Howard Hawks

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Howard Hawks negli anni '40
Oscar alla carriera (1975)

Howard Winchester Hawks (1896 – 1977), regista e sceneggiatore statunitense.

Citazioni di Howard Hawks[modifica]

  • [A proposito di Marilyn Monroe] In lei non c'era niente di reale, tutto era assolutamente irreale. (Marilyn, p. 155)
  • La Monroe era terrorizzata di entrare in scena, perché aveva un complesso di inferiorità tremendo. Mi dispiaceva per lei. Ne ho visti altri così. [...] Per esempio quando cominciammo a farla cantare ha cercato di scappare via dallo studio di registrazione due o tre volte. Abbiamo dovuto acchiapparla e tenerla stretta per farla rimanere lì. In realtà cantava molto bene. [...] Aveva paura, tutto qui: paura di non farcela. (Chi c'è in quel film?, p. 696-694)
  • Quando facevo un film con Gary Cooper, dopo aver girato una scena mi voltavo dall'altra parte e sbottavo: "Oddio"; il giorno dopo la riguardavo e filava tutto come volevo io. Lì per lì non me ne accorgevo ma era la macchina da presa a lavorare per lui. (Gary Cooper. Il cinema dei miti, l'America degli eroi, p. 11-12)
  • [Sull'interpretazione di Dean Martin in Un dollaro d'onore] Dean ha fatto un gran lavoro, altroché. In quella scena, Dean ha scoperto di essere capace di recitare sul serio, e ne è uscita una grande scena. Ha lavorato moltissimo. Quelli che hanno stoffa, lavorano. (Chi c'è in quel film? p. 322)
  • [Su Dean Martin] Io sapevo che se si era dato tutta quella pena per essere puntuale al colloquio, avrebbe lavorato sodo, e sapevo che se lavorava sodo non ci sarebbero stati problemi, perché la stoffa c'era: Dean ha personalità. (Chi c'è in quel film? p. 323)
  • [Su Montgomery Clift] Lavorava! Quanto lavorava Monty! (Chi c'è in quel film?, p. 141)
  • [Su Humphrey Bogart] Era facilissimo lavorare con lui. È molto sottovalutato come attore. Senza il suo aiuto non sarei mari riuscito a fare quel che ho fatto con la Bacall. Non ci sono molti attori disposti a starsene buoni buoni mentre una ragazzetta ruba loro la scena. Certo, lui si è innamorato della ragazza, e la ragazza di lui, e questo ha reso tutto più facile. (Chi c'è in quel film?, p. 88)

Citazioni su Howard Hawks[modifica]

  • Esistono registi di cui si può dire, come di certi scrittori, che non hanno uno stile, almeno evidente, ma che ci fanno entrare in un mondo. Il ritmo dei film di Hawks - o di Rohmer - è il loro stile. (Morando Morandini)
  • L'evidenza è la marca del genio di Howard Hawks [...]. Hawks riassume le virtù più alte del cinema americano, il solo che sappia proporsi una morale, di cui abbiamo qui una perfetta incarnazione [...]. Quest'arte si impone una onestà fondamentale di cui è testimonianza l'uso del tempo e dello spazio; nessun flashback, nessuna ellissi; la continuità è la sua regola; nessun personaggio si sposta senza che non lo si possa seguire, nessuna sorpresa che l'eroe non condivida con noi [...] ogni inquadratura possiede la bellezza efficace di una nuca o di una caviglia; la loro successione, lineare e rigorosa, ritrova il ritmo delle pulsazioni del sangue; il film intero, corpo glorioso, è animato di un respiro semplice e profondo. (Jacques Rivette)

Bibliografia[modifica]

  • Mike Evans, Marilyn (Marilyn Handbook, MQ Publications Limited, 2004), traduzione di Michele Lauro, Giunti Editore, 2006. ISBN 880904634X
  • Peter Bogdanovich, Chi c'è in quel film? Ritratti e conversazioni con le stelle di Hollywood, traduzione di Roberto Buffagni, Fandango Libri, 2008.
  • Mariapaola Pierini, Gary Cooper. Il cinema dei divi, l'America degli eroi, Le Mani-Microart'S, 2011.

Filmografia[modifica]

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