Fratelli d'Italia (film 1989)

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Fratelli d'Italia

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Titolo originale

Fratelli d'Italia

Lingua originale italiano
Paese Italia
Anno 1989
Genere commedia
Regia Neri Parenti
Sceneggiatura Enrico Vanzina, Carlo Vanzina
Produttore Achille Manzotti
Interpreti e personaggi

Fratelli d'Italia, film italiano del 1989 con Christian De Sica, Jerry Calà e Massimo Boldi, regia di Neri Parenti.

Frasi[modifica]

  • Oh! Nun cachi, nun pisci, nun scureggi! Ma che c'hai su 'a vescica, 'n sampietrino? (Remo) [a Boldi nei bagni della stazione di servizio]
  • Ma che te lavi i piedi ca a saponetta ar pecorino? (Cesare)
  • Avete visto l'interno? Pare un salottino inglese? (Cesare) [riferito a una vecchia Jaguar che aveva recuperato]
  • Che simpatico questo architetto! A me i froci me fanno ammazza' da le risate! (Cesare)
  • Attacco fulminante di pupù! C'ho ancora il sudorino freddo sulla fronte! (Cesare)
  • Ahò, di fronte al marco pesante m'arendo... (Cesare)
  • A' bambolì, ma vattela a pija 'nder culo, 'a befana è er 6 gennaio... (Cesare)
  • Sì, bravo! Ma qua siamo diventati tutti scemi? Al posto degli spaghetti ci vogliono far mangiare le alghe; al posto del vino le spremute di spinaci; ci manca solo che passa di moda anche la gnocca, così diventiamo tutti finocchi! (Marcolin)
  • Sapore di Sauli... (Marcolin)
  • Il signor Sauli non vi lascia mai soli! [slogan dell'azienda Sauli]
  • La monaca di Monza! Sia lodato Gesù Cristo! (Marcolin) [vedendo la Sig. Michela vestita da monaca]
  • Ma... Ma... Ma... Magnifico! Fantastico! Che gran culo! Meraviglioso! Sembra quello di mia moglie! (Sauli) [guardando dal buco della serratura la compagna di avventura di Marcolin non sapendo che è sua moglie]
  • Moira più Luana... beato lei Marcolin! (Sauli)
  • Libidine va bene... però stavo facendo un frontale! (Boldi)
  • Una spremuta de sangueeee! (Remo)
  • Ciao Van, ciao Basten, ciao Silvio! (Boldi)
  • Ammazza che soggetto! (Romolo)
  • Michela Parodi, anni ventuno, nata a Varazze, di estrazione piccolo borghese per non dire proletaria, ex operaia della ditta Sauli un giorno viene notata dal direttore generale e la sua vita cambia da così a così... Si sposa, diventa una delle donne più ricche della città, pellicce, gioielli, villa con piscina, macchine di grossa cilindrata, però, c'è qualcosa che manca: il sex... il sesso! Ma ecco che un bel giorno si blocca un ascensore e Michela Parodi fa tredici... Ha incontrato un giovane che senza falsa modestia oserei definire: simpaticissimo, discrezione a livello di Tom Ponzi, affidabile come una Mercedes, fisico uah! da belva, nessun coinvolgimento sentimentale, che le propone di "operare" in gran segreto, dandole una massima e garantita libidine... Insomma sono il messia profetizzato da Aiazzone: provare per credere... (Marcolin)
  • Lei è in trasferta con una bella maialona! (Sauli)
  • Com'è che si chiama la suina? (Sauli)
  • Le presento Moira: la Carol Alt di Bergamo bassa. (Marcolin)

Dialoghi[modifica]

