Giovanni Ferrari

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Giovanni Ferrari, 1933 circa

Giovanni Ferrari (1907 – 1982), calciatore e allenatore di calcio italiano.

Citazioni di Giovanni Ferrari[modifica]

  • [Su Virginio Rosetta] È stato il più grande terzino da me conosciuto, nel gioco di testa non era un campione, ma il suo senso della posizione gli permetteva di fare a meno di quest'arma. Non si allenava molto e per questo in campo non lo si vedeva mai scorrazzare in lungo e in largo. Sbarrava la sua zona e basta. Quanto agli accordi con il portiere, lui passava il pallone a Combi a occhi chiusi o, per lo meno, senza guardare. E novantanove volte su cento Combi era là. La centesima volta, beh, era perdonato, tanto più che in genere un gran balzo di Combi ci metteva ugualmente una pezza.[1]
  • Ho battuto Zamora nel Mondiale del 1934 a Firenze, però la maggiore soddisfazione la provai l'anno precedente, a Roma, contro gli inglesi. Erano i maestri. Con un lungo tiro ingannai il portiere Hibbs; peccato che, poco dopo, Bastin ottenne il pareggio che, tuttavia, ci fece onore. Il mistero sugli inglesi, ritenuti invincibili, incominciò a svelarsi.[2]
  • La "passionaccia" per il gioco del calcio è entrata in me non appena sono stato capace di camminare.[3]

Citazioni su Giovanni Ferrari[modifica]

  • È non solo il miglior giuocatore della sua generazione, ma è l'uomo che insegna a tutti come si giuochi per la squadra e non solo per il proprio tornaconto, come s'inizi un'azione, come ci si comporta negli sviluppi di quest'azione. Si può dire che tale ruolo è, dal punto di vista tecnico una creazione sua. Prima di Ferrari, il mezzo-sinistro era un giuocatore qualunque [...]. Quando darà un addio allo sport porterà con sé il segreto del suo giuoco. Nessuno finora l'ha eguagliato, nessuno lo vale. (Ettore Berra)
  • Giuocatore d'una tecnica sobria, poco portato ad osare, costruiva la partita un'azione sull'altra [...], le imbeccate pronte per tutti, gli occhi attenti a mirare l'ostacolo e a valutare una situazione tattica, un metodico che sembrava avesse un misterioso senso del ritmo. (Antonio Ghirelli)
  • Normotipo di larga cassetta e solide gambe, è di gran lunga il più specializzato e dotato dei centrocampisti italiani. Non ha la nevrile eleganza di Baloncieri, ma lo supera per fondo atletico e impegno. Possiede minor senso del gol, ma è largamente più assiduo nei recuperi difensivi [...]. È il tipico interno di spola: dove arriva lui, l'equilibrio di squadra è assicurato. (Gianni Brera)
  • [Nel 1938] Probabilmente il miglior calciatore italiano da dieci anni a questa parte [...]. Degno successore di Baloncieri, stratega notevole e fine tecnico, il cui giuoco resta sobrio e impersonale [...] nessuno sa meglio di lui iniziare o condurre un attacco nelle migliori condizioni, e, se il suo tiro a rete non ha niente di speciale come potenza, non pecca certo di imprecisione. (Lucien Gamblin)
  • Una della più complete mezzali sinistre della storia. (Carlo Felice Chiesa)

Note[modifica]

  1. Citato in Stefano Bedeschi, Gli eroi in bianconero: Virginio Rosetta, tuttojuve.com, 25 febbraio 2022.
  2. Citato in Stefano Bedeschi, Gli eroi in bianconero: Giovanni Ferrari, tuttojuve.com, 6 dicembre 2022.
  3. Citato in Mimma Caligaris, Grig100. Un secolo di Alessandria in cento partite, Alessandria, Il Piccolo, 2012, p. 26.

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