Ferdinando Scianna

Da Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà.

Ferdinando Scianna (1943 – vivente), fotografo italiano.

Citazioni di Ferdinando Scianna[modifica]

  • [Sul rapporto con Bagheria] È inevitabilmente intenso. Se hai vissuto 22 anni come ho fatto io, non è facilmente estirpabile, nel bene e nel male. È intenso come può essere con un vecchio amore, anche con gli amori che ti hanno tradito.[1]
  • [Su Vincenzo Consolo] Io credo che fosse infelice, del resto tutti gli scrittori sono infelici e i siciliani più degli altri. La nostra allegria è quella della buccia: quando siamo felici ci vergogniamo della nostra felicità. Era tormentato e la sua scrittura aggrovigliata e barocca. Voleva essere come Leonardo Sciascia, il suo maestro, ma non aveva la fede illuminista nella scrittura che aveva Sciascia. [«Nelle sue foto, però, è felice e risolto»] È vero, con me rideva perché due siciliani che stanno insieme ridono. Ed è sempre una risata maligna.[2]
  • [Su Renato Guttuso] L'uomo più seducente che abbia mai conosciuto...Il colore della sua voce, i racconti, l'intelligenza dei discorsi, la cultura ti travolgevano anche quando non eri d'accordo con lui.[3]
  • La mia generazione ha raccontato la fine di un'epoca, la fine del mondo contadino. Una roba durata secoli che è scomparsa in vent'anni. Non lo sapevamo, ma la fotografavamo con l'intuito che quel mondo stesse scomparendo. I fotografi di oggi non so cosa facciano. La fotografia una volta era umile e mirava a restare con i piedi per terra e in mezzo alla gente. Poi è stata divinizzata. Così i fotografi non vogliono più raccontare la realtà, guardare in faccia il mondo in cui vivono. Vogliono fare gli artisti. Ed è tempo perso.[4]
  • La mia vita è la storia straordinaria di persone incomparabilmente migliori di me che hanno creduto in me. E io, che ho la vocazione della cozza, quando ho trovato uno scoglio buono mi sono attaccato.[5]
  • Leonardo era per me padre, amico, persino finanziatore, in tanti casi, e poi era maestro. Non l’ho mai fotografato professionalmente e ciascuna foto che gli ho fatto in 26 anni fa parte degli album di famiglia: ai compleanni delle mie figlie, in viaggio insieme, a casa sua. Da 30 anni cerco di farci un libro, che a un certo punto ho addirittura finito. Ma poi, ripensando alla ricchezza del nostro rapporto, l’ho trovato troppo povero. Forse un giorno lo pubblicherò oppure lo farà qualcun altro dopo che sarò morto. Intanto però non potevo organizzare una mostra sulla Sicilia senza parlare di lui. [6]
  • Mi affascina molto il rapporto con il mito. E cosa c’è di più mitico dell’ Etna che tira fuori fiumi di fuoco? Credo che coloro che ci vivono sotto siano particolarmente siciliani perché se la giostrano col destino più di chiunque altro. [6]

Note[modifica]

  1. Citato in Intervista a Ferdinando Scianna. “Quando vengo cerco il pane e panelle”, La Voce di Bagheria.it, 19 gennaio 2014.
  2. Citato in Vincenzo Consolo:"Un infelice che voleva essere Sciascia", Panorama, 9 febbraio 2015.
  3. Citato in "Visti & Scritti": il fotografo Ferdinando Scianna ripercorre la sua vita in 350 scatti, L'huffingtonpost.it, 2 novembre 2014.
  4. Citato in L’«irredimibile» Scianna, Avvenire.it, 3 agosto 2015.
  5. Citato in Ferdinando Scianna: i suoi occhi, un bisturi, Ragusa news.com, 3 agosto 2014.
  6. a b Dall’intervista di Giorgio Romeo in di Sicilia in 80 scatti. Ferdinando Scianna: «La mia vita in cerca dell’isola», Sicilianpost.it, 23 giugno 2023.

Altri progetti[modifica]