  • Edicolante: Oh, e si voi vedé e donne nude, sgancia diecimila!"
    Sergio: Ma che te sgancio! Quella è n'amica mia!
    Edicolante: Ma vedi questo!
  • Edicolante: Aho, ndo li porti sta vorta li fraciconi? Alle Maldive, alle Bahamas o magari te butti verso Ladispoli, Coccia de Morto…
    Cesare: Sfotti sfotti. Intanto tu rimani inchiodato qua, nella splendida cornice della tua edicola!
    Edicolante: Vabbè io sto qua, però nun m’atteggio. Invece a sentì te tutte le settimane te dovresti fidanzà minimo co Carolina de Monaco. Ma guarda che pure io leggo Novella 2000 tutte le settimane sà e ce vedo sempre Casiraghi..
    Cesare: È che sono bloccato dalla mancanza di moneta e dagli umili natali. Ma fa' solo che cambia sta bassa pressione. Basterebbe na lotteria de Merano. Già mi vedo: fine maggio sulle scale del Festival di Cannes, giugno un salto a Parigi per la settimana della moda e dai primi di luglio mi allungo sulla planche di Saint Tropez con les copains de la Costa Sur
  • Turchese: Ma perché non mi ci porti anche me sulla tua barca? L'ho vista in fotografia, è divina!
    Cesare: Ma perché questa è na merda?!?
  • Cesare: Lo sapevate che gli scampi sono afrodisiaci?
    Turchese: Sì ma sono anche tanto pesanti!
    Cesare: Ti si rinfacciano?
    Turchese: Mica ho capito!
    Cesare: Te se rimpropongono? Li rivedi?
  • Cesare Proietti: Uaaaah! Ammazza che acchiappo! E quando me presento a Porto Rotondo cò sta sventola gli amici fraciconi se mettono a cantà l'inno de Mameli! Je pija na paralisi! AAH!
    Samaritana Baldi: Sono ancora sotto effetto scampi! Sono tutta una vampa!
    Cesare Proietti: Ahò! Ma vedi d'annattene! Ma chi t'ha chiamato?
    Samaritana Baldi: Ma tu hai risposto al mio piedino con una foga da stallone, me lo stavi stritolando!
    Cesare Proietti: Ecco, brava, se n'te ne vai subito oltre ar piede te stritolo tutto e' resto!
    Samaritana Baldi: Voi figli di papà siete tutti uguali! Viziati e volubili, comunque... ammazzami pure, ma io non ti mollo!
    Cesare Proietti: E annamo! E annamo! [cercando di tirarla giù dal letto, equivoca una atto sessuale]
    Turchese De Benedetti: Cristiano!
    Cesare Proietti: Turchese, credimi, è stata lei a intrufolarsi! [Turchese lascia la camera infastidita]
    Cesare Proietti: Ascorta bene dar binario uno sta per partì na pizza tremenda!
    Samaritana Baldi: Ma che mi vuoi menare?
    Cesare Proietti: Ah no? Quer faccione da caciotta te lo faccio diventà come n'compact!
    Samaritana Baldi: Però ricorda, che chi disprezza compra!
    Cesare Proietti: Ma n'ce pensà pe niente! Piuttosto che co te me butto su quer finocchio dell'architetto! E sgomma! Sei n'canotto! Ma n'te vedi? Te mancano i remi! Se te fà cresce a barba sembri Pavarotti! [spingendola fuori dalla camera in malo modo]
    Cesare Proietti: Managgia!
  • Turchese De Benedetti: Chi non ha classe non ha classe. Classe!
    Cesare Proietti: E ce l'avrai te, la classe! Che pè 'ngroppatte uno te deve fà n'regalo da cinquanta milioni! Ma io con 50 milioni, se me va, me carzo le mejo bucione da qui a Pechino via Bombay!
    Ottaviano Baldi: Ma Cristiano, si moderi! Ci stanno guardando...
    Cesare Proietti: Ma me modero n'par de palle! E poi non me chiamo Cristiano Gardini, me chiamo Cesare Proietti, e me ne vanto!
    Gianluigi Businichigi: Ah! L'avevo capito subito che eri un sòla!
    Cesare Proietti: E pure io avevo capito subito ch'eri n'frocio!
    Barbara Baldi: Ma come si permette!?
