Gustavo Kuerten

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Gustavo Kuerten

Gustavo Kuerten (1976 – vivente), ex-tennista brasiliano.

Citazioni di Gustavo Kuerten[modifica]

  • Certo che mi sono meravigliato, ma se sono capace di rimontare Muster e di battere Medvedev e poi Kafelnikov tirando i miei colpi, se sto bene fisicamente, allora non ho paura di andare avanti fino alla fine, fin dove occorre.[1]
  • Credo di aver trovato un modo di mettere in relazione il tennis e le persone intorno a me. Ho iniziato a capire, e il tennis mi ha fatto incontrare persone, mi ha mostrato esperienze che mi hanno portato a realizzare che il tennis non è tutto nella mia vita ma il tennis è in ogni singolo aspetto della mia vita.[2]
  • Forse il tennis mi ha insegnato a guardare anche il quadro più grigio, l'esperienza più dura con luci colorate.[2]
  • Ho sempre cercato di adattare al mio stile le armi migliori dei migliori. Il servizio di Goran, il dritto di Jim Courier, la tranquillità da fondocampo degli spagnoli.[1]
  • Non ho mai avuti tanti muscoli, perciò forse mi stanco meno e comunque passo meno tempo a farmi massaggiare. Comunque non sono quelli che fanno andare la palla, ma come la giochi.[1]
  • Non succederà mai, alzandomi la mattina, che mi dirò: "Ehi, ora sono una superstar. Un grande". Resterò lo stesso ragazzo normale, con più sicurezza in me stesso e nel mio gioco. Adesso, per esempio, devo cominciare ad esplorare di più la rete. E devo pensare sempre avversario dietro avversario: solo così posso restare concentrato e continuare a vincere.[1]
  • Non volevo sparire senza farmi più vedere. Così ho chiesto la wildcard qui, a Barcellona e Parigi, per salutare questo mondo che mi ha dato tanto, prima d'entrare in una nuova vita. È bello essere qui, rivivere certe emozioni... Sono felice di poter giocare ancora, assaporo ogni momento, pur se il mio corpo è stanco. Non pretendo più molto da me stesso... Non mi deprime perdere né temo di rovinarmi l'immagine... Ci sono tennisti che hanno vinto degli Slam e nessuno li ricorda. Altri che hanno perso 20 partite di fila ma che hanno mostrato un tale amore per il tennis che nessuno si scorderà di loro.[3]
  • [Su Florianópolis, la sua città natale] Quando gioco io laggiù le strade si svuotano, la vita si ferma completamente e riprende solo dopo che ho vinto. Meraviglioso: io ho bisogno di quest'eccitazione attorno a me. Meglio, molto meglio, giocare davanti a 15 mila persone che in un campo secondario con la voce dell'allenatore che ti incita.[1]
  • Quando sei in campo sei solo e non puoi vincere se non sei forte di testa nei momenti che contano.[4]
  • [Sul Roland Garros] Qui l'atmosfera è particolare, e per chi, come me, e probabilmente Francesca, è nato e cresciuto sulla terra rossa, tutto diventa il massimo, perché il centrale è il massimo del massimo torneo su questa superficie. Che è vera, viva, che lascia sempre un segno.[5]

Citazioni su Gustavo Kuerten[modifica]

  • È difficile giocare tutto il tempo dietro con un giocatore come Gustavo. Se gli dai libertà, lui è come Picasso. Ti gioca un rovescio lungolinea, un rovescio incrociato, fa qualsiasi cosa. (Evgenij Kafel'nikov)
  • Guga ci voleva proprio. Con le gambe di Mats Wilander, la fantasia di Adriano Panatta e l'allegria di Yannick Noah é il personaggio che John McEnroe auspicava per il tennis: "Un soffio d'aria fresca. Una nuova personalità per creare nuove rivalità e fare la differenza in un calendario troppo fitto e confuso". Gustavo Guga Kuerten è l'emblema dello sport moderno. (Rino Tommasi)
  • Ma c'era un ragazzo che ha deciso di rompere con la tradizione, di trasformare uno sport individuale in una strada per il successo. Questo ragazzo alto, magro, con i capelli ricci, che qualche volta hanno definito un surfista, che qualche volta è stato chiamato Picasso, e altre volte semplicemente un ragazzo, è Gustavo Kuerten, conosciuto il più delle volte come Guga. Guga ora è un uomo che ha avuto successo nella vita sfidando i suoi limiti e quello che, per le sue condizioni socioeconomiche, sembrava impossibile. Ha avuto successo perché ha creduto in se stesso, perché ha amato intensamente. Ha vissuto ogni momento della sua vita con passione, soprattutto nello sport. Ha combattuto in ogni match fino all'ultimo minuto. Ha sempre creduto di poter vincere. Piangeva quando perdeva e sorrideva quando vinceva. Guga ha conquistato il rispetto e l'ammirazione delle persone grazie alla sua condotta in campo e nella vita, ha catturato l'amore dei bambini che in lui hanno visto un modello da seguire. Attraverso i suoi successi Guga ha portato il tennis sotto i riflettori in Brasile.[2] (Alice Kuerten[6])

Note[modifica]

  1. a b c d e Citato in Rino Tommasi, Kuerten balla con la palla, La Gazzetta dello Sport, 10 giugno 1997.
  2. a b c Dal discorso di entrata nella Hall of Fame di Gustavo Kuerten, traduzione di Alessandro Mastroluca, Ubitennis.com, 15 luglio 2012.
  3. Citato in Il blob della settimana, Gazzetta dello Sport, 28 aprile 2008.
  4. Citato in Alessandro Mastroluca, L'erede di Guga Kuerten, Ubitennis.com, 19 aprile 2012.
  5. Citato in Vincenzo Martucci, «Sa regalare emozioni», Gazzetta dello Sport, 5 giugno 2010.
  6. La madre del tennista che ha fatto il discorso di presentazione in occasione della cerimonia per l'entrata del figlio nella Hall of Fame.

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