Carlos Marighella
Carlos Marighella (1911 – 1969), guerrigliero, rivoluzionario, scrittore e politico brasiliano.
Citazioni di Carlos Marighella
[modifica]- La rivoluzione brasiliana non è più questione di un uomo. L'idea e le linee generali del processo rivoluzionario sono oggi in centinaia, in migliaia di teste. Nello intraprendere questo cammino, sono ben cosciente che posso morire. Ma oggi esistono molti rivoluzionari, soprattutto fra i giovani, in grado di dirigere la rivoluzione brasiliana. Il mio compito era dare l'impulso iniziale. Così come la morte del "Che" non ha voluto dire la morte della rivoluzione in America Latina, se io scomparirò non scomparirà la rivoluzione brasiliana. Il nostro popolo e gli altri popoli latino americani continueranno a seguiro lo stesso cammino, fino ad eliminare la dittatura e ad imporre governi del popolo stesso. (da un'intervista di Front, novembre 1969)[1]
Piccolo manuale della guerriglia urbana
[modifica]Incipit
[modifica]Vorrei fare un dedica in due parti di questo lavoro.
La prima alla memoria di Edson Souto, Marco Antonio Bras de Carvalho, Melson Jose de Almeida ("Escoteiro") e a tutti gli eroici combattenti e guerriglieri caduti nelle mani degli assassini della polizia militare, dell’esercito, della marina militare, della forza aerea e del DOPS, odiati strumenti della dittatura repressiva militare.
Secondo, ai valorosi compagni - uomini e donne - imprigionati nelle carceri medievali del governo Brasiliano e soggetti a torture che hanno superato gli orrendi crimini perpetrati dai nazisti. Come per quei compagni la cui memoria onoriamo, così come per quelli fatti prigionieri in combattimento, ciò che dobbiamo fare è combattere.
Ogni compagno che si oppone e che vuole opporsi alla dittatura militare può fare qualcosa, per quanto piccola essa possa apparire. Esorto tutti quelli che leggono questo piccolo "mini manuale", e che sono decisi a non rimanere inattivi, a seguire le sue istruzioni e unirsi alla lotta ora. Chiedo questo perché, indipendentemente dalle varie posizioni teoriche e circostanze, il compito di ogni rivoluzionario è fare la rivoluzione.
Citazioni
[modifica]- Il guerrigliero urbano non ha paura a smantellare e distruggere l'attuale economia brasiliana, il sistema politico e sociale, perché è animato dal desiderio di aiutare i guerriglieri rurali e contribuire alla creazione di una struttura politica e sociale rivoluzionaria completamente nuova, con il popolo armato al potere. (p. 3)
- Gli ufficiali di carriera ed i poliziotti governativi hanno armi moderne e trasporti e possono andare dove vogliono liberamente, usando la potenza della loro forza. Il guerrigliero urbano non ha queste risorse a sua disposizione e conduce un'esistenza clandestina. (p. 3)
- Le armi del guerrigliero sono inferiori a quelle del nemico, ma dal punto di vista morale, egli ha una superiorità innegabile. Questa superiorità morale è ciò che sostiene la guerriglia. (p. 3)
- Il guerrigliero deve possedere iniziativa, mobilità e flessibilità, così come versatilità e controllo di qualsiasi situazione. Specialmente lo spirito di iniziativa è una qualità indispensabile. (p. 4)
- Il guerrigliero deve saper come vivere tra la gente e deve stare attento a non sembrare strano o diverso dalla comune vita di città. Non dovrebbe usare vestiti che sono diversi da quelli degli altri. Vestiti elaborati o di alta moda per uomini o donne possono essere spesso un ostacolo se la missione porta il guerrigliero vicino alla classe lavoratrice o settori in cui tali vestiti non sono comuni. (p. 4)
- La lotta armata punta verso due obiettivi essenziali:
1. l'eliminazione fisica dei capi e dei collaboratori delle forze armate e della polizia;
2. l'esproprio di risorse del governo e delle ricchezze appartenenti a ricchi uomini d'affari, grandi proprietari terrieri e imperialisti, con tanti piccoli espropri usati per il sostegno dei singoli guerriglieri e alcuni grandi per il mantenimento della stessa organizzazione rivoluzionaria. (p. 5) - Gli uomini del governo, specialmente gli agenti della dittatura e dell'imperialismo straniero, devono pagare con la loro vita per i crimini che hanno commesso contro il popolo brasiliano. (p. 5)