    Cesare Proietti: Ma statte zitta che è meglio! Che pur d'avere un Gardini sulla barca te e tu marito ve sareste messi pure a pecorina!
    Ottaviano Baldi: Ma io la faccio arrestare!
    Cesare Proietti: A fracicone, ma levate da e palle! [Rovesciando un tavolino] Peppe! Sergio! Fateme posto che er mandrillo aritorna!
  • Michela: Mi ha fatto proprio bene questa doccia... [poi si lascia cadere l'asciugamano restando nuda]
    Marcolin [annuendo]: Vedo!
  • Autista: Direttore, lo sciopero è stato revocato: si parte!
    Robert Marcolin: Che culo! oh, mi scusi...
    Gino Sauli: No, no, esatto! Comunque quando torno da Los Angeles lei la Luana me la presenta!
    Robert Marcolin: Non mancherò! ...Direttore! L'importante è che sua moglie, non sappia niente!
    Gino Sauli: Mia moglie non la nomini neanche, mia moglie è una santa...
    Robert Marcolin: Sì, santa Permaflex: la santa protettrice del materasso!
  • Commessa Autogrill: Ehi! Ma che sta facendo? Ma che sta facendo sta rubando? Ma che si mette a rubar...
    Romolo: Se parli te do n'mozzico ar collo che te bevo er sangue come na pantera!
    Verdone: Te devi stà attenta! Perche senò te pijo la lingua, e la tajo! E la tajo tutta a pezzettini e tocchettini, e la dò a mì madre pè condicce a amatriciana! Hai capito? [prendendola a pugni nello stomaco e calci]
    Romolo: Teribbile! Teribbile!
  • Verdone: Aho'! [rivolto verso una macchina che lo aveva sorpassato]
    Romolo: Mortacci tua e de 'sto gran figlio de 'na mignotta!
    Verdone: Prego?
    Romolo: Ho detto mortacci sua e de 'sto gran figlio de 'na mignotta!
    Verdone: Ma voi non... non siete milanesi?
    Remo: No, semo romani de Roma.
    Romolo: Sì!
    Remo: Ma perché tu no? C'hai pure la machina targata Roma!
    Romolo: Sennò col cazzo montevamo!
    Verdone: Ma per... ma le... ma le sciarpe... le sciarpe del Milan?
    Romolo: E queste so' un bottino de guera, dell'ultimo Milan-Roma a San Siro.
    Remo: Lo sai quanto ce so' costate a noi 'ste sciarpe e 'sto cappelletto? Ce lo sai quanto? Tre mesi de galera a noi. Ma a li bastardi milanisti: du' dita rotte e quattro costole fratturate! Una spremuta de sancue-eeeh!
    Verdone [imitando l'accento romano]: Mortacci loro, è... è come piglia' un fustino: paghi due porti via quattro! Ah ah ah!
    Romolo: Preciso!
    Verdone: Così, voi... uscite di galera?
    Remo: Yes! Ma er destino ha voluto che c'hanno sciorto proprio oggi! Giornata della partita di ritorno Roma-Milan, e mo annamo a Roma. E lo sai che je' famo a queli bastardi dei Milan club se li incontramo, li mortacci loro...
    Romolo. E de chi non glielo dice!
    Verdone: 'Tacci loro...
    Romolo: Ah coso! Ma nun è che vai a Roma a tifa' Milan? Parli tanto strano...
    Verdone: Io? No, eeh... Aho', ma che sta' a scherza'? Ma che sta' a scherza' veramente?
    Remo: Daje, daje, che c'ha pure la machina targata Roma!
    Romolo: Dici, eh?
    Verdone: Eh sì... Io cioè so' milanese, no... però... so' lupacchiotto!
    Remo: Ah ah ah!
    Romolo: Anvedi che attrezzo aho'! Un milanese che tifa Roma, gagliardo! Ammazza e vai!
    Remo: Sei proprio forte aho'!
    Romolo: Sei proprio forte, sei. Damme er cinque, io so' Romolo!
    Verdone: Ahia! [con la mano destra dolorante per via della stretta energica]
    Remo: Molto lieto: Remo.
    Verdone: Toh ti do' questa [riferito alla mano sinistra] Aaahh! Io mi chiamo... ragionier Carlo Verdone.
    Romolo e Remo [insieme]: Come l'attore!
    Remo: Sei troppo forte, aho'!

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