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Georg Forster

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Georg Forster

Johann Georg Adam Forster (1754 – 1794), naturalista, etnologo, giornalista, scrittore di viaggio e rivoluzionario tedesco.

Citazioni di Georg Forster

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  • La libertà di stampa prevale finalmente all'interno di queste mura, dove la stampa è stata inventata.
Die Pressefreiheit herrscht endlich innerhalb dieser Mauern, wo die Buchdruckerpresse erfunden ward. (da Die neue Mainzer Zeitung oder Der Volksfreund, marzo 1793)[1]
  • Senza virtù e saggezza non può esserci alcuna libera costituzione.
Ohne Tugend und Weisheit kann keine freie Verfassung bestehen. (Da Über die Beziehung der Staatskunst auf das Glück der Menschheit; in Werke, Volume 3, 1971)[2]

Viaggio intorno al mondo

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  • Ogni confutazione di un pregiudizio rappresenta un guadagno per la scienza; e ogni dimostrazione che una diffusa opinione dell'uomo comune è sbagliata costituisce un passo verso la verità, che unicamente merita di venir registrata e conservata per il bene degli uomini [...]. (cap. II, Viaggio da Madera al Capo di Buona Speranza; 2006, p. 26)
  • [Sul tatuaggio] L'usanza di abbellirsi abbruttendosi [...]. (cap. XI, Viaggio dalle Isole della Società alle Isole dell'Amicizia; 2006, p. 102)
  • [I tahitiani] Abitano una terra dove la natura è stata generosissima nel produrre luoghi ridenti, dove l'aria è sempre calda ma mitigata continuamente da fresche brezze marine, e il cielo quasi costantemente sereno. Un simile clima e i sani frutti dell'isola danno agli abitanti forza e bellezza fisica. Sono tutti ben proporzionati e di così bella statura che Fidia e Prassitele ne avrebbero scelto più d'uno come modello di bellezza maschile. Hanno tratti del volto gradevoli e sereni, liberi da ogni passione violenta [...]. Anche l'altro sesso non è meno ben formato. Sebbene le donne non possano dirsi bellezze regolari, sanno tuttavia senz'altro guadagnarsi il cuore degli uomini, e si conquistano l'affetto e l'amore dei maschi con la loro grazia spontanea e naturale e il costante desiderio di essere piacenti. (cap. XVI, Notizie della nostra seconda visita a Tahiti; 2006, p. 171)
  • Grog, il Lete del marinaio.
[...] grog, the mariner's Lethe. (lib. II, cap. VIII, Run from the Society to the Friendly Islands; 1777, vol. II, p. 196)
  • Un uomo che fosse del tutto privo di amore per i suoi simili meriterebbe a ragione, come un vero e proprio mostro, il disprezzo dell'intera umanità; ma anche chi, al contrario, non si lasciasse perturbare da nulla sarebbe ugualmente, a suo modo, uno spregevole sciocco che ogni vile mascalzone potrebbe impunemente oltraggiare e offendere. (cap. XX, Notizie del nostro soggiorno a Tanna; 2006, p. 194)
  • Siamo nati tutti quanti per trascorrere su questa terra il tempo che ci è destinato; se alla nostra esistenza terrena qualcuno vuole porre termine prima, possiamo considerare tutto ciò un crimine verso le leggi del Creatore. Egli ci ha conferito le passioni per così dire a nostra salvaguardia, e l'istinto della vendetta soprattutto come una difesa contro ogni violenta oppressione. Ciò il selvaggio lo sente, e arroga a se stesso il diritto di vendicare le offese. Nella società civile è invece affidato a talune singole persone il potere e insieme il dovere di punire le iniquità. Ma neanche nei civili paesi europei questo modo di amministrare la giustizia è sufficiente sempre e in tutti i casi. Ove ad esempio il garante della quiete pubblica, questo vendicatore generale dell'ingiustizia, fosse invece lui a esercitare la sua azione contro i sacri diritti del corpo comune, non dovrebbero allora cessare tutti gli obblighi civili, non dovrebbe allora difendere ognuno da sé i propri diritti naturali e lasciare libero corso alle passioni, cioè agli originari e innati mezzi dell'autoconservazione? Anche nella vita privata vi sono sin troppi casi in cui il sentimento della vendetta sembra avere una qualche scusante. Non c'è forse un gran numero di prevaricazioni, offese e umiliazioni contro cui nessuna legge serve da protezione? O non accade forse spessissimo che i grandi abbiano un potere e un'influenza sufficienti a stravolgere le leggi e a vanificarle a svantaggio della gente povera, misera e inerme? Senza alcun dubbio simili casi accadrebbero ancora più frequentemente, e ben presto travalicherebbero a massima violenza, se non esistesse il timore che la parte lesa, quando essa si accorge che chi avrebbe dovuto farne le veci tralascia invece così spudoratamente il proprio dovere, possa risolversi alla fin fine a riprendere nelle sue proprie mani il diritto (precedentemente affidato ad altri) di proteggere se medesima e i propri beni. Non occorre ch'io corra sempre dal giudice quando un grassatore attenta alla mia proprietà, perché in molti casi posso punire quel malvagio seduta stante: in questo modo sono spesso bastati randello e spada a far stare nei ranghi e nella paura un mascalzone che ha sfidato la legge [...]. (cap. XXII, Terzo e ultimo soggiorno al Canale della Regina Carlotta; 2006, pp. 215-216)

Note

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Bibliografia

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  • Georg Forster, A voyage round the world (Viaggio intorno al mondo), B. White-J. Robson-P. Elmsly-G. Robinson, London, 1777.
  • Georg Forster, Viaggio intorno al mondo (Reise um die Welt), a cura di Nicolao Merker, Laterza, Bari, 2006. ISBN 88-420-7866-2

Altri progetti

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