Elizabeth: The Golden Age
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Elizabeth: The Golden Age
Il regista Shekhar Kapur sul set del film
Titolo originale |
Elizabeth: The Golden Age |
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Lingua originale | inglese |
Paese | Regno Unito, Francia |
Anno | 2007 |
Genere | storico |
Regia | Shekhar Kapur |
Soggetto | William Nicholson e Michael Hirst |
Sceneggiatura | William Nicholson e Michael Hirst |
Produttore | Tim Bevan, Eric Fellner, Jonathan Cavendish |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori italiani | |
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Note | |
Vincitore di 1 premio Oscar (2008):
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Elizabeth: The Golden Age, film anglofrancese del 2007 con Cate Blanchett, regia di Shekhar Kapur.
Donna. Guerriero. Regina.
Frasi
[modifica]- Abbiamo molte debolezze, proviamo molte emozioni, moriamo, ma certo abbiamo la possibilità di amare. (Walter Raleigh)
- C'è qualcuno che è apprezzato solo per quello che è? Io ne dubito. (Regina Elizabeth)
- Io so soltanto che quando infuria la tempesta, alcuni restano muti per il terrore, mentre altri spiegano le ali come aquile e si alzano in volo. (Dottor John Dee)
- Riuscite a immaginare che cos'è solcare l'oceano? Perfetto e vuoto. Vivi nella morsa della paura. Paura della tempesta. Paura di un'epidemia a bordo. Paura dell'immensità. E allora devi spingere bene quella paura in profondità. E studiare le carte. Osservare la bussola. Pregare per un vento favorevole. E sperare. Pura, autentica e fragile... speranza. Da principio non è altro che una nebbia all'orizzonte. Allora osservi meglio. Osservi meglio. Così diventa una macchia. Un'ombra in lontananza sull'acqua. Passa un giorno. Poi un altro giorno. E quel segno lentamente si espande lungo la linea dell'orizzonte prendendo forma. Finché al terzo giorno permetti a te stesso di credere. E osi sussurrare la parola... terra. Terra. Vita. Resurrezione. La vera avventura generata dalla vastità dell'ignoto sorta dall'immensità a nuova vita. Questo, vostra maestà... è il nuovo mondo. (Walter Raleigh)
- Perché dobbiamo temere il domani quando soltanto l'oggi ci appartiene? (Walter Raleigh)
- Non sarò uno zimbello nelle mani del fato! (Regina Elizabeth)
- [A Raleigh] Io sono la regina, voi non siete il mio pari, signore, e mai lo sarete! (Regina Elizabeth)
- Per amor di Dio, l'Inghilterra non cadrà finché sarò regina! (Regina Elizabeth)
- E io ho dato ordine di giustiziare Mary. Ho mandato a morire una regina consacrata da Dio e ora il più devoto figlio di quel Dio ha scatenato una guerra santa per punirmi. (Regina Elizabeth)
- Miei Lord, non posso offrirvi alcuna parola di conforto. Questa Armada che sta navigando verso di noi, sappiate che porta in grembo l'Inquisizione. Prego Iddio che essi falliscano, perché non ci sarebbe più libertà in Inghilterra, né di coscienza, né di pensiero. Questa terra non può essere sconfitta. Le campane dovranno suonare da ogni torre, i contadini dovranno abbandonare i campi e impugnare le armi, il raccolto deve aspettare, tutti i prigionieri saranno rilasciati. L'Inghilterra è il loro Paese, anche. E rilasciate Raleigh, è perdonato, poiché anch'io voglio essere perdonata. (Regina Elizabeth)
- Elizabeth è l'oscurità. Io sono la luce. (Re Filippo II di Spagna)
- Mio adorato popolo. Vediamo le vele del nemico che si avvicinano. Sentiamo il rumore dei cannoni spagnoli sull'acqua. Ben presto dovremo affrontarli faccia a faccia. Sono decisa a restare fino al culmine della battaglia per vivere oppure morire in mezzo a voi. Finché voi e io saremo insieme nessun invasore ci conquisterà. Che vengano anche con le armate dell'inferno... non passeranno! E quando il giorno della battaglia sarà terminato, so che noi ci ritroveremo in cielo o sul campo... da vincitori. (Regina Elizabeth)
- Mi chiamano la regina vergine. Non ho uno sposo. Non ho un signore. Non ho figli. Sono madre del mio popolo. Dio mi dia le forza di sopportare questa immensa libertà. Sono la vostra regina. Sono me stessa. (Regina Elizabeth)
Dialoghi
[modifica]- Regina Elizabeth: Lasciate immediatamente la mia presenza. E fate ritorno nella vostra topaia! Dite a Filippo che io non temo né lui, né i suoi ministri di Dio, né le sue armate. Ditegli che se vuole agitare i pugni contro di noi siamo pronti a morderli al punto che si pentirà di non aver tenuto le mani in tasca!
Ministro spagnolo: Voi vedete una foglia che cade, e credete di sapere dove soffia il vento. Ve averto che c'è un vento in arrivo, mia Signora, che spazzerà via la vostra superbia. [lui e gli altri ministri spagnoli se ne vanno]
Regina Elizabeth: Io posso anche comandare il vento! C'è un uragano dentro di me che raderà al suolo la Spagna se oserete sfidarmi!
- Regina Elizabeth: Quanti Cattolici ci sono in Inghilterra, signore?
Ministro reale 1: Un numero sconsiderato, Maestà.
Ministro reale 2: Metà della nazione è ancora avvinta alle vecchie superstizioni.
Regina Elizabeth: Che dovrei fare secondo voi? Impiccare metà del popolo d'Inghilterra, o solo imprigionarlo?
Ministro reale 2: Dobbiamo passare all'azione, Maestà! La nostra inerzia viene interpretata come debolezza!
Regina Elizabeth: Se il mio popolo infrangerà la legge, verrà punito. Fino a quel giorno, verrà protetto.
Ministro reale 1: Maestà, abbiamo comprovate ragioni per temere ogni Cattolico del Paese.
Regina Elizabeth: La paura genera altra paura. State pur certo che non sono ignara dei pericoli, signore. Ma non ho alcuna intenzione di punire il mio popolo per ciò in cui crede. Soltanto per come agisce. Sono sicura che il popolo d'Inghilterra ama la sua regina. Il mio incessante impegno è meritare questo amore.
- Regina Elizabeth: Siete un uomo molto saggio, dottor Dee.
Dottor John Dee: E voi, signora, siete una donna di rara grandezza.
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