Harold Brodkey

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Harold Brodkey nel 1995

Harold Brodkey (1930 – 1996), scrittore e giornalista statunitense.

Citazioni di Harold Brodkey[modifica]

  • Abbasso le città dalla luce umida e paludosa, vanno bene per chi dipinge acquerelli... La mia casa è New York, pietrosa e alta. I suoi beni immobili sono davvero un bene. Come la sua primavera. (citato in Corriere della Sera, 28 agosto 2008)
  • Si può essere stanchi del mondo — stanchi dei re della preghiera, dei re della poesia, i cui rituali sono un intrattenimento umano e gradevole, ma assolutamente irritante perché non hanno alcuna realtà — mentre la realtà in sé continua a essere molto preziosa. Il desiderio è di intravedere degli squarci di reale. Dio è un'immensità, mentre la malattia, questa morte, che è in me, questo piccolo evento pedestre circoscritto entro confini tanto precisi, è semplicemente reale, privo di miracoli — o di istruzioni. Sono in piedi su una zattera che ha sciolto gli ormeggi, una piccola chiatta che si muove sulla fluida superficie scorrevole di un fiume. È precaria. L'ignoranza dell'ignoto, l'equilibrio difficile, i sobbalzi e l'instabilità si allargano in ampie increspature su tutti i miei pensieri. Pace? Non ce n'è mai stata alcuna nel mondo. Ma ora sto viaggiando sull'acqua arrendevole, sotto il cielo, senza ormeggi, e mi sento ridere, con un certo nervosismo all'inizio e poi con genuino stupore. È tutta intorno a me. (da Questo buio feroce)
  • Sono in piedi su una zattera che ha sciolto gli ormeggi, una piccola chiatta che si muove sulla fluida superficie scorrevole di un fiume. È precaria. L'ignoranza dell'ignoto, l'equilibrio difficile, i sobbalzi e l'instabilità si allargano in ampie increspature su tutti i miei pensieri. Pace? Non ce n'è mai stata alcuna nel mondo. Ma ora sto viaggiando sull'acqua arrendevole, sotto il cielo, senza ormeggi, e mi sento ridere, con un certo nervosismo all'inizio e poi con genuino stupore. È tutta intorno a me. (da Questo buio feroce)
  • [Su Da Storia nasce Storia] Un miracolo possibile solo all'anima italiana.[1]

Incipit di Il buio feroce[modifica]

HO L'AIDS. E la cosa mi coglie di sorpresa.[2]

Citazioni su Harold Brodkey[modifica]

  • Non ci rimane che guardare sbigottiti le migliaia di pagine dei suoi libri, ricordare lo charme sapiente e il suo humour irresistibile [...] Era straordinaria la stima che gli tributavano i suoi colleghi americani, giovani e vecchi: quando anni fa avevo detto al mio caro amico Don De Lillo, l'indimenticabile autore di Rumore Bianco, che andavo da lui, mi ha avvertito: "Conoscerlo ti cambierà la vita". (Fernanda Pivano)
  • Per anni Harold Brodkey è stata la leggenda vivente del mondo letterario americano. "Uomo o Messia?'". diceva di lui un titolo del mensile Vanity Fair, definendolo "Il grande romanziere americano che non ha mai scritto un romanzo". Per il New Yorker il titolo era ancora più diretto: "Il Genio". (Gianni Riotta)
  • Quando è venuto qualche giorno a Roma, ospite dello psicodrammatista Ottavio Rosati, con cui ha discusso a lungo del suo programma di Rai tre Da storia nasce storia, abbiamo passato ore deliziose, fuori delle interviste preordinate, a discutere. I suoi libri sono intrisi di sensibilità psicoanalitica, e Brodkey ha confermato con divertimento osservazioni cliniche che nessuno gli aveva mai fatto. (Fernanda Pivano)

Note[modifica]

  1. Citato in Fernanda Pivano, prefazione a Ottavio Rosati, Da Storia nasce storia, Nuova Eri-Rai, 1994, p. 9. ISBN 8839707956
  2. Citato in Giacomo Papi, Federica Presutto, Riccardo Renzi, Antonio Stella, Incipit, Skira, 2018. ISBN 9788857238937

Bibliografia[modifica]

  • Harold Brodkey, Questo buio feroce (Storia della mia morte), traduzione di Delfina Vezzoli, Rizzoli, Milano, 1999. ISBN 9788817852517

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