Guerra italo-turca

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Cartolina propagandistica italiana sulla guerra libica (1911)

Citazioni sulla guerra italo-turca o guerra di Libia.

  • Cesare De Lollis, filologo insigne, spirito arguto, coscienza morale superiore, ribattezzò la guerra libica chiamandola "lirica". Si ebbe infatti nella stampa, nei discorsi, nei cortei, uno straripamento di patriottismo bellicistico e di esaltazione colonialistica e imperialistica, il quale, ingrandendo enormemente le proporzioni dell'impresa, riempì i cervelli di fumo, quando invece la situazione estera e interna più avrebbe richiesto giudizio equilibrato e veduta limpida della realtà. (Luigi Salvatorelli)
  • L'impresa di Libia non fu una guerra imperialista, nel senso stretto dell'espressione; essa apparteneva alla logica del sistema di rapporti internazionali dominanti in quel periodo in Europa e rappresentava la inevitabile contromisura dell'Italia all'accerchiamento che Francia e Inghilterra, egemoni del Mediterraneo, avevano operato ai suoi danni. (Armando Ravaglioli)
  • Liberali, cattolici, nazionalisti erano favorevoli alla conquista della Libia per considerazioni di politica internazionale, per motivi di prestigio nazionale, per interessi economici, per ragioni di politica interna. Anche giornali poco inclini al colonialismo, come il «Corriere della Sera» di Albertini, diedero il loro contributo alla campagna favorevole all'impresa sostenendo la tesi che il territorio libico era una miniera intatta di grandi ricchezze naturali (ma non si parlava allora del petrolio), e che la sua conquista avrebbe risolto il problema principale dell'economia italiana, cioè la mancanza di materie prime e di risorse naturali.(Emilio Gentile)
  • Più che la Libia, [Giolitti] voleva la guerra, o meglio qualcosa che desse finalmente agl'italiani l'impressione di farne una e di vincerla. (Indro Montanelli)

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