Fotografando Patrizia

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Fotografando Patrizia

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Titolo originale

Fotografando Patrizia

Lingua originale italiano
Paese Italia
Anno 1984
Genere erotico
Regia Salvatore Samperi
Soggetto Salvatore Samperi, Riccardo Ghione, Massimo Di Luzio, Saverio Vallone
Sceneggiatura Edith Bruck, Salvatore Samperi, Riccardo Ghione
Interpreti e personaggi


Fotografando Patrizia, film italiano del 1984 con Monica Guerritore, regia di Salvatore Samperi.

Frasi[modifica]

Citazioni in ordine temporale.

  • Il mare mi fa paura: tutta quella massa d'acqua che non sta mai ferma! (Emilio)
  • Vedi Emilio, quello che cerco di farti capire, anche se a te non te ne frega niente, è che i fatti culturali sono concatenati. Tutto si lega, capisci? Per esempio, Marx non si può capire senza Hegel, questo è ovvio. Hegel non si può capire senza Kant. Kant non si può capire senza Lutero. Tua sorella che tipo è? (Franco)
  • Be', a lei non piacerà, ma guardi che nel Seicento i dogi conoscevano più di quaranta ricette a base di radicchio. […] Ci sarebbe tanto da dire non solo per celebrare lo straordinario sapore del radicchio, perché io quasi quasi neanche lo mangerei da quanto è bello… Notate, notate la grazia […]. Vedete questi rossi, questi cremisi, come si sposano bene? (Franco)
  • Da bambino stavo a Milano, volevano farmi fare Economia e Commercio, capirai, sono scappato a Venezia. […] Non volevo fare quei mestieri utili, sai? Filosofia: la cosa più inutile che esista! (Franco)

Citazioni su Fotografando Patrizia[modifica]

  • Pecoreccio e insulso. (il Farinotti)
  • Più che personaggi i due attori sono funzioni di un programma, serviti da esecrabili e talora ridicoli dialoghi di Edith Bruck, che si muovono su uno sfondo troppo bello di Chioggia, in una villa troppo sontuosa, in un ambiente troppo raffinato, tutto fotografato con luci troppo morbide da Dante Spinotti. (il Morandini)

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