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Edwin Abbott Abbott

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Edwin Abbott Abbott

Edwin Abbott Abbott (1838 – 1926), scrittore, teologo e pedagogista britannico.

Flatlandia

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Chiamo il nostro mondo Flatlandia, non perché sia così che lo chiamiamo noi, ma per renderne più chiara la natura a voi, o Lettori beati, che avete la fortuna di abitare nello Spazio.
Immaginate un vasto foglio di carta su cui delle Linee Rette, dei Triangoli, dei Quadrati, dei Pentagoni, degli Esagoni e altre Figure geometriche, invece di restar ferme al loro posto, si muovano qua e là, liberamente, sulla superficie o dentro di essa, ma senza potersene sollevare e senza potervisi immergere, come delle ombre, insomma – consistenti, però, e dai contorni luminosi. Così facendo avrete un'idea abbastanza corretta del mio paese e dei miei compatrioti. Ahimè, ancora qualche anno fa avrei detto: «del mio universo», ma ora la mia mente si è aperta a una più alta visione delle cose.

Citazioni

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  • La massima lunghezza o larghezza di un abitante adulto della Flatlandia si può calcolare all'incirca in ventotto dei vostri centimetri. Trenta centimetri può considerarsi un'eccezione. (§ 1; 2011)
  • Per ridurre il più possibile questo pericolo molte sono state le disposizioni varate in ogni epoca nei vari Stati di Flatlandia; e nei climi meridionali e meno temperati, dove la forza gravitazionale è maggiore e gli esseri più facilmente compiono movimenti casuali e involontari, le Leggi riguardanti le Donne sono, com'è naturale, molto più severe. Ma un'idea generale del Codice vigente la si potrà avere dal seguente sommario:
    1. ogni casa deve avere un ingresso sul lato Orientale riservato soltanto alle Femmine. Ogni Femmina entrerà da lì "in modo conveniente e rispettoso", e non passerà mai dalla porta degli Uomini, o Ingresso Occidentale;
    2. nessuna Femmina potrà camminare in luoghi pubblici senza emettere in continuazione il suo Grido di Pace, pena la morte;
    3. qualunque Femmina che, in base ad accertamento medico, risulti affetta da Ballo di San Vito, convulsioni, raffreddori cronici accompagnati da starnuti violenti, o da qualsiasi altra malattia che la spinga a movimenti involontari, dovrà essere eliminata all'istante. (§ 4; 2023, pp. 27-28)
  • Non si deve certo pensare, con questo, che le nostre Donne manchino di affetto. Ma purtroppo nel Sesso Debole la passione del momento predomina su ogni altra considerazione. (§ 4; 2011)
  • Voi, che avete la fortuna di avere tanto l'ombra che la luce, voi che avete due occhi dotati della conoscenza prospettica e allietati dal godimento dei vari colori, voi che potete vederlo per davvero, un angolo, e contemplare l'intiera circonferenza di un Circolo nella beata regione delle Tre Dimensioni... come potrò mai render chiara a voi l'estrema difficoltà che incontriamo noi, in Flatlandia, per riconoscere le nostre rispettive configurazioni? (§ 5; 2011)
  • Tutti gli esseri della Flatlandia, animati o inanimati, qualunque sia la loro forma, presentano al nostro occhio il medesimo, o quasi il medesimo aspetto, quello cioè di una Linea Retta. Se dunque tutti hanno lo stesso aspetto, come si farà a distinguere l'uno dall'altro? (§ 5; 2011)
  • Quanto alla dottrina dei Cerchi, essa si può riassumere con una sola massima: «Occupati della tua Conformazione». Che si tratti di politica, di teologia o di morale, ogni loro insegnamento si propone come scopo il miglioramento della Conformazione individuale e collettiva, con speciale riferimento, naturalmente, alla Conformazione dei Cerchi, alla quale ogni altra decisione è subordinata. (§ 12; 2023, p. 63)
  • Nella notte feci un sogno.
    Vidi di fronte a me una moltitudine di brevi Linee Rette (che, ovviamente, credetti Donne), mescolate ad altri Esseri ancora più piccoli e dell'aspetto di puntini luminosi: si muovevano tutti avanti e indietro lungo un'unica Linea Retta e, per quanto potei giudicare, con la stessa velocità. Da loro si alzava a intervalli, mentre si muovevano, un suono confuso come un cinguettio o pigolio fitto e vario; talvolta, però, il movimento s'interrompeva, e allora calava il silenzio. (§ 13; 2023, p. 71)
  • «Oh, che scocciatura il tuo Riconoscimento a vista!» sbottò lei. «"Toccare è credere", e "Una Retta al tocco vale un Cerchio allo sguardo"». (Questi erano due Proverbi molto comuni fra il Gentil Sesso di Flatlandia). (§ 15; 2023, p. 85)
  • Ancora una volta mi sentii sollevare nello Spazio. Era proprio come la Sfera aveva detto. Più ci allontanavamo dall'oggetto che stavamo osservando, più il campo visivo aumentava. La mia città natia, con l'interno di ogni casa e di ogni creatura ivi contenuta, si apriva al mio sguardo come in miniatura. Salimmo ancora e, oh, i segreti della terra, le profondità delle miniere e le più remote caverne dei monti, tutto si svelava davanti a me!
    Sbigottito alla vista dei misteri della terra così rivelati al mio occhio indegno, dissi al mio Compagno: «Guarda, sono diventato come un Dio. Perché i saggi al nostro paese dicono che la visione di tutte le cose o, come essi si esprimono, l'onniveggenza, è attributo di Dio solo». C'era un po' di scherno nella voce del mio Maestro quando rispose: «Davvero? Allora anche i borsaioli e gli assassini del mio paese dovrebbero essere venerati come Dei dai vostri saggi: perché non ce n'è uno che non veda quel che tu vedi ora. Ma dài retta a me, i vostri saggi si sbagliano». (§ 18; 2011)
  • «Osserva quella miserabile creatura. Quel Punto è un Essere come noi, ma confinato nel baratro adimensionale. Egli stesso è tutto il suo Mondo, tutto il suo Universo; egli non può concepire altri fuor di se stesso: egli non conosce lunghezza, né larghezza, né altezza, poiché non ne ha esperienza; non ha cognizione nemmeno del numero Due; né ha un'idea della pluralità, poiché egli è in se stesso il suo Uno e il suo Tutto, essendo in realtà Niente. Eppure nota la sua soddisfazione totale, e traine questa lezione: che l'essere soddisfatti di sé significa essere vili e ignoranti, e che è meglio aspirare a qualcosa che essere ciecamente, e impotentemente, felici. (§ 20; 2011)
  • «Infinita beatitudine dell'esistenza! Esso è; e non c'è altro al di fuori di Esso». [...] «Esso riempie ogni Spazio,» continuò la piccola Creatura nel suo soliloquio «e quello che Esso riempie, Esso è. Quello che Esso pensa, Esso lo dice; e quello che Esso dice, Esso lo ode; ed Esso è Pensatore, Parlatore, Ascoltatore, Pensiero, Parola, Audizione; è l'Uno, e tuttavia il Tutto nel Tutto. Ah, la felicità, ah, la felicità di Essere!». (§ 20; 2011)

Bibliografia

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  • Edwin A. Abbott, Flatlandia. Racconto fantastico a più dimensioni, traduzione di Masolino d'Amico, Adelphi, Milano, 2011. ISBN 978-88-459-7005-4
  • Edwin A. Abbott, Flatlandia. Racconto fantastico a più dimensioni, traduzione di Alberto Büchi, Crescere Edizioni, 2023. ISBN 978-88-833-7972-7

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