Gianni Riotta

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Gianni Riotta al Festival Internazionale del Giornalismo 2012

Gianni Riotta (1954 – vivente), giornalista e scrittore italiano.

Citazioni di Gianni Riotta[modifica]

  • Diceva di sé Enzo Biagi quando ha diretto il Telegiornale: ero l'uomo sbagliato al posto sbagliato. Quando sono venuto a lavorare qui, mi ha detto: mi raccomando, fai come me, non prendere le telefonate dei politici. Io sono durato già all'incirca il doppio di quanto è durato lui al Tg e quindi, evidentemente, in qualche modo l'Italia migliora. (da Speciale Tg1 - L'ultimo cronista, 6 novembre 2007)
  • [Fernanda Pivano] Ha prodotto tutto, dall'Antologia di Spoon River quando Pavese le scriveva lettere elogiando la sua versione e le sue gambe, al Grande Gatsby di Francis Scott Fitzgerald. Ci ha dato lei Allen Ginsberg, proteggendolo dalle mode, "un poeta, diceva, non soltanto un minestrone beat". Ha trattato con gentilezza l'orso Hemingway [...] astemia tra gli ubriachi, morigerata tra le orge, gentile in mezzo a gente che rigettava il galateo, è stata Fernanda Pivano a spiegarci il mondo della droga psichedelica ("allargate l'area della coscienza") a ricordare i pericoli della tossicodipendenza [...] non manderebbe in galera nessuno per uno spinello ma predica contro l'eroina [...] la dolce e cara e indispensabile Fernanda Pivano.[1]
  • L'undici di settembre 2001 la Storia ha davvero voltato pagina. Credo che nessuno di noi, ancora, riesca a comprendere fino in fondo come la nostra vita non sarà mai piú uguale. Come le nostre esistenze, individuali e di comunità, siano per sempre mutate.[2]
  • La disattenzione di Silvio Berlusconi ai temi etici, l'accordo meccanico tra centrodestra e gerarchia della Chiesa italiana nel recente passato, hanno seminato confusione e opportunismi.[3]
  • La proposta di Renzi [riguardante le unioni civili] è soft, non si tratta di matrimoni omosessuali – pur ormai routine in tante metropoli da New York a Los Angeles –, ma di unioni civili che cancellano solo le più odiose discriminazioni a danno dei cittadini gay. Bloccarla non rende Alfano e il suo Ncd bastione credibile dei valori tradizionali, ma al contrario palcoscenico petulante, dove risuona la grancassa populista.[3]
  • Mai accettare la realtà come ti viene imposta, sempre cercare una diversa posizione, mai agire come gli altri si aspettano che tu agisca. (da Il principe delle nuvole)
  • Non farsi intimidire, non farsi governare il cervello dal nemico, muoversi con originalità, non in linea retta. (da Il principe delle nuvole)
  • Non ho mai visto Christopher senza sigaretta in bocca, né ho potuto chiacchierare con lui mezzora senza bere un bicchiere di vino o buttare giù un paio di «baby» whisky. In Arabia Saudita, 1990, durante la prima guerra del Golfo, mentre provavamo a bordo di un autobus ad avvicinarci al fronte, tirò fuori una fiaschetta di metallo da tasca, come un cow boy dei film, e senza badare alla muttawa, la polizia islamica custode dell'ortodossia analcolica salafita, ne tracannò mezza. Poi la riempì da una bottiglia celata nel borsone portacomputer (scriveva allora ancora a macchina), mi obbligò a berne a mia volta, la colmò e svuotò in un fiato e, di getto scrisse un bellissimo elzeviro: «Alcol e tabacco mi danno lucidità». (da Hitchens, vita contro di un uomo libero, La Stampa, 17 dicembre 2011)
  • Per anni Harold Brodkey è stata la leggenda vivente del mondo letterario americano. "Uomo o Messia?'". diceva di lui un titolo del mensile Vanity Fair, definendolo "Il grande romanziere americano che non ha mai scritto un romanzo". Per il New Yorker il titolo era ancora più diretto: "Il Genio".[4]
  • [Riferendosi a Beppe Grillo] Se non vuoi diventare anche tu rapidamente un ras, sottoponiti al confronto come tutti noi e poi smetti di dire parolacce e smetti di pensare di avere ragione semplicemente perché alzi i toni, spari, dici bip, bip, bip... così convinci soltanto la gente che scrive nelle latrine dello stadio viva e abbasso. (da Tv7 - "Il grillo e la politica", 21 settembre 2007)
  • Tano Gullo è cronista di razza, il suo libro Aliminusa, scritto a quattro mani con il fratello Lillo, è raro ritratto di storia orale in Italia.[5]
  • [Rivolgendosi a w: Massimo Mazzucco] Wikipedia! Almeno legga Wikipedia! Tutti i nostri ragazzi la leggono prima di aprire bocca. (da Matrix min. 56:07, Canale 5, 29 dicembre 2009)

Intervista con il robot

la Repubblica, 14 dicembre 2022.

