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Cesare Mori

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Cesare Mori

Primo Cesare Mori, detto Prefetto di Ferro (1871 – 1942), prefetto e politico italiano.

Citazioni di Cesare Mori

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  • Costoro non hanno ancora capito che briganti e mafia sono due cose diverse. Noi abbiamo colpito i primi che, indubbiamente, rappresentano l'aspetto più vistoso della malvivenza siciliana, ma non il più pericoloso. Il vero colpo mortale alla mafia lo daremo quando ci sarà consentito di rastrellare non soltanto fra i fichi d'india, ma negli ambulacri delle prefetture, delle questure, dei grandi palazzi padronali e, perché no, di qualche ministero.[1]
  • Gioventù nazionale un corno! Quelli [i fascisti] sono dei sovversivi come gli altri. [i comunisti][1]
  • Il mio nome è Mori e non esiterò a uccidere! Il crimine deve sparire come sparisce questa polvere spazzata via dal vento![2]
  • La redenzione è sempre possibile a coloro che intendono lealmente ottenerla, non certo a coloro che per redenzione intendono amnistia per i passati delitti onde godersi in pace ciò che hanno estorto, predato o truffato nel passato.[1]
  • Quel coglione [Benito Mussolini] non ha capito che ha perduto la guerra prima di cominciarla.[3]
  • Se la mafia fa paura, lo Stato deve farne di più.[4]

I pensieri del prefetto

Dai manoscritti conservati presso l'Archivio di Stato di Pavia; citato in Arrigo Petacco, Il prefetto di ferro.

  • Chi sollecita il vostro perdono mira soprattutto a disarmare il vostro spirito ed a sopire la vostra diffidenza per colpire ancora meglio.
  • Ci vuole indubbiamente assai più coraggio ad affrontare la vita che ad affrontare la morte.
  • Il suicidio non è che una scorciatoia.
  • L'ingratitudine è un modo come un altro di pagare i debiti. Ed è il preferito perché costa meno.
  • La burocrazia è la scienza dell'intercapedine.
  • La disonestà è il più breve cammino tra due punti.
  • La inazione è uno dei mezzi d'azione più pericolosi.
  • La mafia è una vecchia puttana che ama strofinarsi cerimoniosamente alle Autorità per adularle, circuirle e... incastrarle.
  • La mafia non carezzata dall'Autorità, anzi bersagliata da essa, è simile a una pianta priva di luce: intristisce e muore.
  • Nessuno ha ancora capito se la morte sia un punto o una virgola.
  • Non si deve temere la guerra, la si deve odiare.
  • Solamente Iddio ha diritto di dimenticare. Gli uomini hanno il dovere di ricordare.
  • Spesso l'amicizia non è che una forma di complicità.

Note

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  1. a b c Citato in Arrigo Petacco, Il prefetto di ferro.
  2. Citato in AA.VV., Il libro del crimine, traduzione di Martina Dominici, Gribaudo, 2018, p. 140. ISBN 9788858019412
  3. Frase pronunciata il 10 ottobre 1940. Riportato in una segnalazione dell'OVRA conservata tra le carte del Duce all'Archivio di Stato e citato in Roberto Gervaso, Ve li racconto io, Milano, Mondadori, 2006, p. 61. ISBN 88-04-54931-9
  4. Citato in Arrigo Petacco, prefazione (1992) a Il prefetto di ferro, Mondadori, Milano, 2016.

Bibliografia

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Altri progetti

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