Dean Martin

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Dean Martin, nel film Un dollaro d'onore (1959)

Dino Paul Crocetti, noto come Dean Martin (1917 – 1995), cantante e attore statunitense di origine italiana.

Citazioni di Dean Martin[modifica]

  • (A Napoli dove l'amore è Sovrano | Quando i ragazzi incontrano le ragazze | Ecco cosa dicono) | Quando la luna ti fa spalancare gli occhi | Come un grande fetta di pizza | Questo è l'amore. | Quando il mondo ti sembra splendere | Come se avessi bevuto troppo vino | Questo è l'amore.
(In Napoli where love is King | When boy meets girl | Here's what they say) | When the moon hits your eye | Like a big-a pizza pie | That's amore. | When the world seems to shine | Like you've had too much wine | That's amore.[1]
  • [A proposito delle battute sul suo bere] Non mi danno fastidio, ma sono un po' sciocche. Se uno bevesse tanto, secondo lei per quanto tempo continuerebbero a scritturarlo? Intendiamoci, bevo. Ma non mi ubriaco praticamente mai.[2]
  • Quando le cose andavano bene, era fantastico... ma quando Frank ti tagliava fuori, era per sempre.[3]

Citazioni su Dean Martin[modifica]

  • [Sull'interpretazione dell'ultima scena di Un dollaro d'onore] Dean ha fatto un gran lavoro, altroché. In quella scena, Dean ha scoperto di essere capace di recitare sul serio, e ne è uscita una grande scena. Ha lavorato moltissimo. Quelli che hanno stoffa, lavorano. (Howard Hawks)
  • In un night club di Las Vegas, era piacevolissimo e perfettamente a suo agio, padrone della scena quanto Sinatra, anche se in uno stile completamente diverso. In scena quando cantava si prendeva sempre in giro: mai che cantasse sul serio una canzone fino in fondo senza inframmezzare qualche battuta. (Peter Bogdanovich)
  • Io sapevo che se si era dato tutta quella pena per essere puntuale al colloquio, avrebbe lavorato sodo, e sapevo che se lavorava sodo non ci sarebbero stati problemi, perché la stoffa c'era: Dean ha personalità. (Howard Hawks)
  • Nel film "Artisti e modelle" Martin mostrò delle doti recitative alla Cary Grant. (Frank Tashlin)

Jerry Lewis[modifica]

  • Dean era sempre quello raffinato, il fico, quello più in alto di grado. Io ero lo sfigato, l'irriducibile bambino di nove anni insicuro ma pericolosamente disinibito. Quello che faceva lui, quando cantava e recitava, avrebbe funzionato anche senza di me, se si fosse sentito sicuro di sé. Ma quello che facevo io non avrebbe mai funzionato senza di lui. Perché tutto quello che facevo io lo facevo per Dean. Ogni mia mossa era motivata dal suo "Ah, ah". Nessuno capiva il potere del suo "Ah, ah". Faceva fermare anche i gatti randagi.
  • Dean filosofeggiava spesso, dicendo cose che avevo l'impressione avesse dentro di sé da tanto, tantissimo tempo.
  • Di colpo, tra Broadway e la Cinquantaquattresima, Sonny vide qualcuno che attraversava la strada: un uomo alto, scuro e incredibilmente bello, con un cappotto di cammello. Si chiama Dean Martin, disse Sonny. Il solo guardarlo mi intimidì: Come fa uno a essere così bello?
  • Eravamo insieme, e la cosa mi rendeva molto felice. Non ero tagliato per la solitudine.
  • Io ero talmente affascinato da Dean, che gli ho guardato dentro e ho visto meglio di tutti. Era così bravo Dean, ma così bravo che mai, mai avrebbero potuto pagarlo quello che valeva.
  • Non gli davano mai il riconoscimento dovuto. Se avessimo scambiato i ruoli, se dopo tutto quel lavoro di squadra a restare in ombra fossi stato io, non sarei rimasto un anno, altro che dieci.

Note[modifica]

  1. Dalla canzone That's amore, Etichetta: Capitol Records, 1953.
  2. Citato in Peter Bogdanovich, Chi c'è in quel film? Ritratti e conversazioni con le stelle di Hollywood, Fandango Libri, 2008.
  3. Citato in Chris Ingham, Guida completa a Frank Sinatra, traduzione di Barbara Ponti e Vanna Lovato, Antonio Vallardi Editore, 2006.

Film[modifica]

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