- Il guerrigliero urbano può avere una costituzione fisica robusta solo se si allena sistematicamente. Non può essere un buon combattente se non ha imparato l'arte di combattere. Per questa ragione, egli deve imparare e praticare le varie forme di combattimento senza armi, di attacco e di difesa personale. Altre utili forme di preparazione fisica sono l'escursionismo, il campeggio, la pratica di sopravvivenza nei boschi, l'arrampicata in montagna, la voga, il nuoto, il nuoto subacqueo e l'addestramento come sommozzatore, la pesca, l'arpionaggio e la caccia di uccelli o di selvaggina piccola e grande. È molto importante imparare a guidare una macchina, a pilotare un aereo, maneggiare un battello a motore e a vela, capire di meccanica, radio, telefonia, elettricità e avere alcune conoscenze di tecniche elettroniche. È anche importante avere conoscenze di topografia, essere capaci di determinare la propria posizione con strumenti o altre risorse disponibili, calcolare distanze, fare mappe e disegni e lavorare con un goniometro, un compasso, ecc. (p. 6)
- Uomini con un addestramento insufficiente trasformano le armi automatiche in uno spreco di munizioni. (p. 7)
- L'esperienza nella metallurgia e nell'uso del tornio meccanico sono conoscenze basilari che il guerrigliero dovrebbe includere per la pianificazione e la produzione di armi fatte in casa. (p. 7)
- Per evitare la morte, il guerrigliero deve sparare per primo e non sbagliare. Non può sprecare munizioni perché non ne ha molte e deve conservarle. E neppure può sostituire velocemente le sue munizioni dal momento che è parte di una piccolo gruppo in cui ogni membro deve essere capace di essere autosufficiente. Il guerrigliero urbano non può perdere tempo e deve saper sparare velocemente. (p. 8)
- Per compensare la sua debolezza e la sua scarsità di armi rispetto al nemico la guerriglia urbana usa la sorpresa. Il nemico non ha modo per combattere la sorpresa, viene confuso e distrutto. (p. 11)
- Il miglior alleato del guerrigliero urbano è il territorio e per questo deve conoscerlo come il palmo della sua mano. (p. 12)
- La nostra esperienza ci dice che il guerrigliero ideale è colui che opera nella sua città e conosce alla perfezione le sue strade, i suoi quartieri, i suoi problemi di traffico e tutte le sue peculiarità. Il guerrigliero che viene da fuori in una città le cui strade non gli sono familiari, è un punto debole e se è assegnato a qualche operazione la può danneggiare. (p. 12)
- La guerriglia urbana deve lanciare le sue operazioni lontano dai centri logistici della polizia. Un vantaggio primario di questo metodo operativo è che ci allontana ragionevolmente dalla possibilità di essere catturati, ciò che facilita la nostra manovra evasiva. (p. 13)
- Il guerrigliero urbano non ha altra missione che attaccare e ritirarsi rapidamente. Ci esporremmo alle più cocenti sconfitte se ci caricassimo con armi pesanti e con il peso tremendo delle munizioni necessarie, dimenticando allo stesso tempo il dono prezioso della mobilità. (p. 14)
- Il guerrigliero urbano, vivendo tra la popolazione e movendosi al suo interno, deve essere attento a tutti i tipi di conversazioni e di relazioni umane, imparando a nascondere i suoi interessi con grande abilità. (p. 15)
- Per il guerrigliero non è sufficiente avere dalla sua la sorpresa, la velocità, la conoscenza del territorio e le informazioni. Deve anche dimostrare il suo controllo e capacità decisionale in qualsiasi situazione, senza di che tutti gli altri vantaggi si mostreranno inutili. (p. 15)
- L'ideale per tutti gli assalti è condurli di notte, quando le condizioni per un attacco di sorpresa sono più favorevoli e l'oscurità facilita la fuga e nasconde l'identità dei partecipanti. (p. 18)
- Il principale obiettivo dell'agguato è quello di impadronirsi delle armi del nemico e punirlo con la morte. Gli agguati realizzati fermando treni passeggeri hanno scopo propagandistico e nel caso si tratti di treni militari l'obiettivo è annientare il nemico e prendere le sue armi. (p. 20)
- Per il guerrigliero la prigionia è un approfondimento della sua esperienza e la sua lotta continua anche nella cella dove è detenuto. Il guerrigliero imprigionato vede le carceri del nemico come un terreno da comprendere e dominare e dal quale può essere liberato con una operazione di guerriglia. Non c'è prigione, fosse anche su un'isola, in un penitenziario cittadino o in una fattoria che non sia espugnabile con astuzia, intelligenza e potenza di fuoco dai ribelli. Il guerrigliero libero considera le carceri del nemico come il luogo in cui sarà inevitabile compiere un'azione di guerriglia organizzata per liberare i suoi compagni dalla prigione. (p. 23)
- Coloro che vanno di loro iniziativa alla polizia per fare denunce e accuse, coloro che forniscono informazioni e indicano persone, devono essere eliminati quando catturati dalla guerriglia. (p. 23)
