Battaglia di Custoza (1866)

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Ulani austro-ungarici attaccano i bersaglieri italiani nella battaglia di Custoza del 1866

Citazioni sulla battaglia di Custoza del 24 giugno 1866, nella terza guerra d'indipendenza italiana.

  • Custoza fu assai più d'una battaglia sfortunata. Essa parve smentire i sentimenti che avevano accompagnato l'attesa dell'unità e che avevano conferito al moto unitario la sua legittimità morale. Il Risorgimento nazionale non aveva ridato agli italiani le loro grandi virtù naturali, non aveva risvegliato il loro valore e il loro coraggio. L'Italia unita del 1866[1] aveva combattuto peggio di quella divisa del 1859[2]. (Sergio Romano)
  • La battaglia di Custoza fu definita un insuccesso, e tale era di fatto la sera del 24 giugno. Divenne la più completa delle sconfitte, dopo che noi, rinunziando ad ogni concetto contr'offensivo, ci ritirammo da prima dietro l'Oglio e poi dietro il Po! (Alberto Pollio)
  • La battaglia di Custoza perduta non produsse nella nostra situazione all'estero alcun danno effettivo. La fortunata posizione che ci dava allora la nostra alleanza con Berlino, e la politica della Francia che voleva ad ogni costo troncata la guerra, obbligando l'Austria a cedere il Veneto, diedero a noi quasi l'intero frutto materiale di una vittoria; ma quella battaglia perduta fu di gravissimo danno alla politica interna, perché tolse al Governo ogni simpatia popolare. (Giuseppe Gadda)
  • Perduta la battaglia di Custoza il disinganno fu così amaro e crudele, che quasi nessuno seppe stare in cervello. Arrecarlo a sola ingiuria di fortuna non pareva che bastasse, convenire che la colpa era di molti, di tutti forse, come il Villari osò dire, sapeva di umiliazione quasi peggiore della sconfitta. Ci buttammo dunque volentieri al rimedio della gente fiacca; cavarsi la croce di dosso e caricarne le spalle ad uno, che la porti per tutti, e quest'uno fu Alfonso La Marmora[3]. (Ernesto Masi)
  • Quella giornata, che prese il nome fatale di Custoza, fu una battaglia da noi perduta e che io né saprei né vorrei descrivere. Ventiquattro ore bastarono a piombare il paese in un lutto profondo. Quante speranze svanite! Come il giusto orgoglio nazionale rimase in quel campo profondamente ferito! (Giuseppe Gadda)

Note[modifica]

  1. Terza guerra d'indipendenza.
  2. Seconda guerra d'indipendenza.
  3. A Custoza, nella terza guerra d'indipendenza, La Marmora comandava l'esercito italiano.

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