi fare?
    Ezio: Piantare un seme. Tieni, un regalo. [Ezio indica un forziere]
    Leonardo: Se questo è un addio, allora tieni il denaro. Non lo voglio.
    Ezio: Noi ci rincontreremo, hai la mia parola. Buona fortuna, amico mio. E tieni il denaro, col tuo magro salario... ne avrai bisogno.
    Leonardo: Già il mio mecenate è stato arrestato.
  • [Dopo aver atterrato Cesare Borgia, sulle mura di Viana]
    Cesare: Il trono era mio.
    Ezio: Desiderare qualcosa non equivale ad averne diritto.
    Cesare: Che ne sai tu?
    Ezio: So che un vero capo serve coloro che governa.
    Cesare: Io guiderò l'umanità intera verso un nuovo mondo.
    Ezio: Che nessuno ricordi il tuo nome. Requiescat in pace.
    Cesare: Non puoi uccidermi! Nessun uomo può uccidermi!
    Ezio: Allora ti lascerò nelle mani del fato. [Ezio getta Cesare giù dalle mura]
  • [Desmond, Lucy, Shaun e Rebecca accedono alla cripta sotto il Colosseo]
    Shaun: Allora, dove sono i templi?
    Desmond: Vuoi che chieda qualcosa?
    Lucy: O che pensi a qualcosa. [La Mela si attiva]
    Lucy: Sicuro di aver chiesto la cosa giusta?
    Shaun: Lo conosco, conosco quel simbolo! Quello è un Berretto Frigio, sta per libertà. E quello è l'Occhio Massonico. Questi due simboli si trovano insieme in un solo... [Tutti restano come paralizzati]
    Desmond: Che succede? Non riesco a muovermi!
    Giunone [voce fuori campo]: Il tuo DNA si è unito alla Mela, tu l'hai attivata.
    Desmond: Liberatemi!
    Giunone: Il settantaduesimo giorno prima del momento del risveglio, tu, nato dai nostri lombi e dai lombi dei nostri nemici, la fine e l'inizio, colui che aborriamo e a cui rendiamo onore. Il viaggio finale ha inizio. Ci sarà chi ti accompagnerà oltre il cancello. Ella non ci è visibile. La croce oscura l'orizzonte. [Desmond estrae la lama celata contro la sua volontà]
    Desmond: Che stai facendo?
    Giunone: La via dev'essere aperta. Non puoi sfuggire al tuo compito. La bilancia tornerà in equilibrio. [Desmond inizia a muoversi verso Lucy]
    Desmond: Ferma, ti prego!
    Giunone: Tu sai molto poco, dobbiamo guidarti noi. Cessa ogni resistenza!
    Desmond: No! [Desmond pugnala Lucy]
    Giunone: È fatta, la via è aperta. Soltanto lei va trovata, adesso. Risveglia il sesto. Vai. Da solo! [Desmond e Lucy cadono a terra privi di sensi]

Explicit[modifica]

[Durante i titoli di coda]
Shaun: Cazzo, è in stato di shock!
William: Non abbiamo scelta, rimettilo nella macchina.
Shaun: Ma l'Animus gli ha fatto questo!
William: Sono io l'esperto o no? Fallo.
Desmond: No...

Citazioni su Assassin's Creed: Brotherhood[modifica]

  • Questa volta non sei solo. (tagline[1])

Note[modifica]

  1. Dal retro della confezione del gioco per PlayStation 3.

Altri progetti[modifica]