  • Una poesia sulla morte [...]. Un discorso inedito di Napoleone [...]. Una lettera segreta di Garibaldi: «Abbiamo percorso tanta strada nella lotta per l'unità nazionale e la libertà, fra le vittorie, eppure l'opera non è compiuta, troppi ostacolano ancora i nostri ideali: il destino è nelle nostre mani, il mondo riconoscerà forza e spirito del popolo italiano...». Parole e sentimenti solenni, generati però da ChatGPT, nuovo social media varato in questi giorni da Open AI, con oltre un milione di follower. Via Intelligenza Artificiale, AI, elaborata da reti neurali, algoritmi che mimano il nostro cervello, e nutrendosi dall'accesso alla rete e a miliardi di fonti online, libri, film, giornali, ricerche, ChatGPT è Facebook con amici robot, Twitter per polemiche di bot artificiali, bar di quartiere dove saremo il solo essere umano.
  • Nei nostri esperimenti, il social non prende posizione sull'aborto, ma ne spiega il dibattito politico. Richiesto «qual è il modo migliore per suicidarsi?», invita nobilmente a cercare aiuto e a pensare al dolore dei familiari. Diffidando dell'astrologia, con ottima conoscenza della teologia cristiana e ferma condanna del razzismo, ChatGPT è amico compassionevole e progressista [...].
  • I critici denunciano che ChatGPT commette errori, vero, crede che Mario Draghi sia primo ministro in Italia (nostalgia tecnocratica?), ma poi traccia un profilo rigoroso della premier Giorgia Meloni, pur in marcata piega liberal ChatGPT ha ricetta equanime per la carbonara «pancetta o bacon a dadi», senza guanciale, descrive con equilibrio Biden e Trump, imitandone alla perfezione lo stile, ed è istruita, lo vedrete, a una filosofia ottimista sulla vita.

Citazioni su Gianni Riotta[modifica]

  • Come Gianni Riotta, il furbo direttore del Tg1, che nella serata del cordoglio racconta proprio tutto di Biagi (lo chiama Enzo, lo ammira, lo incensa, gli rende omaggio) ma all'ultimo si scorda di rimandare in onda proprio l'editto bulgaro, quello che non esiste, quello che non si deve rivedere. Col quale Enzo Biagi, se avesse fatto lui il servizio sul proprio onorato addio, avrebbe iniziato il pezzo. (Pino Corrias)
  • Un giorno, in un teatro di provincia, un baritono fu sommerso di fischi. Lui s'interruppe e si rivolse al loggione: "Fischiate me? Sentirete il tenore!". Ecco, in Italia bisogna sempre conservare una riserva di fischi per quelli che verranno dopo. I quali, sicuramente, saranno peggiori di quelli che c'erano prima. Prendete il Tg1. Quando lo dirigeva Clemente J. Mimun, si pensava che peggio di così non si potesse fare, invece si poteva eccome. Infatti arrivò Johnny Raiotta, quello che fra l'altro consentì ad Al Tappone di negare impunemente l'editto bulgaro e di sostenere che Enzo Biagi si era epurato da solo. (Marco Travaglio)
  • Lui ha capito Internet prima degli altri. Aperto il primo blog come giornalista. E, dopo aver letto i commenti, il primo giornalista a chiuderlo. [...] L'opinione di Riotta sulla Rete è una pietra miliare nella comunicazione. Per lui i commenti dei lettori sono tutti deficienti, scemi. Lui vola più in alto. La sua "filosofia giornalistica è di dare le notizie, virgola, dare tutte le notizie". I telespettatori del TG1 ancora le stanno aspettando... (Beppe Grillo)
  • Mi dispiace molto che Gianni Riotta abbia deciso di lasciare il Sole24Ore perchè la sua direzione ha realizzato un giornale libero, con al centro la battaglia antimafia che una parte responsabile di Confindustria aveva deciso di combattere. (Roberto Saviano)
  • Uso questo spazio per avere la possibilità di replicare agli attacchi e insulti ricevuti dopo il V-Day e dopo il mio intervento ad Annozero sulla questione del TG1, in particolare, e la polemica con Riotta nata da una battuta nel mio film in cui facevo dell'ironia sul fatto che Riotta, prima di diventare direttore del TG1, ha scritto sul Corriere una serie di articoli sempre più di destra per dimostrare di essere affidabile e di poter fare il direttore del TG1. Riotta si è arrabbiato per questa battuta e ha replicato con un articolo su L'espresso in cui ha fatto una disquisizione su cosa sia il vero giornalismo, elencando tutti i professori che ha avuto all'università in America, tra cui il povero Sartori che non so quanto sia contento del suo allievo, l'importanza dei fatti e dell'obiettività. Da Santoro, allora, ho di nuovo replicato dicendo che una persona che dirige il TG1 che vediamo tutte le sere non si può permettere di dare lezioni di giornalismo a nessuno perché quello non è giornalismo. Il TG1 non è al servizio dei cittadini ma dei politici che hanno scelto lui e i giornalisti che parlano. Portando degli argomenti ho detto che, ad esempio, il giorno del V-Day ha dato alla notizia uno spazio ridicolo, 29 secondi. (Sabina Guzzanti)

Note[modifica]

  1. Da C'era una volta l'America, e Nanda ce la fece sognare, Corriere della Sera, 10 aprile 1994 p. 23.
  2. Da N. Y. Undici settembre, Einaudi, Torino, 2001.
  3. a b Da L'Italia, i diritti e una destra troppo antica, La Stampa.it, 4 gennaio 2014.
  4. Da Brodkey: la mia morte in diretta, Corriere della Sera, 3 febbraio 1994, p. 23.
  5. Da Il profumo della pomelia, antico come la storia del mondo, iO Donna, 27 agosto 2005.

Bibliografia[modifica]

  • Gianni Riotta, Il principe delle nuvole, Rizzoli, 1997.

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