Giulio Seniga

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Giulio Seniga detto Nino (1915 – 1999), politico, partigiano, editore e giornalista italiano.

Citazioni su Giulio Seniga[modifica]

  • Alle cinque del mattino di parecchi anni dopo (mi pare fosse il 1954), Brera, giornalista già famoso, sentì suonare alla porta. Andò ad aprire in pigiama. E si trovò davanti Nino Seniga, l'uomo che gli aveva salvato la vita. Quella notte Seniga, segretario personale di Togliatti, era fuggito portandosi via parte della cassa del PCI. I motivi erano politici. Dopo le denunce di Camus, e di altri, sui lager di Stalin, che avevano scosso la Francia e l'Europa, si era reso conto degli orrori del 'socialismo reale' e del comunismo sovietico e, di riflesso, delle ributtanti complicità, menzogne e ipocrisie di quello italiano, a cominciare dal suo leader, 'il Migliore'. E aveva deciso di filarsela. Con la cassa. Quei soldi non li usò mai per sé. Se ne servì per mettere in piedi una piccola casa editrice di ispirazione anarcosocialista. (Massimo Fini)
  • Colloquio segreto con l'ex comunista Seniga per una storia del Pci che devo scrivere con Gervaso per la «Domenica». Ė un uomo piuttosto affascinante, dallo sguardo chiaro, freddo e innocente: lo sguardo del fanatico. Mi ha detto che sua moglie, cresciuta in Russia dove suo padre era fuoruscito, e autrice di un interessante libro – I figli del partito –, nel partito è rimasta, non ha trovato il coraggio di uscirne, sebbene approvi e condivida la secessione del marito, con cui è sentimentalmente unitissima. Non riesco a capire questa gente. Cioè capisco soltanto che è diversa da noi non sul piano ideologico, ma su quello umano. (Indro Montanelli)
  • Viveva in un modestissimo appartamento di via Dogana con la moglie Anita Galiussi, una 'figlia del partito' ch era stata educata nelle scuole politiche di Mosca, e l'unico figlio. (Massimo Fini)

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