Augusto Cavadi
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Augusto Cavadi (1950 – vivente), docente e saggista italiano.
Citazioni di Augusto Cavadi
[modifica]- Gli animali hanno diritti? Zapatero, in Spagna, ne ha proposto il riconoscimento ai primati superiori. E vari esponenti della chiesa cattolica [...] hanno reagito con aspre critiche. La loro preoccupazione è chiara: evitare di avvilire la dignità umana riducendola a livello bestiale. Ma [...] ci si potrebbe chiedere quanto fondata sia tale preoccupazione. Sottolineare le acquisizioni scientifiche più certe – per esempio che con gli scimpanzé condividiamo il 98% del Dna – significa abbassare l'uomo o non piuttosto elevare al suo rango altri animali? È, un po', come l'equivoco sui Pacs: la loro attuazione significherebbe svilire il matrimonio o non piuttosto avvicinare al modello coniugale una variegata casistica di relazioni affettive condannate, per ora, alla casualità ed alla precarietà? Per la verità, anche questo modo di impostare la questione e di formularla sarebbe opinabile. Si dà per scontata una visione gerarchica dell'universo in cui qualcuno starebbe «sopra» e qualche altro «sotto»: il che è indubitabile da certi punti di vista, per nulla evidente da altri. Comunque – come ha sostenuto [...] Roberto Marchesini – anche se l'uomo dovesse considerarsi non solo diverso ma addirittura superiore agli altri viventi, neppure in questo caso avrebbe il diritto di disprezzare e di schiavizzare le altre specie. Questa sarebbe una forma di razzismo planetario: come si usa dire, di «specismo».[1]
- Le diverse forme di sapere non possono avere una finalità extra-teoretica. Solo per il fatto di aprire gli occhi sulla verità "oggettiva" (quale che sia l'oggettività che ognuno di noi è disposto a riconoscervi) possono spingere alla passione e all'azione che intende modificare le situazioni ritenute inaccettabili.[2]
- [A proposito dei diritti animali] nella stessa chiesa cattolica si registrano [...] posizioni molto articolate: sul piano scientifico, filosofico e teologico. Dal punto di vista scientifico ormai è difficile contare gli interventi di studiosi cattolici a favore della tesi (fatta propria in un Documento dallo stesso papa Giovanni Paolo II) che il darwinismo costituisce, allo stato attuale, la teoria di gran lunga più plausibile per spiegare che cosa è successo sulla terra dall'origine della vita ai nostri giorni. Dal punto di vista filosofico, intere scuole di pensiero fanno notare che l'animale è chiamato tale perché costituito da una materia organizzata e vivificata da un'anima: dunque ci può essere discussione su che tipo di anima si tratti, non se ce ne sia una. Dal punto di vista teologico, infine, è ormai dottrina condivisa che la Bibbia non è un libro adatto a dirimere questioni scientifiche o filosofiche: essa esprime, per chi crede, il significato che mondo e uomo posseggono davanti allo sguardo di Dio. Da questa angolazione mistica, se il sole ci è fratello e la luna sorella, come ci sarebbero estranei il bue o l'asinello? Anzi, poiché gli animali sono fratelli più deboli, secondo Animal Theology di Andrew Linzey essi meritano più che il nostro rispetto: proprio come i bambini, un tempo trattati come cose, a loro è dovuta una cura del tutto particolare.[1]
Note
[modifica]- ↑ a b Da I convegni dell'Ateneo sui diritti degli animali, repubblica.it, 31 maggio 2006.
- ↑ Da Il Dio dei leghisti, San Paolo, Cinisello Balsamo, 2012, pp. 9-10. ISBN 978-88-215-7342-2
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