La porta dell'inferno (film 1950)

La porta dell'inferno


Interpreti e personaggi
Titolo originale	Edge of Doom
Lingua originale	inglese
Paese	Stati Uniti d'America
Anno	1950
Genere	noir
Regia	Mark Robson
Soggetto	Leo Brady
Sceneggiatura	Philip Yordan
Produttore	Samuel Goldwyn
Dana Andrews: Thomas Roth Farley Granger: Martin Lynn Joan Evans: Rita Conroy Robert Keith: tenente Mandel Paul Stewart: signor Craig Mala Powers: Julie Adele Jergens: Irene Harold Vermilyea: padre Kirkman John Ridgely: primo investigatore Douglas Fowley: secondo investigatore Mabel Paige: signora Pearson Howland Chamberlain: signor Murray Houseley Stevenson: signor Swanson Jean Inness: Lally Ellen Corby: Jeanette Moore Ray Teal: Ned Moore Mary Field: Mary Jane Glennon Virginia Brissac: signora Dennis Frances Morris: signora Lynn Robert Karnes: padre George
Doppiatori italiani
Doppiaggio originale: Giulio Panicali: Thomas Roth Giuseppe Rinaldi: Martin Lynn Dhia Cristiani: Rita Conroy Gaetano Verna: tenente Mandel Bruno Persa: signor Craig

La porta dell'inferno, film statunitense del 1950 con Dana Andrews e Farley Granger, regia di Mark Robson.

Frasi

Citazioni in ordine temporale.

A me piace molto bere una tazza di tè nel pomeriggio, berla piano. Aiuta a liberare la mente. La mente è una benedizione, bisogna custodirla. (Roth)
Vedi, noi purtroppo non sappiamo qual è il modo giusto di fare del bene. I preti pensano che sia loro compito portare il Signore alla gente, ma a volte è la gente che porta il Signore ai preti. (Roth)
È un mondo ricco, però che odia dare. E allora prendi! Là fuori qualcuno ti deve qualcosa, tu non devi far altro che andare a riscuotere. (Craig)
Forse io non l'ho aiutato molto, ma certo lui ha aiutato me. Lui mi ha fatto capire che la fede fa parte di ognuno di noi, anche quando l'anima si ribella. (Roth)

Citazioni in ordine temporale.

George: Ma mi è impossibile capire queste persone.
Roth: I poveri sono sempre difficili da capire.
Roth: Hai smesso di frequentare la chiesa, non hai smesso di credere.
Martin: Non ho più fede in niente ormai. Né in Dio né nello Spirito Santo.
Roth: Tu puoi anche ignorarlo, Martin, ma lui non ignora te. Specialmente ora che tutto ti è contro. Perché essere soli? È molto duro rimanere da soli.

Il risultato non è all'altezza delle ambizioni: Granger fa il nevrotico da manuale. Robson non ritrova la vena felice di altri suoi film. (Il Mereghetti)
La sceneggiatura di Philip Yordan (da un romanzo di Leo Brady) era ingegnosa, ma sembra che il produttore Sam Goldwin abbia fatto rifare il montaggio di testa sua. F. Granger esagera in istrionismo. Suggestiva la fotografia di Harry Stradling. (il Morandini)