- Il rapimento di personalità quali artisti famosi, figure dello sport o che sono di grande rilievo in altri campi, ma che non hanno evidenziato interessi politici, può essere un'utile forma di propaganda per la guerriglia per far sì, se avviene nelle circostanze giuste e se viene opportunamente gestita, che il pubblico capisca e simpatizzi con la guerriglia. (p. 24)
- Il terrorismo è un'arma che il rivoluzionario non deve mai tralasciare. (p. 25)
- Nella guerra psicologica il governo è sempre in svantaggio, perché impone la censura ai media o li chiude. A questo punto, preso dalla disperazione, si contorce in grandi contraddizioni e perde tempo ed energie in uno sforzo tremendo per controllare i mezzi di comunicazione, per quanto sia possibile ed in ogni momento. (p. 26)
- L'eliminazione delle tracce è obbligatoria e richiede la massima cura, come rimuovere le impronte digitali che potrebbero dare informazioni al nemico. La mancanza di cura nella rimozione degli indizi è un fattore che accresce il nervosismo tra i nostri ranghi e che il nemico può sfruttare. (p. 28)
- In nessuna circostanza il ferito deve essere abbandonato sul luogo dello scontro o lasciato nelle mani del nemico. (p. 28)
- I lavoratori hanno un'infinita conoscenza della sfera industriale e sono i migliori soggetti per il lavoro rivoluzionario nelle città. Il lavoratore guerrigliero urbano partecipa alla lotta con la costruzione di armi, sabotando e preparando i sabotatori ed i dinamitardi, partecipando personalmente alle azioni impugnando le armi o organizzando scioperi e paralisi parziali con la violenza di massa, tipicamente nelle fabbriche e in altri luoghi di lavoro. (p. 33)
- Gli studenti si distinguono per essere "nudi e crudi" politicamente e per tanto rompono gli schemi. Quando sono integrati nella guerra di guerriglia urbana, come sta avvenendo ora su larga scala, dimostrano un talento speciale per la violenza rivoluzionaria e subito acquisiscono un alto livello di prontezza politico-tecnico-militare. Gli studenti hanno abbastanza tempo libero perché sono sistematicamente sospesi ed espulsi dalla scuola del regime e così impiegano vantaggiosamente il loro tempo a favore della rivoluzione. (p. 33)
- Gli intellettuali costituiscono l'avanguardia della guerriglia nella resistenza agli atti arbitrari, le ingiustizie sociali e la terribile disumanità della dittatura. Essi allargano la chiamata alla rivoluzione e hanno una grande influenza sulla popolazione. (p. 33)
Explicit
[modifica]Rispetto alla donna brasiliana, nella sua partecipazione alla guerra rivoluzionaria, in particolare alla guerra di guerriglia urbana, si è distinta per il suo spirito di lotta e la sua tenacia senza limiti; non è per caso che tante donne sono state accusate di partecipazione ad azioni di guerriglia contro le banche, centri militari, ecc. mentre tante stanno in prigione e tante altre sono ricercate dalla polizia. La guerra di guerriglia urbana prepara e colloca allo stesso livello di responsabilità ed efficienza uomini e donne che condividono gli stessi pericoli nel lottare, nel cercare approvvigionamenti, nel servire come messaggeri, corrieri, autisti, naviganti, piloti di aerei, ottenendo informazioni segrete e aiutando con la propaganda o il lavoro di formazione ideologica.
Attribuite
[modifica]Citazioni su Carlos Marighella
[modifica]- Nell'ultimo disco c'è un pezzo che per me è molto importante, ma forse non è del tutto adatto a un concerto italiano. È il pezzo che si intitola Um comunista, dedicato alla storia di Carlos Marighella, un combattente ucciso dalla dittaura militare. Quando la canto in Brasile ci sono reazioni molto forti, la gente canta il ritornello, appalude, urla il nome di Marighella, è un pezzo che piace e il pubblico rispetta la storia che racconto, anche i giovani, trovano commovente raccontare di un comunista che guardava verso un sogno. Io non sono mai stato violento, ma quella storia mi piaceva, nel pezzo ci sono tutte le contraddizioni del caso, non l'ho mai incontrato e non sono mai stato vicino a quelle storie. (Caetano Veloso)
- Un uomo d'azione, più che un intellettuale, fisicamente fortissimo (tre anni fa sopravvisse a tre colpi di rivoltella sparatigli in pieno torace, all'uscita da un cinema, dalla polizia). (Sandro Viola)
Note
[modifica]- ↑ a b Citato in Ritratto di un combattente per la liberta del Brasile, L'unità, 8 novembre 1969.
Bibliografia
[modifica]- Carlos Marighella, Piccolo manuale della guerriglia urbana, 1969, ristampa di Autoproduzioni, 2004
Altri progetti
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